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Domini .eu: bloccati 74 mila domini per inadempienza contrattuale

Europa


Il successo dei domini .eu è andato ben al di là delle più rosee previsioni, con oltre 2 milioni di domini attivi a poco più di tre mesi dal lancio ufficiale.

Non sono mancati, tuttavia, i comportamenti illeciti da parte di molte aziende che, approfittando della compiacenza di alcuni registrars presumibilmente d’Oltreoceano, hanno acquistato in maniera sistematica nomi di dominio per poi rivenderli.

 

Tale comportamento, noto come ‘warehousing‘, è illegale e per questo EURid, l’associazione no profit che gestisce il top level domain .eu, ha sospeso 74.000 nomi di dominio e ha agito contro 400 registrars per inadempienze contrattuali.

 

Secondo il legale dell’associazione, i detentori dei 74 mila nomi di dominio sospesi (Ovidio Ltd, Fausto Ltd and Gabino Ltd) stanno agendo in nome di alcuni registrars.

Partendo dal presupposto che gli intestatari di un nome a dominio e i registrar possono essere considerati la stessa entità e, dal momento che i registrar possono registrare domini solo per clienti reali e non per rivenderli a un prezzo più alto, per EURid si tratta chiaramente di una inadempienza contrattuale.

 

In base alle normative europee (733/2002 e 874/2004) EURid si impegna a mantenere il .eu come un top level domain attraente per tutti quei cittadini che vogliono trasferire la loro identità europea su internet.

Quando però si verificano simili abusi, spiega EURid, la percezione del valore del dominio .eu subisce un serio contraccolpo, non solo per i quasi due milioni di intestatari, ma anche per tutti i registrar onesti.

 

Ecco perché l’associazione non ha perso tempo e ha deciso di “agire in maniera decisa contro ogni tipo di comportamento improprio riguardo i domini .eu”.

 

EURid monitora costantemente le registrazione dei nomi di dominio .eu per assicurarsi che tutti i richiedenti risiedano nell’Unione europea, come richiesto dalle Public Policy Rules stabilite per ottenere un dominio europeo.

Allo stesso modo, il consorzio verifica che tutti i registrar accreditati – sono più di 1000 in tutto il mondo – agiscano nell’interesse degli utenti nel pieno rispetto del contratto con EURid.

 

EURid ha già bloccato alcuni nomi di dominio per il fatto che i richiedenti non avevano saputo dimostrare di aver sede all’interno della Ue.

Per risolvere le controversie relative ai nomi a dominio .eu EURid offre una procedura alternativa alla normale procedura giudiziale, chiamata ADR (Politica di risoluzione extragiudiziale delle controversie)

 

La procedura ADR è fornita dalla Corte di arbitrato con sede a Praga nella Repubblica Ceca. Amministra le procedure di ADR in linea con le regole di Politica Pubblica per il .eu della Commissione europea (Regolamento CE  874/2004).

 

Il dominio .eu è attualmente l’ottavo al mondo dopo .com – che caratterizza i siti commerciali ed è saldamente in testa con 50 milioni di registrazioni – .de (per la Germania), .net (generalista), .uk (per la Gran Bretagna), .org (per le organizzazioni internazionali), .info (per i siti di informazioni), .nl (per l’Olanda).

 

Un successo inaspettato anche per la Commissione europea, che prevedeva di raggiungere il primo milione di registrazioni entro la fine dell’anno.

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