3,5G: la storia si ripete. La mancanza di telefonini frena il successo della tecnologia

di Alessandra Talarico |

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HSDPA

Come è successo per il 3G, anche la sua prima evoluzione – la tecnologia HSDPA – sembra destinata a soffrire delle stesse problematiche che hanno impattato sul decollo del suo predecessore.

Prima di tutto, sarà la mancanza di apparecchi a rimandare il successo della tecnologia sul mercato di massa e così – anche se il numero di utenti della banda larga mobile dovrebbe toccare quota 300 milioni nel 2011 –  la crescita dell’HSDPA sul breve periodo non sarà rigogliosa come previsto.

 

Il super-3G, dunque, seguirà lo stesso percorso e soffrirà degli stessi problemi dei servizi WCDMA ed EV-DO, che si sono imposti prima grazie alle card di connessione destinate ai PC e ai notebook, per poi trovare la loro strada anche sui telefonini.

Certo, i cellulari a supporto della tecnologia stanno per arrivare in numero consistente, ma ancora – secondo gli analisti di Informa Telecoms & Media – nessun vendor ha rivelato strategie adeguate per il mercato di massa.

 

Di conseguenza, il boom del 3,5G non si verificherà come previsto tra quest’anno e il prossimo: ci vorrà infatti almeno il 2008 perché il mercato degli apparecchi HSDPA arrivi a maturità, mentre il numero di abbonati registrerà picchi degni di nota soltanto nel 2008-09.

 

Al momento, il numero di dispositivi a supporto della tecnologia ha raggiunto quota 39, segnando un aumento del 56% rispetto ai  25 in circolazione a febbraio 2005.

 

I fornitori sono in tutto 13 e hanno immesso sul mercato 14 modelli di cellulari, 15 data card PCMCIA, 7 Express Mini Cards PCI (integrabili in laptop e altri dispositivi multimediali) e altri prodotti per cogliere tutte le opportunità del wireless Adsl.

Dal 2011, poi, l’85% dei dispositivi 3,5G venduti sarà costituito da telefonini, il restante 15% da card di connessione per PC e netebooks.

 

Le reti Hsdpa già attive nel mondo sono 34 e altre 43 sono in fase di lancio, ad appena sei mesi dal debutto della tecnologia: molti operatori WCDMA hanno infatti capito che i benefici derivanti dall’aggiornamento delle reti – inclusi una velocità di download di 1-2 Mbps rispetto ai 384Kbps del WCDMA e una latenza molto più bassa – valgono i costi di implementazione, soprattutto alla luce dell’emergere di nuovi sistemi ‘rivali’ come il WiMax mobile e l’EV-DO A e B.

 

Anche il WiMax mobile, tuttavia, sarà interessato dagli stessi problemi dell’HSDPA, se possibile in misura anche maggiore.

“Il WiMax Mobile svolgerà un ruolo relativamente minore nel mercato della banda larga mobile fino al 2011, sempre per il fatto che un numero adeguato di notebook e tablet PC non arriverà prima del 2009, mentre i primi telefonini ‘convincenti’ faranno il loro debutto non prima del 2010”, ha spiegato l’analista Mike Roberts.

 

Di contro, i notebook e i telefonini HSDPA, pur a fatica, stanno facendo il loro ingresso sul mercato, dando alla tecnologia uno o due anni di vantaggio sul WiMax.

 

Questo, tuttavia, non oscurerà il fatto che il WiMax guadagnerà trazione significativa nei segmenti della banda larga fissa, nomadica e portatile tra il 2006-11, sebbene molti utenti della tecnologia useranno modem indoor piuttosto che dispositivi mobili.

 

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