Italia
Si fa sempre più preoccupante il bilancio dei reati di tipo informatico, che aumentano a ritmi vertiginosi ad opera di criminali sempre più scaltri.
Basti pensare che, solo negli ultimi sei mesi, si sono registrati circa 1.402 attacchi criminali di tipo informatico al giorno, una cifra più che raddoppiata in un anno.
È quanto è emerso dalla prima giornata di lavori della 47ª conferenza sul computer crime, aperta oggi a Roma presso il Polo Tuscolano. La conferenza è stata organizzata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, sotto l’egida del Segretariato Generale Interpol nell’ambito del gruppo di lavoro europeo Working Party on Information Technology Crime.
Ai lavori, aperti dal Prefetto Alessandro Pansa, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno, partecipano 60 delegati in rappresentanza delle unità di Polizia dedite alla lotta al Cyber-crime di 20 paesi: (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Olanda, Regno Unito più Stati Uniti in qualità di appartenente allo Steering Committee).
Nel corso della prima giornata del meeting, coordinato dal Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Dirigente Superiore della Polizia di Stato, Dr. Domenico Vulpiani, sono emersi dati quanto mai preoccupanti.
Da segnalare, l’escalation delle frodi online: sottolinea Vulpiani che solo in Italia sono in corso 350 indagini, con 30 siti coinvolti in truffe ai danni di oltre 600 utenti. Ai quali sarebbero stati sottratti illecitamente circa 4 milioni di euro.
Cresce inoltre anche la minaccia rappresentata dalle cosiddette ‘reti zombie’ formate da computer infettati da virus e utilizzati in remoto dagli hacker per inviare spam o compiere altre azioni illegali all’insaputa dei proprietari.
Ogni giorno vengono ‘adescati’, secondo i dati forniti da Vulpiani, circa circa 9.130 nuovi computer.
E ancora, negli ultimi sei mesi, sono state accertate 1.896 nuove vulnerabilità nei software commerciali, il dato più alto sinora registrato dal 1998, mentre non conosce crisi l’offensiva del phishing, con una media giornaliera di oltre 8 milioni di attacchi: dai dati in mano alla Polizia Postale risulta che una mail ogni 119 è un tentativo per estorcere dati personali dell’utente che la riceve.
Protetti dall’anonimato garantito dalla rete, gli hacker trovano terreno fertile per le loro scorribande, spesso al soldo delle nuove organizzazioni criminali.
Spiega Vulpiani, infatti, che “Gli hacker non agiscono più per danneggiare i siti ma per controllarli e gestirne i contenuti e le informazioni. Queste ultime vengono poi vendute sul mercato e acquistate anche dalla criminalita’ tradizionale”.
Per arginare l’offensiva criminale, che potrebbe minare definitivamente la fiducia verso il web, è necessaria – spiega ancora Vulpiani – “una collaborazione internazionale che favorisca lo scambio di informazioni, conoscenze e metodologie d’intervento”, proprio perché, ha aggiunto Alessandro Pansa, “La minaccia criminale nel mondo virtuale non è assimilabile a quella tradizionale ma assume una connotazione transnazionale, svincolata dai confini degli stati o meglio ancora una connotazione immateriale, svincolata da ogni riferimento territoriale”.
“E’ innegabile – ha concluso il Prefetto – che la rete sia stata il volano per la diversificazione dei crimini. In questo contesto, una strategia efficace di politica criminale deve seguire un percorso che, sebbene sia stato già intrapreso a livello nazionale e internazionale, ha bisogno di aggiustamenti continui e rapidi che tengano conto del progresso costante della tecnologia”.