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Raggruppati in un’unica classifica i 100 “global brands” più famosi al mondo. L’idea è di Interbrand, società leader nell’ambito della Brand Consultancy, che ha diffuso oggi la classifica dei 100 brand globali a più elevato valore economico.
“La classifica di quest’anno premia quei brand che sono in grado di trascendere una specifica categoria merceologica, una particolare tecnologia, o una regione geografica; quei brand, cioè, in grado di rappresentare dei benefici emotivi o funzionali per i propri clienti“, ha dichiarato Manfredi Ricca, Business Director della divisione italiana di Interbrand.
Riconfermato il vertice della classifica 2005 che vede nell’ordine Coca-Cola, Microsoft, IBM, GE e Intel nelle prime posizioni. Ma il dato significato è la crescita di Google, che si piazza 24esimo. Il noto motore di ricerca ha acquisito un grosso valore sul mercato, grazie all’ampliamento dei servizi, a un posizionamento convincente e a nuove strategie commerciali.
Accanto a Google, ne escono avvantaggiate tutte quelle aziende che hanno posto lo sviluppo e la gestione del proprio brand al centro dell’organizzazione e della strategia.
Ne sono un esempio Nokia (6° posto), primo brand non statunitense in classifica, e Motorola (69°), che registra un +18%.
Sempre nel campo della tecnologia è buona la performance anche per Apple (+14%), che sfrutta l’effetto iPod e le aspettative positive di sviluppo di Macintosh, eBay (+19%) e Yahoo (+15%). Precipita Intel che perde il 9%.
Tra le società di consulenza, la prima risulta Accenture (49°) con un valore complessivo del brand di 6,7 mld di dollari (+10% sul 2005) mentre Ups al (32°) è l’unico corriere internazionale.
“Google è forse il brand più globale che si possa concepire – ci spiega Manfredi Ricca – e ha delle potenzialità ancora da definire, ma già da ora appare l’unico brand che possa sfidare il primato di Microsoft“. Nella classifica interbrand, quest’anno il gigante dei software ha accusato qualche problema.
“Il leggero calo – spiega Ricca – è dovuto al ritardo nel lancio di Windows Vista, il nuovo sistema operativo di Windows“, che la società di Bill Gates ha rinviato per poter rispettare al meglio le richieste dell’Antitrust Ue.
Il lusso e la moda fanno da portabandiera per l’Italia, che è in classifica con 4 brand: Bulgari (95°) con una crescita del 6%; Prada (96°) e Armani (95°), entrambi con un aumento del 4% del valore del brand e Gucci (46°), brand italiano di proprietà francese, che registra un +8%.
“In questo classifica – commenta Ricca – sembra che l’Italia faccia fatica ad andare oltre il lusso. E’ lo specchio di un Paese che crea stile in tutto il mondo, ma fatica nei settori ad alto contenuto tecnologico. A bloccare l’accesso di altre aziende italiane nella classifica è soprattutto la dimensione e il fatto che per essere considerati almeno un terzo del fatturato deve essere realizzato all’estero”. La Fiat in particolare è svantaggiata da un investimento nel brand cominciato troppo poco tempo fa per portare i suoi frutti; al contrario Bulgari e Armani hanno fatto grossi passi in avanti negli ultimi anni nella promozione del marchio grazie a una strategia di diversificazione da quello che era il loro prodotto originario.
Gli Stati Uniti come al solito sono una forte presenza, che non viene scalfita neanche dalle emergenti potenze asiatiche. Nei primi 100 posti della graduatoria ci sono 51 multinazionali americane, ma nei primi 30 addirittura 20 marchi made in Usa.
“La Cina – ci dice il manager di Interbrand – ha tutto quanto quello che serve nel campo economico, ovvero delle aziende grossissime e in espansione, ma per il momento l’applicazione nella promozione dei brand latita, e tra l’altro questo non si può certo costruire in un quinquennio“.
In posizione ancora molto forte Corea del Sud e Giappone. Toyota, primo brand automobilistico in classifica, vede tra i top 100 due brand: lo stesso Toyota (7°) e nuovo ingresso per Lexus (92°), una new entry.
Mentre la triade coreana Samsung, Hyunday e LG guadagna di anno in anno posizioni.
Il fattore che paga sempre, conclude Manfredi Ricca, “…è la coerenza. I brand che guadagnano valore sono quelli che hanno saputo comunicare un posizionamento chiaro in tutti i settori di mercato e in tutti i Paesi. Oltre a questo sono spesso premiati i prodotti che hanno saputo diversificarsi dal loro tradizionale posizionamento merceologico senza però snaturarsi“.
The Best Global Brands 2006 Report
Interbrand