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Rai: Landolfi, ‘Si escluda l’ipotesi spezzatino e si pensi a raccogliere le sfide di qualità e innovazione’

Italia


Riforma della Legge Gasparri e nuovo assetto per la Rai. Questi gli argomenti al centro dei dibattiti di questi ultimi giorni. Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha assicurato al Commissario Ue per la Società dell’Informazione e i Media, Viviane Reding, in visita a Roma, che i nuovi provvedimenti di riordino del sistema radiotelevisivo terranno in debito conto le posizioni della Commissione europea.

Dal canto suo, riguardo alla Legge Gasparri il Commissario Ue ha spiegato: “…l’abbiamo criticata dalla sua nascita e lo scorso 15 settembre il Governo italiano ha inviato una lettera alla Commissione Ue nella quale il Ministro Gentiloni ha accettato le nostre critiche e ha promesso che nella riforma che sarà presentata nei prossimi giorni saranno date risposte positive alle nostre osservazioni”.

 

E su questa strada intende procedere Gentiloni che non ha mai lesinato lamentele al sistema messo in piedi dall’ex Ministro Maurizio Gasparri. Le nuove norme dovranno riconsiderare anche l’organizzazione della radioTv pubblica. Che futuro si prevede?

 

Parla di privatizzazione come di un “ossimoro, un contratto linguistico e concettuale”, il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza, Mario Landolfi, intervenendo al congresso dell’Usigrai a Montesilvano.

E aggiunge: “…sono disposto a parlare di fondazione premettendo che non dobbiamo, però, pensare all’apertura a soci finanziari che entrano per acquistare quote che potrebbero poi snaturare l’azienda. Penso, invece, a soci d’opera come le fondazioni, le università e i politecnici“.

 

“Su questi aspetti – ha proseguito Landolfi – possiamo trovare un punto d’incontro tra maggioranza e opposizione, purché si metta da parte l’ipotesi dello ‘spezzatino’, di una separazione societaria che preluderebbe a una privatizzazione strisciante”.

“C’è già la separazione contabile tra le attività da canone e quelle sostenute dagli spot, basta quella“. Accanto a quella del riassetto, che dovrebbe essere un elemento portante del disegno di legge di riforma della Gasparri, che il Ministro delle comunicazioni Gentiloni si appresta a presentare in Consiglio dei ministri, per la Rai ci sono poi “le sfide della qualità e dell’Innovazione, che richiede però certezze”.

 

“Il servizio pubblico – ha sottolineato il presidente della Vigilanza – non può ridursi a essere la Tv dei poveri. Il contesto tecnologico sta demolendo le certezze. Per questo la qualità del servizio pubblico deve essere spalmata su tutti i programmi; ciò legittima il pagamento del canone”.

“Allontanare sine die – ha detto ancora Landolfi – il passaggio definitivo al digitale terrestre rischia infatti di mettere in discussione gli investimenti fatti dalle aziende”.

 

Il presidente della Vigilanza ha ricordato poi che oggi l’ufficio di presidenza della Commissione varerà un gruppo di lavoro per la radio e definirà l’audizione del Ministro Gentiloni sulla bozza del Ddl di riforma del sistema radioTv e sui temi del contratto di servizio. All’interno del documento, secondo Landolfi, “dovrà trovare spazio la questione della qualità e magari di un bollino che identifichi i programmi finanziati dal canone: sarebbe un metodo per introdurre un principio di trasparenza e di responsabilità editoriale“.

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