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La Commissione servizi e prodotti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduta da Corrado Calabrò, ha approvato un provvedimento che detta misure urgenti per l’osservanza delle disposizioni in materia di livello sonoro delle trasmissioni pubblicitarie.
Nel luglio scorso, l’Autorità aveva stabilito il divieto di diffondere pubblicità con una potenza superiore a quella dei programmi televisivi, demandando la definizione dei parametri tecnici e delle metodologie di rilevamento ad un successivo provvedimento. Con la nuova decisione, dunque, l’Agcom ha fissato per la prima volta alcune soglie minime che le emittenti dovranno rispettare.
I parametri individuati dall’Authority tengono conto dell’analisi tecnica condotta dall’Istituto Superiore del Ministero delle comunicazioni che ha individuato un’apposita metodologia per calcolare lo scostamento del livello del volume tra pubblicità e normale programmazione.
La differenza di potenza sonora fra spot e programmazione non potrà in ogni caso superare il limite di tolleranza del 15%. Per le verifiche l’Autorità si avvarrà della collaborazione dell’Istituto Superiore delle Comunicazioni. Le emittenti avranno 30 giorni per adeguarsi. Successivamente in caso di accertate violazioni, l’Agcom applicherà le sanzioni previste dall’art. 51 del Testo Unico della radiotelevisione in materia di pubblicità.
E’ prevista, inoltre, l’apertura di un tavolo tecnico con le parti interessate per stabilire, entro sei mesi, una serie di ulteriori parametri tecnici.
Soddisfatto il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, che ha dichiarato: “La delibera adottata dall’Agcom mette la parola fine al fenomeno della pubblicità che alza la voce”.
Il Ministro ha quindi sottolineato “…ad appena due mesi dalla mia denuncia pubblica – basata sulle rilevazioni dell’ISCOM – inizia un conto alla rovescia: 30 giorni alle emittenti Tv per adeguarsi ai parametri stabiliti”.
“Già nelle scorse settimane – conclude Gentiloni – le nostre rilevazioni mostravano una tendenza all’adeguamento spontaneo, che la Rai aveva del resto esplicitamente annunciato. Ora, grazie ad Agcom, può chiudersi una pratica tanto fastidiosa per gli utenti televisivi quanto a mio avviso inutile per gli inserzionisti pubblicitari”.