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Il nuovo dominio .mobi – primo e unico Top Level Domain dedicato alla diffusione dei contenuti web attraverso i dispositivi mobili – sta per diventare una realtà per le aziende e gli utenti di tutto il mondo.
Creato con l’obiettivo di facilitare la navigazione internet dai cellulari, palmari, blackberry ecc., il dominio dot.mobi entrerà domani nella fase di land rush dopo la conclusione del sunshine period che da maggio al 22 settembre ha consentito la registrazione di un dominio .mobi agli operatori di settore con marchio registrato – ossia alle società membri di una delle seguenti associazioni: GSMA (GSM Association), CTIA (The Wireless Association), MMA (Mobile Marketing Association), CWTA (The Canadian Wireless Telecommunications Association), MEF (Mobile Entertainment Forum), RCA (Rural Cellular Association), AMTA (Australian Mobile Telecommunications Association). In questo periodo sono stati registrati più di 13 mila nomi.
Il dominio .mobi, in sostanza, designerà i siti concepiti e ottimizzati per essere navigati dal telefonino o da altri dispositivi mobili e che necessitano schermi di dimensione ridotta, banda limitata e minori risorse di memoria e dovrebbe rendere più facile la catalogazione dei siti mobili da parte dei motori di ricerca e la contabilizzazione dei costi da parte degli utenti.
A supportare il dominio .mobi, la maggior parte degli operatori e le associazioni di settore: Ericsson, GSM Association, Microsoft, Nokia, Samsung, T-Mobile, Telefonica, H3G, Tim e Vodafone, ma c’è chi teme che la proliferazione di questi nuovi domini possa causare confusione e un aumento delle frodi e non essere poi così funzionale al business.
Di questo parere, ad esempio, Verizon Communications, che ha registrato soltanto il dominio verizon.mobi, ma solo per evitare speculazioni, sostenendo che il gruppo non ha “particolarmente bisogno” di questo nuovo dominio.
“Non vogliamo che il nostro nome diventi un paradiso per i truffatori”, ha spiegato uno dei legali della compagnia telefonica americana, sottolineando come “un sacco di nuovi nomi a dominio pongano solo in essere il rischio di frode e violazione del marchio”.
Molto spesso, infatti, gli speculatori dell’era cibernetica registrano un nome di dominio corrispondente a un marchio altrui o al nome di un personaggio famoso al solo fine di estorcere denaro all’interessato per il trasferimento del dominio.
Il lancio del dominio .mobi segue quello dei domini .eu che, con oltre 2 milioni di domini attivi a poco più di tre mesi dal lancio ufficiale, hanno battuto ogni previsione.
Anche in questo caso, però, nonostante gli accorgimenti presi dalla autorità europee, non sono mancati i comportamenti abusivi da parte di molte aziende che, approfittando della compiacenza di alcuni registrars presumibilmente d’Oltreoceano, hanno acquistato in maniera sistematica nomi di dominio per poi rivenderli.
Tale comportamento, noto come ‘warehousing‘, è illegale e per questo EURid, l’associazione no profit che gestisce il top level domain .eu, ha sospeso 74.000 nomi di dominio e ha agito contro 400 registrars per inadempienze contrattuali.
Il Financial Times, ad esempio, riporta che la British Insurance ha speso più di 74 mila euro per riacquistare dagli squatters una serie di domini dot.eu registrati illegalmente a nome della compagnia di assicurazioni. Una spesa, dunque, affrontata più proteggere la proprietà intellettuale che per vero interesse nelle possibilità offerte dalla nuova estensione.
E proprio per scoraggiare gli squatters, il costo dei domini .mobi è stato aumentato, rispetto a quelli .eu, che partono da 12 euro.
Anche Lycos Europe, riporta ancora FT, è scettica sui reali benefici di un nuovo suffisso internet dedicato ai cellulari: “A essere onesti – dice l’avvocato Marcus Eggensperger – per i detentori di marchio registrato, l’acquisto di un nuovo dominio potrebbe essere solo una mossa difensiva”.
Un debutto, insomma, non proprio incoraggiante quello del .mobi, così come è stato anche per il .tel nato – su richiesta della società Telnic – per aiutare le persone a gestire le proprie informazioni personali (numeri di cellulare, ufficio, indirizzi mail privati e business, indirizzi IM, numeri VoIP, siti Internet personali e quant’altro) online.
Anche in questo caso, molti detrattori sostenevano che la nuova estensione sarebbe diventata più che altro una nuova miniera d’oro per spammer, phisher e agenti del fisco, ex fidanzate e che per gestire le proprie informazioni sarebbero già sufficienti le pagine già dedicate ai contatti nei normali indirizzi .com.
I domini approvati dall’ICANN sono attualmente 264, compresi i più recenti .eu, .travel (per i siti di risorse umane), e .cat (per i siti in lingua catalana).
L’organizzazione sta anche negoziando per la creazione di un dominio .xxx per i siti pornografici, .asia per la comunità Asia-Pacifico e .post per i servizi postali.