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Galileo: la Corea del Sud entra ufficialmente nel progetto

Europa


Anche la Corea del Sud darà il suo apporto allo sviluppo del sistema di radionavigazione satellitare Galileo, il primo del genere ad essere concepito ad uso civile anziché militare.

 

L’accordo tra le parti è stato ufficializzato dal Commissario Ue Benita Ferrero Waldner, dal ministro degli affari esteri finlandese Erkki Tuomioja e dal ministro degli affari esteri coreano Ban ki-moon nel corso del summit Ue-Corea del Sud svoltosi ieri a Helsinki e prevede attività di cooperazione nella ricerca scientifica e nella formazione, nella commercializzazione e nello sviluppo del mercato, nella certificazione degli standard e nelle misure regolamentari.

 

La Repubblica di Corea, la quarta forza economica dell’Asia, è un Paese all’avanguardia nelle tecnologie spaziali e nelle sue applicazioni in quanto produttore e forte consumatore da diversi anni di prodotti di elettronica di consumo e di sistemi ai quali la navigazione satellitare apporta vantaggi competitivi, dal trasporto alla gestione del traffico aereo.

 

L’accordo siglato con la Corea conferma la volontà della Ue di stimolare la cooperazione internazionale: simili accordi sono stati siglati con l’India, la Cina, Israele e l’Ucraina.

Trattative sono anche in corso con Argentina, Brasile, Marocco, Messico, Norvegia, Cile, Malesia, Canada e Australia.

 

Per il vicepresidente della Commissione europea Jacques Barrot, l’intesa con la Corea “sottolinea, ancora una volta, il crescente interesse mondiale per il programma”.

 

“Ci fa particolarmente piacere – ha aggiunto Barrot – di poter contare su un partner come la Repubblica di Corea, che dispone delle competenze adatte a sfruttare quello che è la tecnologia core di Galileo, soprattutto sul mercato di massa”.

 

Secondo le previsioni, Galileo creerà 150 mila posti di lavoro di alto profilo e il mercato dei servizi e delle infrastrutture che ne deriverà è stimato in circa 275 miliardi di euro nel 2020.

La costellazione di satelliti garantirà lo sviluppo di una nuova generazione di servizi universali nel campo dei trasporti (localizzazione dei veicoli, ricerca di itinerari, controllo della velocità, ecc), dei servizi sociali (aiuto ai portatori di handicap o alle persone anziane), della giustizia (controlli frontalieri), dell’ambiente, dell’agricoltura.

 

Si tratta inoltre della prima infrastruttura strategica appartenente alla Ue e completamente sotto il suo controllo.

 

La gestione del sistema è stata affidata ai due consorzi Eurely (Aena, Alcatel, Finmeccanica, Hispasat) e iNavSat (EADS Space, Inmarsat, Thales) che si occuperanno della gestione di Galileo per 20 anni, con la supervisione di un ente pubblico,  la Galileo Supervisory Authority , mentre il governo italiano si sta battendo per sostenere la candidatura di Roma come sede del progetto, alla luce del ruolo di primo piano svolto dal nostro Paese in tutte le fasi del suo processo di realizzazione.

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