WiMax: colpo grosso per Bollorè e Maxtel. France Télécom grande sconfitta

di Alessandra Talarico |

Francia


Vincent Bolloré

Tre grandi consorzi industriali si sono aggiudicati la maggior parte delle licenze WiMax in Francia.

Il gruppo Bolloré Telecom – controllato all’85% dal gruppo di Vincent Bolloré, al 10% da Hub Telecom e al 5% da Antalys – ha ottenuto 12 licenze nelle regioni più richieste: Bretagna, Linguadoca-Rossiglione, Midi-Pirenei, Aquitania e Rodano-Alpi.

 

Il consorzio Maxtel, controllato da APRR (gruppo Eiffage) e Altitude Telecom (gruppo Iliad) ha avuto 13 licenze, mentre HDRR, partecipata da TDF (90,2%) e LD Collectivités (4,9%, gruppo Neuf Cegetel),si è aggiudicato 11 licenze regionali per 3,5 milioni di euro e SHD (SFR e Neuf Cegetel) ha acquisito una licenza a Parigi e una nella regione Paca.

 

Una licenza WiMax sarà assegnata anche a sei regioni sulle 14 che avevano presentato richiesta.

 

Grande sconfitto nella gara per l’attribuzione delle licenze, l’operatore storico France Télécom che aveva fatto richiesta per una licenza su due in ogni regione metropolitana ma si è aggiudicata soltanto quella per la Guyana e la Mayotte.

 

Esce invece trionfante Bolloré Télécom, new entrant del settore, che si è aggiudicata una licenza in 12 regioni sulle 21 per le quali aveva fatto richiesta, tra cui l’Ile de France e le regioni Rodano-Alpi e la regione Provenza-Alpi -Costa Azzurra (Paca), ossia quelle più desiderate da tutti i partecipanti alla gara.

 

In totale, il consorzio si è detto pronto a investire 78 milioni di euro mentre il governo incasserà 125 milioni di euro e un canone di 1,6 milioni di euro all’anno

 

Altro vincitore, il consorzio Maxtel – che raggruppa le autostrade Parigi-Reno-Rodano e l’operatore Altitude Telecom – ha portato a casa tre licenze regionali, sborsando 8,7 milioni di euro.

 

Alcuni candidati non hanno ottenuto nessuna licenza: l’americana Clearwire France, ad esempio, che aveva creato un consorzio con l’operatore via cavo Numéric’ble e UPC o le società Sogetrel e Orcalys, che avevano presentato richiesta per 18 regioni.

 

Tre i criteri determinanti valutati dall’Arcep per l’assegnazione delle licenze: la collaborazione allo sviluppo territoriale dei servizi a banda larga, l’attitudine del progetto a favorire la concorrenza e il montante delle tasse che il candidato è disposto a pagare.

 

Molti i fattori che hanno pesato sulla sconfitta di France Télécom che, secondo uno dei membri dell’Authority, “ha sistematicamente proposto delle cifre di molto inferiori rispetto ai concorrenti”.

Per l’Ile-de-France, ad esempio, ha offerto 7,5 milioni di euro contro i 47 di Bolloré.

 

L’operatore storico ha dimostrato inoltre poca propensione verso lo sviluppo della concorrenza, non formulando chiaramente “alcun impegno sulla messa a disposizione delle frequenze non utilizzate”.

 

La possibilità di cedere una parte della licenza era considerato giustamente un criterio chiave per dinamizzare il processo di attribuzione, per questo sono stati premiati sei consigli regionali che hanno ottenuto una licenza proprio perchè “si sono impegnati a mettere le loro frequenze a disposizione” delle società private.

 

Il processo di assegnazione delle frequenze per il WiMax è iniziato in Francia nell’agosto del 2005 con la pubblicazione di un bando di gara a candidatura spontanea che ha ricevuto in meno di tre mesi 175 lettere di candidatura.

 

Al termine di questa fase, l’Arcep ha effettuato, all’inizio di gennaio, un bilancio delle richieste per valutare – regione per regione – l’eventuale insufficienza delle frequenze e ha effettuato quindi una scrematura, portando alla fase finale 35 candidati.

 

 

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