Italia
Il mercato attende ancora la parte più calda dell’incontro tra il tycoon dei media, Rupert Murdoch, e il presidente del colosso delle tlc, Marco Tronchetti Provera, avvenuta al largo del mar Egeo.
E che la aspettative restano alte si vede dall’andamento del mercato: sul listino delle blue chips in evidenza i titoli della scuderia Tronchetti Provera. In mattinata Pirelli (+2,12%) accelerava in testa all’S&P/Mib con volumi forti, Telecom Italia guadagnava l’1,44%. In calo invece, sul listino completo, Telecom Italia Media (-0,54%).
Come ribadisce Telecom Italia in una nota “In coerenza con quanto precedentemente comunicato al mercato, i colloqui, di natura interlocutoria hanno avuto per oggetto la fornitura di contenuti nel campo dei media. Le discussioni proseguono in spirito di piena collaborazione“.
Si sarebbe quindi parlato solo della fornitura di contenuti da parte del gruppo televisivo all’operatore tlc: eventi sportivi e film i cui diritti sono detenuti di Murdoch, che saranno veicolati sulla banda larga con il beneficio sia di Telecom che di Sky Italia. In effetti la compagnia telefonica verrebbe considerata una società media e come conseguenza le sue valutazioni sarebbero riviste al rialzo, visto che i multipli delle media companies sono superiori a quelli attribuiti alle aziende telefoniche.
Sky Italia, invece, potrebbe raddoppiare il numero degli utenti, che adesso si attestano attorno ai 4 milioni.
Tuttavia la sensazione è che l’accordo vada molto al di là di quanto si lasci intendere. Si pensa a un’operazione straordinaria motivata da una serie di fondate ragioni: l’uscita delle banche dall’azionariato di Olimpia, che costerà a Pirelli circa 1,1 miliardi di euro, i debiti di Telecom, impongono la necessità di nuove soluzioni per uscire dall’empasse.
Come ben sappiamo da mesi, una possibilità potrebbe essere l’ingresso di Murdoch in Olimpia, ma anche la cessione della rete Telecom, la vendita di Tim, o la creazione di una holding con operatori esteri.
Al momento, nessuna certezza. Restano dubbi sull’opzione che vedeva la cessione di Sky Italia a Telecom e il successivo ingresso di Murdoch in Olimpia, non condivisa dagli ambienti politici e forse poco conveniente anche alla stessa News Corp. Poco credibile anche l’ipotesi di cessione di Tim, visto il contributo al bilancio dell’operatore tlc, ma anche l’opposizione del Governo, che ha fatto chiaramente capire di non approvare il passaggio a un operatore straniero.
Secondo altre indiscrezioni apparse sulla stampa, tra le idee cui starebbero lavorando gli advisor di Telecom (Rotschild) e News Corp (Jp Morgan), ci sarebbe anche la costituzione di una newco ad hoc fortemente orientata verso l’IPTV, su cui Telecom si è lanciata già da tempo.
Un primo step verso modifiche più ampie che potrebbe coinvolgere assetti proprietari, asset strategici e la successiva valutazione del gruppo sulla base del nuovo profilo di media company.
Pare proprio che, al di là delle ripetute dichiarazioni del gruppo sui contenuti, si continua a pensare ad altre evoluzioni.
Il Corriere della Sera, tra gli altri, cita fonti attendibili, ma non confermate, secondo cui “una grande banca d’affari” sarebbe già al lavoro sull’ipotesi di scorporo da Telecom del cosiddetto ultimo miglio, valutato tra 13 e 16 miliardi. Per Il Messaggero, intanto, il primo ministro Prodi, nella sua conversazione con Tronchetti a margine del workshop Ambrosetti a Villa d’Este, avrebbe posto l’alto là alla vendita della telefonia mobile che “deve restare nel portafoglio di Telecom” e ribadito che il controllo del gruppo deve restare italiano, mentre per La Repubblica i dalemiani non vedrebbero sfavorevolmente un’alleanza ad ampio raggio con Murdoch.
Resta tutto più o meno in ombra e neanche il finanziere tunisino Tarak Ben Ammar, grande amico e consulente di Murdoch, si lascia scappare niente. Ai giornalisti vogliosi oppone che la “buona educazione” gli impedisce di riferire ciò di cui si è parlato e aggiunge scherzosamente, “…in Grecia c’era acqua pulita e una compagnia molto piacevole“.
Che dire ancora? Appuntamento alla prossima puntata.
11 settembre 2001 – 11 settembre 2006
Contro tutti i terrorismi.
Per non dimenticare.
Il mondo ICT non è un’isola separata dal resto del mondo.