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La Francia si proietta nel futuro: nuovi test per TDT e HDTV e una legge che garantisce l’interoperabilità, mettendo fuori gioco Apple

Francia


Il governo francese risulta sempre più impegnato sul fronte della riforma del mercato delle comunicazioni. Raccogliere la sfida del digitale significa anche predisporre un quadro normativo nuovo, flessibile, in grado di considerare i mutamenti in corso e soprattutto incentivare il settore.

E la Francia lo sta facendo, dalla Tv digitale terrestre (TDT), per passare alla Tv ad alta definizione (HDTV), finendo all’ultimo e controverso disegno di legge sul diritto d’autore.

Proprio questo fine settimana, il Consiglio Superiore dell’Audiovisivo ha ufficializzato la decisione di avviare nuove sperimentazione per il digitale terrestre in chiaro e l’alta definizione. I test andranno dal 1° settembre al 7 gennaio 2007.

 

Il CSA ha lanciato quindi un avviso di selezione rivolto alle emittenti, pubbliche e private, già autorizzate a trasmettere servizi in chiaro, ma soprattutto ai canali che non sono rientrati nella prima sperimentazione della TDT. La trasmissione dei programmi avverrà con lo standard di compressione Mpeg4.

Vista la scarsa disponibilità di risorse radioelettriche, “le emittenti sono invitate a raggrupparsi in modo da presentare progetti comuni che consentano un uso comune di queste risorse”.

 

Intanto il Parlamento ha adottato definitivamente il Disegno di legge sul Diritto d’autore, che nei giorni scorsi ha infiammato i dibattiti e aperto un aspro confronto tra utenti, Isp e major discografiche.

D’ora in poi in Francia chi falsifica il software rischia grosso, la legge prevede sanzioni dai 38 euro a varie migliaia per chi acquista programmi non originali, fino alla prigione per i falsificatori abituali.

 

Le nuove disposizioni hanno creato un terremoto soprattutto al di là dell’Oceano, dove Apple è apparsa alquanto preoccupata per l’affermazione del diritto all’interoperabilità. L’iTunes Music Store è, infatti, accessibile solo con il piccolo lettore iPod, prodotto dalla società della Mela. Gli iPod, inoltre, non possono riprodurre file digitali scaricati dai concorrenti di Apple, cioè Napster e Sony.

Il nuovo provvedimento obbliga il gruppo americano a consentire che i brani musicali venduti per mezzo del programma iTunes siano accessibili anche da riproduttori digitali non Apple.

 

L’interoperabilità è ben garantita dal testo di legge e la gestione affidata a un’Autorità amministrativa indipendente che potrà essere adita da professionisti e utenti.

Il disegno di legge trasferisce le disposizioni già introdotte dalla Direttiva Ue del 22 marzo 2001, che allarga le norme anche al digitale.

 

Davanti alle nuove regole, la società di Steve Jobs potrebbe decidere di chiudere l’iTunes France e addirittura ritirare dalla vendita la linea di lettori digitali.

Al momento Apple non ha commentato ufficialmente l’approvazione del provvedimento. La scorsa settimana il gruppo si è limitato ad auspicare che i politici francesi lasciassero al mercato la decisione su quali “riproduttori musicali e negozi online debbano essere messi a disposizione dei consumatori”.

 

Ma ora il voto è definitivo e mette fuori gioco gli ultimi tentativi di bloccare la misura a livello procedurale tentata dall’opposizione di verdi e socialisti. La legge impone alle compagnie di condividere con altri produttori e rivenditori di musica interessati gli strumenti necessari per rendere i brani scaricati compatibili con tutti i riproduttori, dichiarando illegali tutte le tecnologie proprietarie.

 

Altri Paesi europei starebbero prendendo in considerazione azioni per costringere Apple – leader assoluta del mercato della riproduzione digitale sia audio che video – ad aprire alla concorrenza.

 

Il Ministro Paolo Gentiloni ed i Sottosegretari Luigi Vimercati e Giorgio Calò hanno incontrato ieri la industry italiana delle Tlc, dei Media e di Internet, nell’Instant Meeting organizzato da Isimm e Key4biz.
A partire da domani pubblicheremo il resoconto dell’evento e tutti i documenti audio-video disponibili.

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