Europa
La Conferenza ITU (International Telecommunication Union) sulle frequenze digitali di confine, chiusasi la scorsa settimana a Ginevra, fa sentire i primi effetti. Francia e Germania comincia a muoversi sulla scia delle guidelines rilanciate a livello internazionale in occasione del summit, dove si sono riprese le trattative sugli argomenti presentati nel 2002, con l’intenzione di intervenire sul Piano analogico di Stoccolma del 1961.
Si è trattato di un incontro importante, presenti 120 Paesi d’Europa, Nord Africa e parte dell’Asia, visto che ci si contendeva le frequenze digitali di confine, che risultano qualitativamente migliori rispetto alle analogiche, strategiche perché oggetto di interferenze tra i vari Stati e utilizzabili per radio, Tv, Tv mobile e alta definizione.
A muovere subito i primi passi è stata
Il governo francese si è mosso anche verso l’alta definizione. Il Ministero delle Comunicazioni ha annunciato che è stato sottoposto al Consiglio di Stato e al Consiglio Superiore dell’Audiovisivo un progetto di legge che definisca le modalità d’assegnazione delle frequenze e regolamenti la cosiddetta televisione nomade.
Il progetto è stato illustrato a grandi linee da un rappresentante del Ministro della Cultura e della Comunicazione Renaud Donnedieu de Vabres, in occasione del convegno sul digitale organizzato da NPA Conseil e La Tribune.
“Per quanto riguarda l’alta definizione – ha sottolineato Laurence Franceschini, Direttore aggiunto di gabinetto – la prima cosa essenziale è tener conto della scarsità di frequenze. Uno dei passaggi fondamentali del testo è di favorire la ripresa dei canali esistenti sulla Tv digitale terrestre”.
La Franceschini ha quindi precisato che “…a questi punti essenziali vanno ad aggiungersi altri più strettamente legati ai contenuti”
Il Consiglio Superiore dell’Audiovisivo “dovrà tener conto della posizione dei candidati in materia di produzione audiovisiva e cinematografica” e pronunciarsi “in funzione degli standard più adatti all’alta definizione“.
Per quanto riguarda la Tv nomade, detta “Tv mobile personale”, “…la scelta è stata quella di far prevalere un’assegnazione per contenuto”.
Ma il testo prevede per il 2010 una stima della procedura per verificare se sia preferibile passare a un sistema d’assegnazione tenendo conto per distributori.
La Franceschini ha anche annunciato che “Il testo prevede che una parte appropriata di risorse venga riservata ai servizi più innovativi, che potrebbero essere testati e lanciati”.
Il governo propone anche una “maggiorazione ragionevole della tassa che alimenta il sostegno all’industria cinematografica e audiovisiva“.
Il testo fa anche riferimento al passaggio dall’analogico al digitale, ricordando la data ultima dal 30 novembre 2011 per il passaggio al digitale terrestre. Previste anche misure di intervento per le zone svantaggiate e un ricorso al satellite per coprire i luoghi inaccessibili alla rete terrestre.
Nell’occasione della Conferenza ITU, all’Italia sono stati assegnati di 3.952 impianti-frequenza, grazie allo sforzo congiunto di Ministero delle Comunicazioni e Autorità per le Comunicazioni.
In dettaglio il piano, che riguarda sia il digitale televisivo (DVB-T) che il digitale radiofonico (T-DAB), prevede 2.376 assegnazioni che definiscono le aree per le quali sono indicati i canali utilizzabili senza specificare le localizzazioni e le caratteristiche tecniche delle stazioni trasmittenti e 1.576 assegnazioni che invece specificano anche localizzazione e caratteristiche tecniche delle stazioni trasmittenti. Non sono stati ancora comunicati, invece, i dettagli della distribuzione delle frequenze tra gli operatori nazionali.
A Ginevra la Russia ha ottenuto circa 6 frequenze, la Spagna 2.100 la Francia 1.700 la Germania 1.600 e
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Isimm e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni.
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