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Una nuova ricerca di Informa Telecoms and Media prevede che i prossimi 12 mesi saranno cruciali per un nuovo stravolgimento nel business della telefonia mobile, con protagonista – ancora una volta – la pubblicità.
Grazie al proliferare di telefonini multimediali di alta qualità a prezzi sempre più abbordabili e alla crescente diffusione di nuovi servizi come la Mobile Tv , le spese per l’advertising mobile raggiungeranno nei prossimi 5 anni quota 11,35 miliardi di dollari.
Con un numero di utenti mobili prossimo ai 3 miliardi, è chiaro che si tratta di un business molto appetibile reso ancora più allettante dal fatto che anche gli utenti sembrano ben disposti a sopportare la pubblicità in cambio di contenuti gratuiti come programmi Tv, musica e giochi. Meno graditi, invece, gli spot fini a se stessi inviati, ad esempio, via sms o mms.
Per poter raggiungere la vastissima platea mobile, spiegano tuttavia gli analisti, bisogna ancora superare alcuni ostacoli di natura tecnica (misura dello schermo dei cellulari, disponibilità di banda, interoperabilità delle reti) e regolatoria.
L’advertising mobile, del resto, non è una novità: i primi esperimenti sono partiti già nel 2002-03, quando brand internazionali come Coca Cola e Peugeot hanno cominciato a sperimentare la pubblicità via sms e Wap.
Nell’ultimo anno, tuttavia si sono create le basi per uno sviluppo incoraggiante e diversificato del settore.
Innanzitutto, un numero sempre maggiore di persone possiede un terminale multimediale, si connette a internet via 3G o Hsdpa e ammette di essere interessato a eventuali offerte pubblicitarie mirate.
Questi fattori dovrebbero far raddoppiare le spese per il mobile advertising già dal prossimo anno, quando il mercato raggiungerà un valore di 1,5 miliardi di dollari.
Il 2006, dunque, segnerà una svolta nel settore e vedrà l’affermarsi del telefonino come canale pubblicitario appetibile e competitivo al pari del Web, che nel primo semestre di quest’anno ha segnato un +56% degli investimenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per una valore di 92.937 euro, mentre continua il declino della spesa pubblicitaria indirizzata a mezzi tradizionali come la Tv, la radio e i giornali.
Per questo appare naturale che gli advertiser puntino al telefonino – ponte che più diretto non si può verso i consumatori – come canale innovativo e creativo per promuovere i brand dei loro clienti, mentre gli operatori, sempre più pressati dalla serrata competizione sulle tariffe voce e dati, sono alla disperata ricerca di nuove fonti di guadagno.
Il telefonino, inoltre, potrebbe rappresentare uno strumento quanto mai utile per misurare il successo di una campagna pubblicitaria, permettendo un riscontro diretto e immediato della risposta degli utenti a uno spot.
Le premesse per il successo dell’advertising mobile, in sostanza, ci sono tutte e le prospettive di guadagno potrebbero anche essere utili per convincere gli operatori a risolvere il problema dell’interoperabilità tra reti e telefonini diversi e per sancire il successo della Tv sul telefonino, dal momento che dalle diverse indagini effettuate risulta che i consumatori non sono affatto disposti a pagare per contenuti che possono vedere tranquillamente a casa, gratis.