Campioni del Mondo. Vince la Piazza, vince la Rete  

di di Raffaele Barberio |

Italia


Italia campione del mondo

Campioni del mondo.

Contro tutti e tutto.

Contro Blatter e Zidane.

Contro i tedeschi arroganti e gli americani presuntuosi.

Una squadra con tante pecche, ma con armi nascoste impalpabili, straordinarie, esplose nello spirito di gruppo e con quel pizzico di fortuna che aiuta i realmente forti.

Un mese di percorso di guerra che ha coinvolto tutti, anche uno come me che non segue il campo più di tanto.

Ieri attesa, partecipazione palpitante, infine esplosione di gioia e poi tutti i telegiornali possibili in tutte le lingue e su tutti i canali analogici e digitali, terrestri e satellitari.

Deliranti le immagini delle piazze italiane.

Notte di luglio.

Caldo.

Notte in cui afa e sudore si mescolano ad emozioni ed ansie.

 

Tutti fuori, per strada, sulle terrazze, strombazzando dai balconi, come si faceva una volta, quando non c’era televisione e gli eventi si vivevano attraverso la condivisione con il vicinato o con la piazza.

Qui le immagini sono oceaniche.

Il Circo Massimo, Piazza del Duomo, Piazza del Plebiscito.

Ovunque la Piazza.

La vittoria dell’agorà.

Il contatto fisico davanti al maxischermo e poi nei caroselli che affiancavano una macchina all’altra, un motorino all’altro ad ogni semaforo.

E subito le analisi.

La componente umana.

 

Anche i grandi eventi hanno bisogno del contatto fisico per essere esaltati, hanno discettato esperti ed addetti ai lavori.  

Poi a letto, poche ore di sonno e questa mattina nuovamente la corsa all’inseguimento delle stesse immagini, ormai imparate a memoria.

Ancor prima di uscire da casa mi è arrivato un SMS.

Mandava a quel Paese (ma è un mero eufemismo) Napoleone, il Moulin Rouge, Platini, la Baguette, gli Champs Elysèe, la Bastiglia, Manet, Monet, Ribaud, il Gobbo di Notre Dame,  la Nouvelle Cousine , Alain Delon, il Roland Garros, Saint Vincent (che è però italiana, ndr), Saint Tropez, les Jeux sont Faits, Je suis Catherine Deneuve.

Naturalmente l’ho girato ad una lista cospicua di amici.

 

Appena qualche giorno fa era stato preceduto da una foto del portiere della Germania che prova a parare il tiro di Del Piero con una Pizza Margherita in mano, una foto che ha fatto il giro di internet ancor prima di essere proposta dai principali quotidiani online.

Intanto appena poche ore dopo rimbalzava già la notizia della “Pizza 2- 0 inventata da un pizzaiolo italiano con pizzeria in Germania.

La Piazza, la Rete.

Due mondi diversi ed uguali.

L’una antica, l’altra moderna.

Apparentemente opposte e indissolubilmente unite.

Anzi l’una nell’altra.

Perché la Piazza si mobilita ormai con la Rete e perché la Rete si alimenta con la mobilitazione della Piazza.

 

Con buona pace dei fondamentalisti che prevedono ogni giorno, in ogni occasione ed in tutte le salse la catastrofe orwelliana e con buona pace degli strateghi del “tutto virtuale” che pensano di toccare il mondo stando seduti alla scrivania.

Credo che in futuro non avremo  mai più Piazza senza Rete e viceversa.

Sono pronto a giocarmi una Pizza.

Una pizza 2-0…..naturalmente.

 

 

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