Cellulari: addio grandi numeri. Le vendite cominciano a rallentare

di Alessandra Talarico |

Mondo


Telefonia mobile

L’industria mobile può dire addio ai giorni di crescita a due cifre: il 2006 sarà probabilmente l’ultimo anno di crescita sostanziale del settore, che dal 2007 comincerà a rallentare.

Nel 2011, secondo i dati di Informa Telecoms & Media, i telefonini venduti nel mondo saranno 1,25 miliardi, contro 814,4 milioni del 2005.

 

Sui mercati sviluppati, le vendite rallenteranno sensibilmente e si baseranno soltanto sulla sostituzione dei vecchi modelli in favore di dispositivi di ultima generazione. Di contro, sui mercati in via di sviluppo la crescita sarà impressionante, ma non si registreranno gli stessi livelli di adozione pro-capite.

Ragion per cui, ha commentato l’analista Dave McQueen “i costruttori di telefonini – che hanno goduto di anni fantastici – dovranno darsi da fare per mantenere i livelli di vendita e di profittabilità del passato”.

 

Quest’anno le vendite di cellulari registreranno un +15,7%, un anno tutto sommato ancora esaltante, ma nel 2011 la crescita annuale sarà più o meno del 3%.

 

Per non correre il rischio di essere tagliati fuori dai giochi, a causa dell’intensa competizione, vendor e operatori saranno costretti a cambiare i loro modelli di business, mentre il mercato continuerà a consolidarsi con nuove fusioni e acquisizioni.

Saranno infatti molte le aziende che verranno penalizzate dai margini troppo rosicati, conseguenza – soprattutto nei mercati emergenti – della vendita di telefonini a basso costo che annullano di fatto i vantaggi del boom della telefonia mobile in queste zone.

 

Nei mercati sviluppati, i costruttori dovranno puntare tutto sulle funzionalità innovative dei cellulari: in molti Paesi – Italia compresa – la penetrazione ha infatti superato il 100% e chi acquista un telefonino lo fa non perché ne ha bisogno, ma perché ne desidera uno di ultima generazione, con tanto di fotocamera, lettore MP3 e capacità video avanzate.

 

Nel 2011, secondo Informa T&M – saranno circa 120 milioni (pari al 9,6% del totale) i telefonini in grado di ricevere la mobile Tv.

I Paesi che traineranno l’adozione della tecnologia saranno sicuramente quelli asiatici, ma tra 5 anni si registreranno buoni livelli di adozione anche negli Stati Uniti e in Europa.

 

Sempre fra 5 anni, i cellulari con capacità musicali saranno circa 126 milioni, in aumento dell’80% rispetto al 2005. Nel 2011 i telefonini con lettore MP3 saranno il 55% del totale; i cameraphone – i telefonini dotati di fotocamera – saranno invece l’81%.

 

Non basta, però, riempire un cellulare di nuove funzioni perché le vendite decollino. Molto spesso, infatti, le funzioni sono davvero interessanti, ma risultano troppo complicate, se non impossibili da utilizzare.

 

Secondo gli analisti, è proprio il segmento dei cameraphone a riservare ampi margini di crescita, dal momento che finora gli operatori non hanno saputo sfruttarne a pieno il potenziale, puntando tutto sui megapixel, ma tralasciando di sviluppare funzionalità tipiche delle fotocamera stand-alone, come l’upload sul Pc, la condivisione delle immagini via internet, la possibilità di stampare le foto in maniera pratica e immediata.

 

Stesso discorso vale per gli mms, che non hanno mai trovato il loro spazio sul mercato, nonostante fossero stati introdotti come la killer application della nuova generazione, in grado di sbaragliare gli ‘antenati’ sms.

 

La gente, insomma, ha dimostrato di amare la fotocamera, ma a volte trova davvero complicato inviare un messaggio multimediale, operazione che richiede infiniti passaggi che fanno davvero passare la voglia di inviarlo questo benedetto mms.

Bisogna dunque migliorare i software, in modo che diventi più facile destreggiarsi tra le tante funzioni messe a disposizione dai moderni cellulari e che gli utenti possano, in maniera immediata, caricare le immagini – ad esempio – sul proprio blog.

 

I cellulari del futuro – spiega McQueen – “hanno bisogno di incorporare processori più potenti, maggiori capacità di memoria, display migliori e batterie più longeve” per convincere gli utenti a cambiare modello.

 

Servono, dunque, aggiustamenti tecnici, interoperabilità di rete e compatibilità perché i nuovi servizi raggiungano davvero un numero consistente di persone.

Lo stile, insomma, non è tutto e anche se i cellulari, come le top model, diventano sempre più sottili, la gente non è disposta a spendere una media di 300 euro soltanto per avere un cellulare più sinuoso rispetto a quello vecchio.

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