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Certo, come fu per il 3G, mancano ancora i telefonini, ma procede spedito il roll-out del super 3G. Secondo le informazioni appena rilasciate dalla GSA, il numero di reti pianificate, in produzione o già attive ha raggiunto quota 108 in 51 Paesi.
Secondo l’associazione, le reti commerciali HSDPA sono 45, per una crescita del 150% negli ultimi 3 mesi, mentre le previsioni relative al numero di reti per la fine dell’anno salgono a 80.
L’HSDPA è l’evoluzione naturale del GSM, una tecnologia in grado di portare la velocità della banda larga fissa sulle reti mobili e a massimizzare le potenzialità delle reti esistenti a un costo relativamente più basso rispetto alle altre tecnologie di accesso wireless.
La maggior parte degli operatori 3G sta già procedendo con l’upgrade delle reti, come base per una esperienza a banda larga completa: gli operatori hanno infatti capito che i benefici derivanti dall’aggiornamento delle reti – inclusi una velocità di download di 1-2 Mbps rispetto ai 384Kbps del WCDMA e una latenza molto più bassa – valgono i costi di implementazione, soprattutto alla luce dell’emergere di nuovi sistemi ‘rivali’ come il WiMax mobile e l’EV-DO A e B.
L’entusiasmo verso le reti HSDPA è stato molto forte in Europa dove 15 Paesi su 25 sono già nella fase commerciale dei servizi e altri 7 stanno già sviluppando o hanno pianificato i network.
Secondo il rapporto “Future Mobile Broadband” di Informa Telecoms & Media, l’Hsdpa sarà la tecnologia dominante alla fine di questo decennio, seguita da HSUPA (19%), EV-DO Revision A (13%) e EV-DO Revision B (3%).
Serve però un numero adeguato di telefonini, per fare in modo che il successo della tecnologia non venga condizionato dagli stessi handicap che hanno impattato negativamente sul 3G.
L’ultimo vendor ad aver annunciato un modello HSDPA è Motorola che sta tentando di mantenere il successo del celebre Razr, rilanciandolo sotto le spoglie di Motorazr maxx, completo di HSDPA ed Edge.
Il telefonino dovrebbe arrivare nei negozi entro la fine di quest’anno.
Ma, fanno notare gli analisti, i costruttori producono ancora telefonini o cosa?
Nella presentazione del nuovo modello Nokia N73, ad esempio, la parola telefono (o telefonino o cellulare) non compare neanche una volta.
Al suo posto, espressioni come “straordinario computer multimediale dal design compatto”, oppure “compagno ideale per gli appassionati di fotografia digitale”.
E così, l’N73 potrebbe sembrare un telefonino, potrà anche servire per telefonare e fare un sacco di altre cose (foto, video, ascolto di musica), ma per favore non chiamatelo cellulare!