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Con l’avvento di cellulari sempre più sofisticati, cresce il rischio che le reti mobili vengano prese d’assalto – come ormai avviene da anni per quelle informatiche – da minacce di ogni tipo: dai virus allo spam.
L’ultima in ordine di tempo è stata scoperta da un team di ricercatori dell’Università della California, secondo cui i cellulari di ultima generazione, in grado di inviare e ricevere file multimediali, potrebbero essere vittime di un nuovo attacco in grado di scaricare la batteria e rendere quindi l’apparecchio inservibile.
Causa del problema, una falla nel protocollo mms – quello appunto utilizzato per inviare e ricevere file audio e video sul cellulare – che può essere usato per inviare dati spazzatura a un cellulare.
I cellulari – spiega il ricercatore Hao Chen – sono progettati per risparmiare al massimo la batteria, in modalità standby, ma ogni volta che si ricevono questi dati ‘spazzatura’, il telefonino si ‘sveglia’ da questa modalità e scarica i pacchetti senza suonare o dare modo al proprietario di notare nulla.
I continui impulsi di questi dati sono in grado di scaricare la batteria 20 volte più velocemente di quanto succederebbe normalmente.
Per portare a termine un simile attacco, l’hacker deve conoscere il numero telefonico e l’indirizzo internet della vittima ma, spiega ancora Chen, “queste informazioni sono facilissime da ottenere” dal momento che il computer utilizzato per lanciare l’attacco potrebbe essere dislocato dovunque.
Chen e i suoi studenti hanno effettuato diversi test nei laboratori della California University, scoprendo anche altre vulnerabilità del protocollo mms: una fra queste, ad esempio, permetterebbe agli utenti di aggirare il pagamento dell’invio dei dati multimediali e, quindi, di trasmettere qualunque cosa a scrocco.
Secondo il team, che ha già allertato le compagnie telefoniche, un solo individuo con un PC e una connessione a banda larga potrebbe teoricamente attaccare fino anche 5.000 telefonini contemporaneamente.
“Gli operatori mobili dovrebbero valutare attentamente la sicurezza delle loro reti” ha concluso Chen, sottolineando che è solo una questione di tempo perchè che gli hacker trovino il modo per sfruttare queste vulnerabilità.