Stati Uniti
T-Mobile Usa spenderà 2,1 miliardi di euro nei prossimi due anni per il roll-out di una rete 3G Umts nazionale, che dovrebbe essere completata nel 2009.
L’upgrade delle reti GSM – che partirà alla fine di quest’anno – è un passo obbligato per restare competitivi sul mercato nordamericano, come tutti improntato sempre più alla convergenza e allo scambio dati, ma con margini di crescita molto più ampi rispetto ai saturi mercati europei.
All’ultima asta indetta dalla FCC per l’acquisto di nuove licenze per la telefonia mobile, T-Mobile ha speso circa 3,3 miliardi di euro, per garantirsi una capacità di rete e una copertura del territorio tali da partire alla caccia dei tre maggiori operatori Usa: Cingular Wireless (controllato da AT&T e BellSouth), Verizon Wireless (controllato da Verizon Communications e Vodafone) e Sprint Nextel.
Secondo le stime della casa madre Deutsche Telekom, T-Mobile dovrebbe arrivare a conquistare da 35 a 40 milioni di clienti entro il 2015, rispetto agli attuali 23 milioni.
La divisione americana dovrebbe anche arrivare a generare il 25% delle vendite totali del gruppo entro il 2010, rispetto al 22% del primo semestre di quest’anno, e conquistare una quota del 20% del mercato nordamericano.
I nuovi obiettivi di profittabilità fissati per prossimi 5-8 anni comprendono anche il raggiungimento di un margine Ebitda del 35%, contro l’attuale 29%.
I costi totali della costruzione della nuova rete Umts e dell’acquisizione delle licenze, ha spiegato il gruppo, dovrebbero attestarsi al punto più basso delle previsioni degli analisti, rese note prima dell’asta per le licenze.
Il roll-out della nuova rete 3G avverrà probabilmente con la collaborazione di Ericsson e Nokia e dovrebbe permettere a T-Mobile di conquistare nuovi utenti, grazie all’offerta di nuovi servizi multimediali, inclusi la gestione delle email, delle informazioni personali e dei contenuti audio e video.
Nel frattempo, spiegano gli analisti, T-Mobile Usa potrà contare su una serie di nuovi prodotti come ‘T-Mobile Hotspot@Home‘ che prepareranno la strada ai servizi convergenti fisso-mobile.
Sempre nell’ambito della convergenza, T-Mobile dovrebbe lanciare il suo primo dispositivo convergente nelle prossime settimane, battendo in questo caso gli operatori concorrenti.
T-Mobile, infatti, può contare su una rete Wi-Fi proprietaria dotata di 7.836 punti di accesso e non deve appoggiarsi, come gli altri carrier statunitensi, sui network di terze parti.
T-Mobile ha comunque smentito che il roll-out dei servizi convergenti – basati sulla tecnologia UMA – avverrà in collaborazione con BT Global Service.
“Gli unici accordi con BT – ha chiarito il portavoce del gruppo – riguardano il roaming sugli hotspot”.