Mondo
Lasciate correre per un attimo la vostra immaginazione e pensate alla possibilità di condividere la versione tridimensionale del vostro prodotto più recente con il pubblico, quando il nuovo prodotto è nella fase finale del suo sviluppo, e di ricevere commenti e suggerimenti immediati dai consumatori prima che il prodotto stesso sia lanciato effettivamente sul mercato.
Oppure alla possibilità di organizzare una riunione in tempo reale con i vostri colleghi localizzati geograficamente in diverse città italiane o addirittura all’estero mentre la rappresentazione grafica di ciascuno di loro siede in una rappresentazione 3D della vostra più bella sala riunioni, condividendo i file powerpoint di ciascuno, i video preparati per l’argomento trattato nel meeting, discorrendo tranquillamente in voce ed interagendo anche in modo riservato con il collega con il quale volete scambiare un commento in completa privacy. O molto altro ancora per il mondo del Business.
Potrete organizzare tutto questo su Second Life, il mondo digitale 3D online a maggiori potenzialità in questo momento, popolato da quasi 800.000 utenti, con tassi di crescita del 20% al mese.
O almeno la pensano così alcuni giganti a livello internazionale, che si sono resi conto delle potenzialità di questi nuovi mondi high tech, utilizzati inizialmente da giovani in cerca di divertimento, ma in realtà basati su piattaforme tecnologiche dotate di sofisticatissimi sistemi di collaborazione e di progettazione 3D, sapientemente integrati tra loro.
Così diverse multinazionali americane stanno iniziando a cogliere le opportunità di questi universi paralleli, in cui si muovono clienti che pur essendo rappresentati da Avatar sono in realtà consumatori reali, per mettere in piedi soluzioni innovative e fino a poco fa inimmaginabili, ribaltando così una convinzione diffusa che dà l’immagine di questi mondi più legata al gioco che al business.
Un esempio? Starwood Hotels, leader di settore proprietario delle catene Westin, Sheraton e W Hotels sta lanciando una nuova catena con 500 nuovi alberghi negli USA con il nuovo marchio “Aloft“. Il pubblico non potrà visitare i nuovi alberghi prima del primo trimestre del 2008, data nella quale molti di loro verranno completati e aperti sul mercato. Starwood è la prima Hospitality Company del mondo reale ad avere aperto in Second Life, utilizzando questo mondo 3D online per costruire il nuovo brand name e per migliorare i propri prodotti-servizi prima della loro reale immissione sul mercato. Starwood ha costruito una riproduzione dell’hotel tipico con marchio Aloft e consente ai clienti di utilizzarlo.
Per Starwood l’apertura di Aloft in Second Life è la via maestra per verificare sul mercato il progetto degli hotels e prototipizzare velocemente il loro concetto evolutivo. Ad esempio le azioni di monitoraggio di Starwood sono rivolte a individuare come gli Avatar si muoveranno attraverso i nuovi spazi virtuali, attorno a quali aree e a quali mobili sosteranno più a lungo e quali invece ignoreranno completamente. Starwood coinvolge i consumatori invitandoli a condividere i loro commenti in un blog, aggiornato con il progetto virtuale dell’hotel e con foto scattate in Second Life. A parte questa azione coinvolgente nei confronti del pubblico, l’obiettivo ultimo è quello di attrarre consensi da un pubblico giovane, orientato all’uso della tecnologia, uno dei target giusti per la loro nuova catena. Per questo Starwood ha deciso che l’hotel virtuale rimarrà online, come strumento di marketing interattivo, anche dopo la reale costruzione ed apertura sul mercato dei nuovi alberghi.
L’albergo virtuale costruito in Second Life si basa su un prototipo fisico in costruzione in una località a nord di New York, dove si trova l’headquarter della società. Starwood ha inoltre predisposto, insieme con Electric Sheep, i loro consulenti per la costruzione virtuale dell’albergo, le azioni di marketing all’interno e fuori Second Life per assicurarsi il successo dell’operazione.
La notizia ha avuto vasta eco nella stampa americana, ivi incluso un articolo dedicato all’argomento su Business Week. Una descrizione estesa del progetto si può consultare sul sito-blog www.virtualaloft.com, dove si potranno trovare dettagli, foto, visionare gli interni e gli esterni e persino vedere un filmato realizzato con foto degli avanzamenti giornalieri della costruzione.
Il caso Aloft è un ulteriore tassello verso l’utilizzazione dei mondi 3D online al servizio del Turismo. Oltre a fare turismo all’interno dei mondi virtuali stessi, in località ispirate dalla fantasia e dall’immaginazione (ne parla Mario Gerosa nel suo libro Mondi Virtuali edito nel 2006 da Castelvecchi Editore) stanno apparendo in Second Life ambienti ispirati al mondo reale (come Parioli, primo mondo tutto italiano, Parigi o Los Angeles) o ricostruzioni esatte di parti di città come New Orleans, in cui i visitatori lasciano una offerta per la su ricostruzione, o Dublino, con Irish bar ricostruiti nei minimi dettagli.
Si sta aprendo insomma lo spazio per la costruzione di Parchi Virtuali a tema, con la creazione di gruppi di interesse e con indubbio beneficio per il Turismo, una delle risorse principe del nostro paese. Pensate infatti a prendere un aperitivo comodamente seduti nella piazzetta di Capri o di Portofino o di visitare il Museo degli Uffizi con le spiegazioni in voce di una guida che risponde anche alle vostre domande, o di fare una passeggiata nella ricostruzione del Foro romano o di Pompei vestito nei costumi dell’epoca.
Anche a questo business sta puntando la prima società italiana che fornisce servizi per mondi virtuali, Virtual Italian Parks (che opera con l’incubatore E2Blab all’interno dell’Univesità di Tor Vergata A Roma) che ha realizzato in un edificio del quartiere Parioli un prototipo di Agenzia di Viaggi, con la quale illustra ai visitatori filmati turistici, foto e interagisce con l’aspirante turista per fornire tutte le informazioni utili. Una volta finalizzata una partnership con un Tour Operator reale sarà possibile effettuare la prenotazione del viaggio.
Questo concetto si sta facendo strada a livello europeo, dove è stato costituito, anche per questo, il nuovo Consorzio VRparks (www.vrparks.eu) formato per adesso da 5 società europee specializzate in questo settore.
Consulta il profilo Who is who di Bruno Cerboni