Italia
Si sono aperte a Roma le celebrazioni del trentennale dell’emittenza radio televisiva privata in Italia, una due giorni promossa da Aeranti-Corallo, fra le maggiori associazioni rappresentative del variegato universo delle emittenti locali italiane.
Da quanto emerso nella giornata di avvio dell’iniziativa, pur senza entrare nel merito degli aspetti più squisitamente tecnici (disquisizioni filosofico-ingegneristiche sulla ridondanza delle frequenze), appare evidente un nuovo clima più dialogico e trasparente, nella interlocuzione tra gli attori del sistema ed il Governo.
Ad aprire i lavori, il Presidente Marco Rossignoli, che ha rivendicato il ruolo storico e attuale della sua associazione, mentre il Vice Presidente Luigi Bardelli ha evocato la convergenza, in Aeranti-Corallo, delle due anime, cattolica (Corallo) e laica (Aer).
Il Ministro Paolo Gentiloni, in un intervento equilibrato ma appassionato, ha preso poi spunto dalla affermazione di Bardelli per sostenere che la convergenza delle due anime di Aeranti-Corallo sembra coincidere con la matrice laico-cattolica del suo partito, la Margherita, e… “quindi” la simpatia non può che scaturire naturale. Battute a parte, Gentiloni ha sostenuto che l’universo delle emittenti locali merita maggiore attenzione e cura di quanto il sistema istituzionale e politico italiano non abbia finora dimostrato.
Il Ministro ha enfatizzato l’importanza dello studio sulla situazione delle frequenze di tutte le emittenti italiane, iniziativa promossa dal Ministero d’intesa con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Nel contesto di una teorizzazione sulla fondamentale importanza delle culture locali pur all’interno dell’inarrestabile processo di globalizzazione planetaria, Gentiloni ha enfatizzato il ruolo delle tv e delle radio locali italiane, sostenendo che esse sono il medium di comunicazione più radicato nella società civile locale. Esplicito un riferimento alla necessità di non ingerenza e non invadenza della Rai a livello di emittenza locale.
Il Ministro ha poi ribadito la volontà di intervenire con correttivi che assegnino alle tv ed alle radio locali più significativi ruoli e quindi maggiori risorse, da realizzarsi con una riforma dell’attuale assetto oligopolistico del sistema, da raggiungere attraverso un metodo di pubblica discussione delle istanze e delle problematiche.
Il Vice Presidente Bardelli ha identificato nel Consigliere del Ministro Giuseppe Sangiorgi (già Consigliere Agcom sotto la Presidenza Cheli) una sorta di “linea di continuità” tecnocratica tra il precedente Governo e l’attuale.
Il Presidente Rossignoli, poi, ha dichiarato a Key4biz che deve essere definitivamente smantellata la teoria – cara alla Frt, l’altra principale associazione delle imprese radotelevisive private italiane – secondo la quale è indispensabile, a fronte di risorse limitate, una “scrematura” di marketing dell’universo delle tv locali, realtà che rappresenta invece una ricchezza di professionalità e di culture da tutelare e rilanciare. Aeranti-Corallo ribadisce un secco “no” a tentativi di… “pulizia etnica” dell’etere italiano. Piuttosto appare indispensabile apportare correttivi all’attuale assetto del sistema, affinché nuove risorse economiche possano affluire alle emittenti locali.
Si respira un clima nuovo, fatto di rinnovate aspettative dei “player” del sistema nei confronti di un Esecutivo che sembra essere in grado di meglio “ascoltare” le esigenze del settore. E, ci si augura, di ben interpretarle.
Da segnalare, in uno dei workshop a latere dell’iniziativa Aeranti-Corallo, l’annuncio di Eutelsat della messa a disposizione, a breve (pochi mesi), di un novello satellite della serie Hotbird, che consentirà, attraverso un piccolo ingegnoso apparecchio da posizionare sulla parabola (costo sui 50 euro), agli attuali utenti Hotbird di ricevere altri circa 150 canali provenienti dal secondo satellite “affiancato”.
Questo secondo satellite potrà veicolare segnali ad alta definizione, ma è mirato soprattutto al “target” delle tv locali che vogliano rilanciare a livello pan-europeo i propri segnali. Se attualmente è possibile affittare un canale satellitare su Hotbird per 180.000-300.000 euro l’anno (in funzione della qualità del segnale), il secondo satellite consentirà il “salto satellitare” a costi enormemente più contenuti (anche oltre il 50 % in meno rispetto ai prezzi attuali). Insomma, tra breve potremo disporre di un canale satellitare pan-europeo sarà possibile anche ad una tv comunitaria… quartierile, al costo di una locazione commerciale (5mila euro al mese!).
Un’altra rivoluzione, ben concreta, che si affianca a quella, ancora incerta, del digitale terrestre.
*in collaborazione con Adriana Migliucci