eContent: Federcomin presenta il Rapporto 2006. Capitani (NetConsulting), ‘Diffusione della banda larga e contenuti premium per TDT, driver della crescita’

di Raffaella Natale |

Italia


Giancarlo Capitani

Presentato stamani a Roma, alla presenza del Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, il Rapporto “eContent 2006. Analisi sul Mercato dei Contenuti Digitali, realizzato con il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie e in collaborazione con NetConsulting.

Giancarlo Capitani Amministratore Delegato di NetConsulting e Presidente dell’Advisory Board di Key4biz, ha presentato i risultati della Ricerca.

Il mercato dei contenuti digitali – ha dichiarato Capitani – ha registrato nel 2005 una crescita molto rilevante, grazie al decollo di alcuni segmenti – per esempio musica e video – e al consolidamento di mercati più maturi, come il mobile entertainment”.

Capitani ha anche sottolineato che “La diffusione degli accessi a banda larga, che è proseguita a ritmi crescenti nel corso del 2005, e la nascita di contenuti di tipo premium per la televisione digitale terrestre, sono solo alcuni tra i fattori che hanno stimolato la crescita di questo mercato, che comunque si presenta ancora con potenzialità in larga parte inespresse. Il valore iniziale dei contenuti prodotti in Italia, stimato per il 2005 intorno ai 524 milioni di euro, si incrementa progressivamente per effetto dei successivi passaggi lungo la catena del valore, fino a raggiungere il valore del mercato finale, stimato pari a 3.316 milioni di euro”.

In merito agli sviluppi previsti nell’andamento del mercato, Capitani ha precisato che “la dinamicità che caratterizza la domanda e i continui sviluppi delle infrastrutture tecnologiche sono i principali fattori che traineranno la crescita di questo mercato, con stima molto sostenuta per i prossimi due anni. Se il 2005 ha rappresentato, per molti segmenti, l’anno del decollo definitivo, il 2006 e 2007 vedranno un ulteriore consolidamento dei mercati più maturi, in particolare quello del mobile entertainment, e l’ingresso degli altri segmenti nella fase di sviluppo. La crescita stimata, seppure con un leggero rallentamento rispetto a quanto rilevato nel 2005, con un trend pari a 24,2% nel 2006, per un valore complessivo pari a circa 4.119 milioni di euro, e del 22,2% nel 2007.”

Alberto Tripi, Presidente di Federcomin, nel suo intervento ha commentato che: “Il Rapporto dimostra che le imprese dell’ICT sono chiamate a qualificare l’offerta in modo sempre più creativo e responsabile aumentando il valore aggiunto dei contenuti e dei servizi”.

Ma – ha aggiunto Tripi – la diffusione dei Contenuti Digitali non può avvenire come in un grande far west privo di regole. Esistono problemi di tutela delle persone (soprattutto i minori), di controllo della diffusione abusiva e di salvaguardia della proprietà intellettuale. Le imprese non si sottraggono alle esigenze che sia introdotto un quadro normativo capace di regolare la grande ‘prateria’ dei Contenuti Digitali. Nelle proposte che Federcomin ha inviato al Governo per il DPEF 2007-2010 è stato messo l’accento su questo tema e sull’esigenza che oltre alla revisione della ‘Direttiva Tv senza frontiere’ si metta mano rapidamente a un nuovo Codice per i diritti d’autore”.

Si parlato dell’arrivo del cittadino digitale che non solo acquista ma è in grado di utilizzare a suo piacimento servizi e contenuti. Il problema è, però, la qualità di questi contenuti e la difesa dei soggetti più deboli, in un mercato come quello del digitale che, secondo il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, ha bisogno di regole che vadano nel senso dell’apertura del mercato. Secondo Gentiloni la cosa fondamentale è che “la digitalizzazione richiede una forte crescita dell’industria dei contenuti”, in una situazione in cui la convergenza non è più solo immaginata.

Il Ministro ha, quindi, parlato della necessità di trovare un equilibrio tra produttori di contenuti e distributori, sottolineando le difficoltà, ma anche l’impegno a intervenire con “fonti legislative primarie“.

“Più utile – secondo il Ministro – riprendere il discorso del cosiddetto ‘Patto di Sanremo’ e uno sguardo attento da parte delle Autorità competenti sulla tutela del diritto d’autore. Alla politica compete dare un indirizzo a questo processo che punta a irrobustire i produttori di contenuti”.

Gentiloni sostiene che “tra i tratti della convergenza non ci deve essere quello di un indebolimento dei produttori di contenuti, e da questo punto di vista saranno soprattutto le scelte regolative dell’Autorità a dettare percorso. L’orizzonte è quello che i produttori di contenuti abbiano più forza e che ci sia più tutela per l’utente finale. Su alcune cose specifiche invece come i diritti del calcio – ha aggiunto il ministro – sarà il Parlamento a dettare le regole“. In questo senso ha annunciato un intervento “nelle prossime settimane, entro fine luglio”.

“Mi pare – ha aggiunto Gentiloni – che ci sia un consenso ampio in Parlamento sul ritorno alla negoziazione collettiva dei diritti e, per il Ministero delle Comunicazioni è importante comunque che si accompagni a norme che non centrino la chiusura del mercato e meccanismi concentrativi”.

A questo proposito il Ministro cita il caso degli acquisti in esclusiva per piattaforme di cui gli operatori non hanno la disponibilità. Ma importante per il Ministro è che “si tratti di paletti che non deprimano il mercato ma siano armi per togliere le potenzialità dei diritti del calcio come vettore per il digitale”.

Il Ministro ha anche spiegato che l’obiettivo della proposta è quello di tornare “alla negoziazione collettiva dei diritti, un intendimento comune a molte forze parlamentari”.

Ad accompagnare il contenuto principale della proposta saranno una serie di misure, ha detto ancora il Ministro, che possano favorire il dispiegarsi della concorrenza. Tra di esse Gentiloni ha indicato “la possibilità di mettere in discussione l’acquisizione dei diritti multipiattaforma per chi queste piattaforme non possiede e l’attivare in alcuni mercati una attenuazione delle forme di esclusiva”.

Tuttavia, secondo Gentiloni, questo ritorno alla vendita dei diritti televisivi da parte della Lega Calcio in nome e per conto delle squadre dovrà “evitare comunque concentrazioni e incentivare invece un’apertura del mercato dei contenuti televisivi dello sport“. Per questo ipotizza un intervento legislativo che vada anche a toccare, ad esempio, la pratica della vendita dei diritti per tutte le piattaforme a un solo operatore, anche se magari non dispone di alcune tecnologie.

Un fatto avvenuto di recente che però il governo potrebbe decidere di vietare. Gentiloni ha inoltre ipotizzato un’attenuazione delle esclusive sugli stessi diritti sempre con l’obiettivo “di sviluppare tutte le potenzialità dello spettacolo sportivo e calcistico nell’ottica del massimo pluralismo possibile”.

Il Ministro delle Comunicazioni ha poi annunciato “un’attiva collaborazione con Francesco Rutelli, Ministro dei Beni Culturali, per sciogliere alcuni nodi critici sul piano dei contenuti digitali“.

E spiega che “Tutte le regole che Parlamento e Autorità andranno a fare saranno nell’interesse della libertà dei mercati. Perché normalmente quando c’è più competizione tende a favorire utente finale e qualità dei contenuti. Non ci deve essere una proliferazione di lacci e di impedimenti, tanto più in una materia come quella dei contenuti per il digitale”.

Elserino Piol, Presidente Pino Partecipazioni e Pino SGR, Elitel, e membro dell’Advisory Board di Key4biz, ha messo in risalto il forte ruolo della pubblicità su Internet che “sta crescendo a ritmi sostenuti: la raccolta pubblicitaria legata ai contenuti digitali ha raggiunto un valore pari a 255 milioni di euro, di cui il 49% è raccolto dai portali internet, il cui modello di business è basato in modo quasi esclusivo”.

Essenziale per lo sviluppo del mercato condividere i rischi e le opportunità tra i produttori e i distributori di contenuti, questo l’aspetto più importante per Pietro Guindani, presidente Asstel, l’associazione che riunisce presso Confindustria le telco, e Amministratore delegato di Vodafone Italia.

“I clienti – ha detto – devono avere il massimo accesso ai contenuti. E’ fondamentale per il successo a lungo termine del mercato. Le esclusive, specie quelle multipiattaforma sono un elemento potente per raggiungere i risultati ma possono essere un forte collo di bottiglia. Mi chiedo: è corretto consentire esclusive a operatori per piattaforme che non hanno? Il dialogo con le Autorità può accompagnare il mercato verso un forte sviluppo”.

Stefano Mannoni, Commissario dell’Agcom, è invece convinto che “vada fatta una riflessione sulle norme antitrust che sono un valore. Si può discutere – a suo avviso – su un quadro normativo ma bisogna fare attenzione a non tarpare le ali a soggetti che poi vanno a contrattare con altri mercati, come quello Usa, che sta alleggerendo le norme. Non vorrei ci fossero vincoli troppo restrittivi che mettano in difficoltà le aziende“.

Ennio Lucarelli, Presidente AItech-Assinform, ha posto l’accento sull’importanza dei contenuti che riguardano il nostro patrimonio culturale, biblioteche, musei, archeologia. “Il mercato del public content – ha detto Lucarelli – vale oggi circa 148 milioni di euro ma si prevede una crescente concentrazione degli investimenti pubblici, considerata la portata degli effetti di tali servizi. E’ stimata infatti una crescita del 30% per il 2006 e di poco superiore per il 2007 .

“La valorizzazione dei nostri beni culturali, del nostro patrimonio artistico e culturale – ha detto Lucarelli – è fondamentale per la crescita del Paese”.

Filippo Rebecchini, Presidente FRT, si è voluto soffermare sull’avanzata del digitale terrestre frenata dalla decisione del Governo, di concerto con le regioni Sardegna e Valle d’Aosta, di rinviare lo switch-off nelle due regioni al 2008. Rebecchini ha, quindi, parlato dell’importanza dei contenuti e dei programmi innovativi da trasmettere sul digitale terrestre “per difendersi dalla ‘televisione cretina’ cui oggi assistiamo e della difesa e protezione dei minori in termini di accesso a contenuti sensibili (violenti e comunque non adatti ad un tale pubblico).

Dal Rapporto Federcomin è emerso che il 2005 è stato un anno che ha segnato il decollo definitivo dell’eContent, e creato solide basi per lo sviluppo di un’industria dei contenuti digitali che continua a espandere i propri confini originari. Tra i fattori che costituiscono il presupposto indispensabile per uno sviluppo esponenziale del mondo dei contenuti digitali sono, fra l’altro, da citare:

  • La convergenza tecnologica

  • La distribuzione sulle varie piattaforme (internet, telefonia mobile di terza generazione, televisione digitale terrestre e satellitare)

  • La pervasività crescente del settore dei media

  • Il lancio definitivo della televisione digitale terrestre

  • La diffusione dei lettori portatili in grado di riprodurre musica e video.

Come sottolinea Federcomin, la dinamicità che caratterizza questo mercato ha reso necessario, dal punto di vista metodologico, allargare il perimetro rispetto all’indagine del Rapporto 2005.

L’edizione di quest’anno comprende infatti le seguenti componenti: mobile entertainment (suonerie ad es.), musica digitale, servizi di gambling (scommesse e giochi a premio online), news, video (televisione digitale terrestre, tv satellitare sia in modalità free che pay, IPTV, mobile TV), beni culturali, turismo, education, adult entertainment.

Il valore iniziale dei contenuti prodotti in Italia, stimato per il 2005 intorno ai 524 milioni di euro, nel percorso dal produttore fino al consumatore finale si incrementa progressivamente per effetto dei successivi passaggi lungo la catena del valore fino a raggiungere il valore del mercato finale, stimato pari a 3.316 milioni di euro.

Il segmento dei contenuti a pagamento, grazie alla diffusione dei modelli pay (sia nella televisione digitale satellitare che in quella terrestre), assume un peso ancora più consistente, rappresentando l’88% del mercato complessivo con un valore pari a 2.912,6 milioni di euro (+26,9% rispetto al 2004). La crescita è stata sostenuta anche nelle altre componenti del mercato eContent: la pubblicità ha segnato l’incremento maggiore rispetto al 2004 (+32%) mentre i public content sono cresciuti in modo vivace (+27%).

All’interno del mercato dei contenuti a pagamento la quota più rilevante è costituita dal segmento video, per un valore di 1.659,7 euro (57%); seguono il mobile entertainment con una quota pari al 23% del mercato, per un valore complessivo di 670 milioni di euro, e il mercato dell’infotainment, che con un valore pari a 525,1 milioni di euro copre il 18% di questo mercato.

Particolarmente significativa è stata la crescita della musica digitale, che ha visto nel 2005 il suo decollo definitivo (con un incremento di quasi il 600% rispetto all’anno precedente).

Per quanto riguarda le tecnologie di accesso, nel 2005 il mercato vede ancora la netta prevalenza della Tv digitale terrestre e satellitare (51,4%), su Internet (25%) e sulla telefonia mobile (23,6%).

La crescita del mercato prevista nel prossimo biennio, seppure con un leggero rallentamento rispetto al 2005, segue un trend pari a 24,2% nel 2006, per un valore complessivo di 4.119 milioni di euro, e del 22,2% nel 2007 (5.031 milioni di euro). Trascinata dalle nuove offerte legate alla trasmissione dei mondiali di calcio, anche la crescita della Tv mobile sarà particolarmente sostenuta nel 2006 (+292%). Un altro segmento da cui si attende una crescita molto consistente è la IPTV (+163% in termini di utenti abbonati).

I fattori di freno allo sviluppo del mercato dei contenuti digitali esaminati dal Rapporto Federcomin sono molteplici: si va dalle infrastrutture – un fattore che riguarda trasversalmente tutti i segmenti di questo mercato – alle politiche di indirizzo del Governo, elemento di fondamentale importanza ad esempio per la piena realizzazione dei progetti di digitalizzazione di biblioteche e musei, che devono esprimersi con più vigore e maggiori risorse.

Ci sono poi i problemi legati al regime IVA, alla fatturazione e ai sistemi di pagamento: un freno soprattutto per i contenuti acquistati tramite Internet. Sono altresì da evidenziare a parte le importanti problematiche legate alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale, che continuano a rappresentare un fattore di freno nella musica e nel video. Al problema della diffusione abusiva dei contenuti tutelati da proprietà intellettuale si aggiunge quello legato alla necessità di uniformare il più possibile a livello internazionale i modelli di Digital Rights Management, e rendere più chiaro e trasparente al consumatore quali siano le limitazioni che esso comporta nella fruizione dei contenuti acquistati.

e-Content 2006 – 2° Rapporto sul Mercato dei Contenuti Digitali in ItaliaExecutive Summary

La industry italiana dell’ICT incontra il Ministro Paolo Gentiloni

Isimm e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni.
Sarà un’importante iniziativa di community in occasione della quale si porranno a confronto le criticità delle aziende e le priorità dell’azione di governo.

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