Tv senza frontiere: i dubbi dell’Ofcom sulla convergenza, chiesti alla Ue chiarimenti sui contenuti digitali

di Raffaella Natale |

Unione Europea


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L’Ofcom, l’Autorità britannica che vigila il mercato delle comunicazioni, ha inoltrato una richiesta alla Commissione europea, riguardante  la nuova Direttiva Tv without Frontiers.

L’Authority vorrebbe avere maggiori chiarimenti sulle guidelines stabilite dalle nuove disposizioni normative che riformeranno il mercato audiovisivo europeo e hanno aperto un acceso dibattito tra operatori tlc, broadcaster e internet service provider.

L’Ofcom sostiene che, in base a proprie ricerche, i giochi online, l’IPTV e i supporti multimediali per la telefonia mobile dovrebbero essere esclusi dai regolamenti previsti per  la Tv Senza Frontiere.

 

La revisione della Direttiva Tv senza Frontiere si è resa necessaria alla luce sviluppo tecnologico e del mercato audiovisivo in Europa, in modo da adattare il quadro normativo Ue ai mutamenti del mercato media, dove va sempre più affermandosi il video on-demand, la trasmissione di contenuti sulle linee a banda larga e il podcasting.

 

In linea con il principio di una migliore regolamentazione, la proposta intende alleggerire la normativa che grava sui fornitori europei di servizi televisivi e di tipo televisivo e rendere più flessibile il finanziamento dei contenuti audiovisivi con nuove forme di pubblicità.    

 

Cosa di grande rilevanza, la proposta introdurrà “pari condizioni di concorrenza” per tutte le società che forniscono servizi di tipo televisivo, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata per distribuirli (per es. radiodiffusione, trasmissione a banda larga ad alta velocità, telefoni cellulari 3G). Gli operatori telecom saranno presto in grado di fornire servizi di broadcasting con una qualità uguale a quella della televisione classica, e i fornitori tradizionali di contenuti faranno il loro ingresso sui mercati delle comunicazioni.

 

Molto presto gli utenti potranno guardare e ascoltare i contenuti audiovisivi, a prescindere dal tempo e dal luogo, a da quale piattaforma (televisore, computer, cellulare, personal digital assistant).

 

Secondo la proposta della Commissione, la Direttiva Tv senza frontiere aggiornata disciplinerebbe i servizi televisivi e di tipo televisivo. Per adattare l’attuale normativa europea allo sviluppo tecnologico, la proposta distingue fra servizi “lineari” (per es. la trasmissione programmata via la Tv tradizionale, Internet o i telefoni cellulari, che “mandano” i contenuti agli utenti) e servizi “non lineari“, come i film o i notiziari a richiesta, che l’utente “richiede” da una rete. Le regole che attualmente disciplinano le trasmissioni televisive sarebbero applicate ai servizi lineari in un contesto più moderno e flessibile, mentre i servizi non lineari sarebbero soggetti soltanto a una serie di principi minimi di base, per esempio l’obbligo di tutelare i minori, prevenire l’incitamento all’odio razziale e vietare la pubblicità occulta.  

Il 28 luglio 2006 la Commissione ha avviato la consultazione pubblica “Contenuti online nel mercato unico europeo“, che intende preparare il terreno per un vero mercato unico europeo per la fornitura dei contenuti online.

I contenuti online possono svolgere un ruolo fondamentale per la crescita del settore europeo delle tecnologie di informazione e comunicazione (ICT) e dei media. In Europa occidentale i sistemi per la condivisione dei contenuti online e i relativi mercati dovrebbero triplicare entro il 2008 (la parte utente/creatore dovrebbe crescere di dieci volte). Questi sviluppi dovrebbero moltiplicarsi in tutto il settore, che già oggi costituisce l’8% del PIL della UE.

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