Unione Europea
Nei Paesi Ue cresce lo shopping online, ma resta ancora forte il timore d’essere frodati, specie quando gli acquisti vengono fatti fuori dal proprio Paese. Appaiono molto restii soprattutto gli italiani che vanno davvero cauti con l’eCommerce e continuano a preferire le merci riconducibili al proprio Paese.
E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio Eurobarometro pubblicato ieri a Bruxelles e realizzato nel febbraio-marzo 2006 su un campione di 25.000 persone in tutta l’Unione europea.
Per Markos Kyprianou, Commissario Ue per la Salute e la Protezione dei Consumatori, la crescita del commercio transfrontaliero mostra che “…la visione della Commissione, di un mercato al dettaglio senza confini, sta iniziando a prendere forma“.
“I consumatori – commenta il Commissario – sembrano fidarsi di più degli acquisti via internet, ma non ancora da siti di altri Stati Ue”.
Kyprianou sottolinea, quindi, la necessità di “…fare di più per aumentare la fiducia dei consumatori, anche per aiutare le Imprese a superare gli impedimenti del mercato e vendere il loro prodotti al di là dei confini”.
Passando ai dati raccolti da Eurobarometro, emerge che il 29% degli europei intervistati dichiara aver acquistato almeno una volta, negli ultimi dodici mesi, un prodotto via internet, ma lo ha fatto il 50% (sono il 69% nel Regno Unito) di chi nella propria abitazione dispone di un collegamento alla rete. I dati rivelano un aumento del ricorso all’eCommerce: nel 2003, infatti, solo il 16% dei cittadini europei aveva acquistato almeno una volta un prodotto via internet.
In Italia, nel periodo preso in esame, solo il 15% ha scelto di acquistare online, una percentuale che anche in questo caso sale però al 27% se si considerano coloro che sono allacciati a internet nella propria abitazione. La percentuale è ben lontana da quella indicata per i Paesi nordici, come a esempio la Danimarca o l’Olanda, dove ad acquistare online sono più del 60% delle persone.
Gli italiani, secondo Eurobarometro, per i loro acquisti online, hanno preferito merci nazionali nell’11% dei casi, rispetto a quelle straniere a cui è andato solo il 4% degli acquisti. La maggioranza degli italiani è in linea con questa tendenza europea, anche se con tassi di diffidenza inferiori: per esempio il maggiore rischio di frode è percepito dal 68% degli europei e dal 61% degli italiani. I timori di problemi nella consegna sono condivisi dal 66% degli europei e dal 63% degli italiani.
Nonostante queste preoccupazioni, gli italiani sono tra i meno inclini in Europa a bandire le forme più estreme di pubblicità, come lo spam, le telefonate di marketing, o le visite porta a porta di venditori di vario genere. Pur esistendo una significativa maggioranza a favore di tale bando (64%), si tratta sempre di una percentuale inferiore alla media europea (69%).
In genere sono soprattutto gli anziani a voler porre fine alle forme di pubblicità più aggressive, mentre tra i giovani la critica è meno diffusa, pur restando comune alla maggioranza.
La paura d’essere frodati acquistando all’estero è comune a due terzi degli europei che, come evidenzia Eurobarometro, ritengono più problematico fare acquisti oltre confine perché più a rischio di complicazioni, quali la mancata consegna delle merci o la difficoltà a far valere dei reclami.
I dati relativi agli acquisti in rete evidenziano, infatti, una chiara preferenza per le merci del proprio Paese d’origine: solo un’avanguardia del 6% di cittadini europei ha dato fiducia ad acquisti via internet di prodotti di aziende straniere, rispetto al 23% che invece ha scelto quelli nazionali.
Il 30% degli europei dice di fidarsi in ugual misura di commercianti stranieri o nazionali online, ma il 45% sostiene di non avere molta fiducia in quelli di altri paesi.
Complessivamente, evidenzia ancora Eurobarometro, solo il 26% dei cittadini Ue ha detto di aver acquistato un prodotto all’estero. Chi si sposta più spesso per fare shopping anche in un Paese diverso dal loro sono i lussemburghesi (69%) e gli austriaci (56%), che abitano in Stati geograficamente favoriti per varcare i confini nazionali per gli acquisti; chi lo fa meno sono i greci (7%) e i portoghesi (11%). L’Italia è al 16%.
Chi acquista all’estero, stando al profilo tracciato dal sondaggio, è un uomo tra i 25 ed i 39 anni, laureato e con una posizione di lavoro manageriale, che vive in una grande città e compra beni del valore compreso tra i 100 e i 499 euro. La diffidenza nell’acquisto fuori dai confini nazionali viene principalmente attribuita nell’indagine alla difficoltà nel risolvere problemi come reclami o la richiesta di certificati e garanzie (71%), al timore di essere truffati (68%) e ai problemi incontrati nel rimandare al mittente il prodotto (65%).
Fra i più sfortunati con gli acquisti all’estero figurano gli italiani: il 17% degli intervistati afferma di essere stato vittima di una frode, fra i più attenti i danesi. Nonostante la truffa, solo il 12% degli italiani tuttavia dice di aver scritto un lettera di reclamo, contro il 22% dei danesi, subito pronti a far valere i loro diritti.
Development of indicators on consumer satisfaction and Pilot survey
1 February, 2005
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