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TDT, no ai finanziamenti dei decoder. Per il Ministro: ‘Il digitale si promuove puntando ai contenuti’

Italia


“La via del finanziamento ai decoder è preclusa da una procedura di infrazione della Unione europea…penso non valga la pena di fare la prova in vivo di cosa succederebbe se proseguissimo su quella strada se, come è accaduto in precedenza, alcuni soggetti si rivolgessero all’Ue”.

Lo aveva già preannunciato e lo ha confermato ieri, durante l’audizione alla Commissione Trasporti della Camera, il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che ha così escluso una eventuale scelta del governo a proseguire sulla strada degli incentivi ai decoder per il digitale terrestre.

Le polemiche che hanno accompagnato il dibattito pubblico sul tema del digitale terrestre, ha riassunto il Ministro, hanno visto due filoni di discussione, uno di tipo politico e l’altra legato alle strategie tecnologiche da adottare per la transizione, che aveva visto prevalere la promozione della TDT attraverso il finanziamento ai decoder.
Alla luce dello scenario attuale, tuttavia, per Gentiloni quei presupposti sono oggi incrinati: “Di fronte alla richiesta dei due presidenti delle regioni il rinvio mi sembrava scontato. In Sardegna ci sono 240 mila decoder che hanno avuto il contributo, ma solo gli abbonati Rai sono ben 440 mila. In Val D’Aosta c’è una penetrazione più elevata ma sussistono difficoltà nel completare l’ultima parte. Di fronte a dati di questo genere non si può che rinviare’.

Deve subentrare una strategia basata sui contenuti, ha sottolineato il Ministro, secondo cui, rispetto alle casi di successo europei TDT in Europa, Gran Bretagna e Francia, lo scenario televisivo in Italia è molto diverso, con un numero di canali in chiaro così numeroso da rendere l’offerta molto forte. Considerate le vendite di decoder degli ultimi mesi, ha dichiarato ” se non puntiamo su un altro driver, come quello di contenuti più appetibili non andiamo da nessuna parte. Per accelerare servono contenuti adeguati’.

La strada indicata dal Ministro, quindi, non è tanto quella dei decoder, finanziando i quali “non si va avanti nella promozione del digitale terrestre”, ma quella dei contenuti, offrendo “un pacchetto più forte, più appetibile di quello attuale”, per il quale serve ora uno sforzo ulteriore per riuscire ad accelerare tale processo. Senza i giusti contenuti, infatti, non sarà possibile dare alcuna spinta al digitale terrestre. Ad ogni modo, ha sottolineato Gentiloni ricordando la insufficiente diffusione dei decoder “La tv del futuro sarà digitale ma non sarà esclusivamente o prevalentemente il digitale terrestre”.

Questo motiva le dichiarazioni sulle nuove linee strategiche del Ministero rilasciate di Gentiloni, che ha concluso: “Abbiamo perso il treno della tv via cavo ma non siamo in grado di fare, ad esempio, previsioni sull’IPTV. Insomma il digitale di cui dobbiamo parlare ha tante piattaforme‘.

Il Ministro Paolo Gentiloni ed i Sottosegretari Luigi Vimercati e Giorgio Calò hanno incontrato ieri la industry italiana delle Tlc, dei Media e di Internet, nell’Instant Meeting organizzato da Isimm e Key4biz.
A partire da domani pubblicheremo il resoconto dell’evento e tutti i documenti audio-video disponibili.

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