eAccessibility: approvata la Carta di Riga per promuovere l’accesso universale alle ICT

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Unione Europea


Accessibilità

Accesso alle tecnologie, alfabetizzazione informatica, inclusione, omogeneità geografica e sociale nel processo di diffusione delle Ict. 
Questi i i temi chiave della Conferenza Ministeriale ICT for an inclusive society, svoltasi nei giorni scorsi a Riga.
Promossa dalla Presidenza austriaca del Consiglio Europeo e dalla Commissione Europea, l’evento ha visto, tra i suoi momenti più significativi, l’approvazione all’unanimità della Carta di Riga, che pone in primo piano gli aspetti positivi che l’ICT ha sul fronte sociale ed economico, auspicando una maggiore omogeneità geografica e sociale di accesso alle tecnologie e che promuove, a più livelli, l’inclusione e l’alfabetizzazione informatica.

Presieduto dal Ministro austriaco Ursula Haubner, alla presenza di Viviane Reding, Commissario Europeo per la Società dell’Informazione e dei Media, l’evento ha fornito altresì l’occasione per illustrare l’esperienza italiana in questo campo, considerata a livello internazionale come una delle più avanzate e concrete. La giornata di lavori ha visto infatti la partecipazione di una delegazione italiana guidata dalla Senatrice Beatrice Magnolfi, la cui testimonianza è risultata perfettamente in linea con i concetti esposti nella dichiarazione interministeriale.

La Carta di Riga ribadisce, in primo luogo il valore delle ICT come fattore di crescita del PIL e della produttività, contribuendo a migliorare la qualità della vita e la partecipazione sociale. Con questi presupposti, il documento evidenzia come occorra oggi una particolare attenzione affinché ne venga agevolato l’accesso da parte di disabili, anziani, persone con bassa scolarizzazione e disoccupati, che utilizzano Internet in percentuale nettamente ridotta rispetto al resto della popolazione. A fronte di un 15% della popolazione europea con qualche forma di disabilità, solo il 3% dei siti pubblici è conforme ai requisiti minimi di accessibilità: occorre dimezzare entro il 2010 la differenza percentuale che esiste nell’uso di Internet tra gli utenti medi e le categorie deboli o svantaggiate.
Le politiche di eInclusion, pur implicando l’inclusività delle tecnologie ICT, richiedono soprattutto che l’utilizzo delle ICT sia finalizzato per ottenere una maggiore inclusione.

La dichiarazione esprime, poi, precise raccomandazioni in funzione della problematica di riferimento:

1. Quanto ai lavoratori e ai soggetti anziani occorre sfruttare appieno le potenzialità del mercato interno dei servizi e dei prodotti ICT promuovendo l’interoperabilità attraverso l’uso di standard e specifiche comuni; migliorare le possibilità di impiego e le condizioni di lavoro dei lavoratori più anziani incrementandone la produttività anche mediante l’utilizzo di soluzioni ICT e progetti di formazione sulle nuove tecnologie; incentivare la loro partecipazione attiva nella società, migliorandone la qualità della vita, l’autonomia e la sicurezza.

2. In relazione alle disomogeneità geografiche di accesso alle tecnologie estendere ovunque, ma soprattutto nelle zone rurali e più isolate, l’accesso alle reti ICT e ai loro contenuti e servizi; ridurre significativamente le disparità nell’accesso a Internet aumentando la disponibilità di connessioni a larga banda nelle zone poco servite, con l’obiettivo di coprire il 90% della popolazione entro il 2010.

3. In relazione alla eAccessibility e all’usabilità integrare le direttive di eAccessibility nella legislazione dell’Unione Europea facendo uso di strumenti quali l’adesione volontaria delle industrie, norme di livello UE e leggi nazionali. È fondamentale monitorare e valutare regolarmente i progressi nell’applicazione di tali direttive; tenere sempre conto delle necessità dei disabili nella revisione di direttive concernenti le tecnologie ICT, rafforzando l’attuale quadro normativo e istituendo una commissione di rappresentanti dei paesi membri che ne coordinino l’evoluzione; disporre, entro il 2007, di un quadro chiaro delle politiche e degli standard adottati dai vari paesi nell’acquisizione pubbliche di beni e servizi ICT con lo scopo di renderli obbligatori, entro il 2010, per tutte le amministrazioni nel caso superino determinate soglie di spesa; sostenere l’applicazione di standard internazionali relativamente all’accessibilità e all’usabilità di hardware, software e servizi ICT; facilitare l’accessibilità e l’usabilità dei prodotti e dei servizi ICT per tutti tramite lo sviluppo di contenuti digitali accessibili e fruibili da qualsiasi piattaforma, utilizzando tecnologie assistive interoperabili e promuovendo l’applicazione del “design for all”. A tale scopo occorrerebbe promuovere, d’accordo con le industrie ICT e il settore delle tecnologie assistive, la definizione di percorso europeo verso il “design for all”.

4. Per migliorare l’alfabetizzazione e le competenze digitali entro il 2008 ciascun Paese dovrà mettere in atto azioni per aumentare o rafforzare i piani di formazione con l’obiettivo di dimezzare entro il 2010 le diversità nei gradi di alfabetizzazione e di competenza informatica tra la popolazione media e le categorie svantaggiate; i piani di formazione dovranno ispirarsi ad appropriati schemi di qualificazione tali da consentire il riconoscimento trans-nazionale dei titoli acquisiti in linea con gli orientamenti della Commissione Europea in tema di “formazione continua”; 

5. Per promuovere l’inclusione delle diverse culture rafforzare il pluralismo, l’identità culturale e le diversità linguistiche negli spazi digitali; promuovere la digitalizzazione, la creazione di archivi elettronici accessibili e l’accesso trans-nazionale alle informazioni digitali e al patrimonio culturale a sostegno dell’integrazione europea. 

6. Per sostenere lo sviluppo di un eGovernment inclusivo assicurare che tutti i siti pubblici siano accessibili entro il 2010 in conformità con gli standard internazionali e le linee guida del W3C, invitando anche il settore privato ad adeguare i propri siti; rendere possibile la redazione e la consultazione dei documenti elettronici anche da parte dei disabili e, se possibile, utilizzare formati riconosciuti a livello europeo.

In conclusione, il decreto invita la Commissione Europea ad emettere entro il 2006 una Comunicazione sull’ICT e le persone anziane, che fornisca linee guida per la realizzazione di soluzioni ICT a favore della popolazione anziana, della sua vita autonoma e della sua partecipazione attiva. Ma anche ad esaminare la situazione della eAccessibility nella UE nel 2007, anno europeo delle pari opportunità, valutando l’opportunità di fornire un più preciso riferimento legislativo a livello europeo, con particolare riguardo all’acquisizione di beni e servizi pubblici. Inoltre, sollecita la Commissione a raccogliere e confrontare a livello nazionale, regionale e locale, indicatori e buone prassi così da fornire un quadro del lavoro già svolto nel campo dell’inclusione, nonché a stimolare la cooperazione tra i paesi membri europei, le altre nazioni e le organizzazioni internazionali con l’obiettivo di organizzare un incontro di vertice in linea con l’Iniziativa eInclusion 2008, la Dichiarazione di Lisbona, il Summit Mondiale della Società dell’Informazione e il dialogo in corso sulla eAccessibility tra Stati Uniti ed Europa.

La dichiarazione di Riga si conclude con l’invito rivolto anche alle altre autorità, alla società civile e alle industrie a rispondere agli stimoli proposti, dedicando maggiore attenzione ai bisogni della popolazione più anziana, riducendo la disomogeneità territoriale e aderendo all’iniziativa eAccessibility.

Grande impegno europeo a favore dell’inclusione e dell’alfabetizzazione informatica, quindi, in riferimento del quale si pongono in linea anche le molte iniziative e politiche nazionali a promozione di progetti volti a favorire la diffusione e l’utilizzo delle ICT, non solo tra i cittadini ma anche nella PA. 
Tra queste, anche l’approvazione da parte del CNIPA, nell’ambito del progetto “Scuola virtuale della PA“, del co-finanziamento di 10 progetti eLearning della Pubblica Amministrazione locale, per un finanziamento massimo del 40% del costo dei progetti fino a un massimo di 400.000 euro.

Dei 14 progetti presentati entro il termine previsto dal bando, solo 10 sono stati ammessi al cofinanziamento:  Friuli Venezia Giulia (310.000), Sicilia (180.000), Abruzzo (150.000), Marche (120.000), Piemonte (140.000), Emilia Romagna (260.000), Campania (300.000), Toscana (280.000), Lazio  (160.000), e Provincia di Trento (100.000). Per ricevere i finanziamenti previsti le Regioni e la Provincia di Trento dovranno stipulare apposite convenzioni con gli Enti locali del loro territorio e con il CNIPA e completare i progetti entro 18 mesi. Il CNIPA provvederà, invece, a effettuare il monitoraggio e la verifica dei risultati nei 6 mesi successivi.

 

Le tematiche dei progetti di eLearning riguardano: Management e utilizzazione dei sistemi informativi (EUCIP); Gestione dei flussi documentali e le nuove modalità lavorative; Project financing: come progettare l’innovazione utilizzando finanziamenti per le pubbliche amministrazioni; Sicurezza e Privacy delle informazioni e dei dati nei sistemi informativi; Gestione per l’acquisizione di beni e forniture di servizi (gestione di bandi e gare per progetti di innovazione tecnologica). I materiali didattici prodotti dai progetti co-finanziati dal CNIPA dovranno essere riusabili e resi disponibili, per tutte le Amministrazioni che volessero utilizzarli per i loro programmi di formazione. (a.gu.)

 

La industry italiana dell’ICT incontra il Ministro Paolo Gentiloni

 

Isimm  e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni. 

Sarà un’importante iniziativa di community in occasione della quale si porranno a confronto le criticità delle aziende e le priorità dell’azione di governo.

 

 

 

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