Unione Europea
Torna a parlare del potenziale mercato dei contenuti, Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e di Media, e lo fa in occasione della recente Conferenza “creativity.online.fi“, organizzata dalla presidenza finlandese.
Il Commissario Ue sottolinea quanto il mercato audiovisivo si muova intorno alla colonna portante della convergenza: “La convergenza dei media audiovisivi delle reti a banda larga e dei dispositivi elettronici sta fornendo nuove opportunità per l’ICT e il settore dei contenuti”.
Questo significa che c’è la possibilità di sfruttare nuovi canali di distribuzione per i formati tradizionali, ma soprattutto per contenuti e servizi interattivi.
Oggi, programmi radioTv, film, giochi, musica, libri e sport sono sempre più disponibili su reti fisse e mobili. “Allo stesso tempo – rileva la Reding – stanno aumentando notevolmente nuove forme di contenuti, in parte o totalmente creati dagli utenti, a forte connotazione interattiva”.
Dalla condivisione dei video online, ai tantissimi blogger e alle notizie messe sul web dai semplici lettori… la maggior parte degli europei sono entrati “nell’era di Wikipedia”!
Ormai sia Tv che film e musica sono disponibili in rete e sui dispositivi mobili, buona ragione, caldeggia il Commissario Ue, affinché le aziende europee cavalchino questa opportunità e comincino a guadagnare terreno sul mercato dei contenuti.
“Le società multimedia – sottolinea il Commissario – hanno il potere di rafforzarsi grazie alla distribuzione online. Lo stesso vale per le piccole imprese, che hanno accesso a un’audience maggiore grazie alle minori barriere all’entrata”.
A questo bisogna aggiungere, “…la forte posizione nei servizi di comunicazione elettronica e dispositivi ICT, e gli standard sui quali l’Europa può costruire sopra”.
Diventa importante, dichiara senza mezzi termini il Commissario Ue, approfittare dei vantaggi e delle nuove opportunità per aumentare produzione e distribuzione di contenuti in Europa e nel mondo.
E per farlo, sottolinea, è necessario “rimuovere gli ostacoli che impediscono un’ampia distribuzione di contenuti digitali”.
L’Europa deve salire su questo treno e sfruttare l’occasione, cercando soprattutto nuove strategie aziendali che vadano verso la collaborazione tra industrie per il reciproco interesse, sfruttando la valorizzazione del mercato dei contenuti online dell’Europa occidentale che prevede la triplicazione per il 2008.
“In questo contesto, sono molto contenta – ha ribadito la Reding – d’aver contribuito all’adozione della Carta europea del film online, firmata lo scorso 23 maggio in occasione del Festival internazionale del cinema di Cannes”.
A firmarlo i principali rappresentanti dell’industria cinematografica e dei contenuti, dei fornitori di servizi Internet e degli operatori del settore delle telecomunicazioni dell’Unione europea e degli Stati Uniti.
La Carta, la prima del genere al mondo, individua le condizioni che i fornitori di contenuti e infrastrutture devono soddisfare per assicurare il successo commerciale dei servizi cinematografici online e servirà come riferimento per futuri accordi commerciali e per una più ampia politica sui contenuti online della Commissione europea.
“La Carta europea del film online è un importante passo avanti per l’economia digitale e l’industria dei contenuti dell’Europa“, ha dichiarato Viviane Reding, sottolineando che “I servizi online faciliteranno notevolmente l’accesso al cinema europeo in tutta la sua diversità e ne agevoleranno la circolazione sia all’interno dell’Unione europea che sui mercati mondiali“.
Per il Commissario è pertanto molto positivo che “…i fornitori di contenuti e infrastrutture abbiano trovato un terreno d’intesa per futuri accordi commerciali e interprofessionali. Sulla Carta inoltre si baseranno eventuali future iniziative normative che la Commissione prenderà in considerazione per assicurare che i consumatori nell’Unione europea possano usufruire agevolmente di contenuti legali online senza limitazioni dovute ai confini“.
L’obiettivo della Carta è incoraggiare lo sviluppo e la diffusione del cinema online in Europa. Secondo i suoi firmatari, i servizi di cinema online – dato il loro notevole potenziale economico e culturale – offrono ottime opportunità per una più ampia circolazione dei film europei, possono creare un’industria cinematografica più vivace e competitiva e diventeranno un elemento trainante per la diffusione della banda larga in Europa.
La Carta europea del film online individua quattro elementi fondamentali necessari per la diffusione del cinema online: un’ampia offerta online di film interessanti, la facilità d’uso dei servizi online per i consumatori, una tutela adeguata delle opere protette da diritti di autore e una stretta collaborazione per lottare contro la pirateria.
Il consenso che trova espressione nella Carta europea si fonda innanzitutto sul principio della disponibilità di film online a condizioni eque ed economicamente solide, oltre al riconoscimento del fatto che tale disponibilità è legata alla possibilità di finanziare gli elevati costi di produzione.
Ma, come sottolinea la Ue, va considerato anche il riconoscimento delle opportunità che sarebbero offerte da licenze o autorizzazioni paneuropee o multiterritoriali, soprattutto per i film europei con una distribuzione limitata al di fuori dei loro territori principali.
Importante la necessità per i produttori cinematografici, i titolari di diritti e i distributori online di concordare il periodo migliore per la distribuzione online, ferma restando la necessità di proporre al pubblico un’offerta interessante
Il riconoscimento della tecnologia peer-to-peer come sviluppo positivo per la distribuzione lecita online di contenuti con adeguati dispositivi di sicurezza.
L’esigenza fondamentale di creare una cultura dell’adeguato rispetto della creatività e dell’effettiva tutela dei diritti d’autore. L’impegno dei fornitori di servizi online ad astenersi dal pubblicizzare volontariamente organismi che praticano la pirateria o che la favoriscono intenzionalmente e quindi l’adozione delle misure necessarie per mettere fine a queste pratiche quanto prima, previa un’opportuna notifica.
La necessità di cooperazione fra i fornitori di contenuti e servizi online per sviluppare tecnologie atte a tutelare il materiale protetto da diritti di autore. Dovrebbe essere favorita la diffusione di tecnologie sicure, solide, interoperabili e capaci di garantire un buon rapporto costi-efficacia, idealmente basate su norme aperte, attraverso piattaforme e dispositivi multipli.
Infine la necessità di incentivi (come i programmi Media 2007 ed eContent) per contribuire a ridurre i costi della distribuzione digitale e delle versioni multilingue delle opere europee online.
Nell’approvazione della Comunicazione sui Contenuti online,
“Tutte le mie proposte degli ultimi mesi – ha sottolineato la Reding – dalla modernizzazione della Direttiva Television without Frontiers, alla revisione del piano regolatorio delle comunicazioni elettroniche, allo spettro, al roaming, alle reti e sicurezza delle informazioni, come tutte le iniziative future, inclusa la Comunicazione del 2007 sulla Tv mobile, sono tutte orientate al rafforzamento del mercato interno”.
Restano ancora da definire alcune cose importanti, innanzitutto i modelli di business per lo sviluppo della distribuzione online, le soluzioni per i sistemi di pagamento che stiano bene a consumatori e fornitori. Necessarie anche regole chiare ed efficienti per il nuovo mercato.
La Reding a riguardo ha annunciato che per consentire a tutti di dare il proprio contributo, la consultazione pubblica sui Contenuti online continuerà in Rete fino alla metà di ottobre 2006.
Uno Studio della Commissione, in via di definizione, su “Interactive content and convergence” contribuirà a definire le linee strategiche degli interventi della Ue in materia.
Sperando, conclude il Commissario, che il dibattito sui contenuti digitali diventi ancora più animato, “lavoreremo per rimuovere gli ostacoli – potenziali o reali – che limitano, o potrebbero farlo, lo sviluppo dei servizi di contenuti digitali nei prossimi 5 anni”.