Stati Uniti
Non ci sorprende la notizia che l’ormai celebre MySpace.com sia diventato il sito più visitato degli Stati Uniti. Ben nota alla web community, infatti, la forza di questo luogo di incontri virtuale che in due anni ha attirato ben 90 milioni di utenti.
Giusto alcuni giorni fa, Hitwise, azienda che sorveglia gli accessi ai siti, ha informato che MySpace ha superato per la prima volta Yahoo Mail e il motore di ricerca Google.
Ma quali le ragioni di tanto successo? Questa sì, è una domanda interessante.
“Grazie alla tecnologia, il potere si è trasferito dall’élite dei media al gran pubblico”. Questa frase asciutta delinea l’attuale scenario dei mass media e a riferirla è il tycoon Rupert Murdoch, presidente della News Corp, un gruppo di comunicazione che pesa oggi 24 miliardi di dollari di fatturato e impiega 35.000 persone in 5 continenti.
Forte della propria visione del mondo e dei media del futuro, Murdoch ha saputo ben presto sfruttare la rivoluzione di Internet, lanciandosi nell’avventura di MySpace, acquistata lo scorso anno per 580 milioni di dollari.
C’è una teoria dietro questa rivelazione: Internet è prima di tutto una rete che consente di avvicinare gli individui gli uni agli altri, piuttosto che gli individui ai media.
“Per trovare qualcosa di paragonabile – commentava Murdoch subito dopo l’acquisizione – bisogna tornare indietro di 500 anni, alla nascita della carta stampata e dei mass media”.
E di questa operazione, Murdoch non ha che da essere fiero, visto che è riuscito a soffiare MySpace da sotto il naso di Viacom.
Già allora, parliamo del luglio 2005, la società era una pepita del Web 2.0 con una base di 20 milioni di abbonati che cresceva al ritmo di 100.000 nuove iscrizioni al giorno.
Le 6,2 miliardi di pagine viste ogni mese la davano occupare il quinto posto tra i siti più visitati negli Stati Uniti.
Una ricchezza ancora più interessante per il fatto che i contenuti della piattaforma non costano nulla, essendo i partecipanti a contribuire direttamente alla ricchezza del sito.
Fondata nel 2003 da Tom Anderson e Chris Dewolfe, MySpace si è via via allargata a una moltitudine di servizi, in linea con le richieste dei giovani utenti americani: blog, messaggeria istantanea, email, videoclip, file-sharing, mailing list…Un insieme articolato di funzioni che si sviluppano attorno a una pagina personalizzabile in base alle proprie esigenze.
MySpace è un formidabile veicolo pubblicitario e di distribuzione, direttamente proporzionale all’aumentare degli abbonati. MySpace conta oggi più di 90 milioni di utenti e sono
Uno Studio ComScore Media Metrix evidenzia che il sito ha registrato 51,4 milioni di visitatori unici americani solo nel mese di maggio 2006, vale a dire il 30% della popolazione degli Stati Uniti.
Un’indagine Hitwise, precisa che la crescita di MySpace in termini di visitatori è stata del 4.300% da due anni a questa parte.
Cifre che mettono di diritto MySpace tra i fenomeni sociali, ben distaccato tra gli altri siti divenuti star di Internet.
In queste prime settimane di luglio, MySpace occupa già il primo posto nella classifica dei siti americani in termini di porzioni di mercato con il 4,46%, segue Yahoo (4,25 %) e Google (3,89%).
Lo scorso giugno, è arrivata a quasi l’80% del mercato delle reti sociali statunitensi, lasciando agli altri siti un ruolo esclusivamente secondario: Thefacebook.com al secondo posto con il 7,58% e Spaces.msn.com al nono con lo 0,75 % del mercato.
A parte la grande intuitività del magnate dei media Rupert Murdoch, una delle ragioni del successo di MySpace sta nell’altro grado di fidelizzazione dei membri del sito. Uno Studio eMarketer realizzato nell’aprile 2006 mette MySpace in prima posizione tra i siti di community con un tasso di fidelizzazione del 67,04 %, davanti a MSN Group che registra il 57,62%.
Tuttavia, News Corp deve ancora ammortizzare l’investimento, ma crediamo che non ci vorrà poi molto.
Le soluzioni non mancano, la piattaforma è già trampolino di diverse campagne pubblicitarie che sfruttano la sua capacità di propaganda in tempi rapidi.
MySpace potrebbe anche stringere una partnership con Google o MSN per installare i loro motori di ricerca sulla propria piattaforma e trarre profitto dalle pubblicità contestuali. Alcuni episodi delle serie Tv più popolari sono già offerti in downloading.
Rupert Murdoch si è fissato come obiettivo il raggiungimento di 1 miliardo di fatturato l’anno in 10 anni grazie alle attività online. E potrebbe arrivarci prima del previsto visto che, stando alle dichiarazioni dei fondatori, il fenomeno MySpace potrebbe presto abbattersi sull’Europa.