Contenuti e privacy: che fine ha fatto il Patto di Sanremo? Chiarimenti sui Codici deontologici

di Raffaella Natale |

Italia


Internet

Si torna a parlare del Patto di Sanremo, protocollo d’intesa sulle linee guida da seguire per combattere la diffusione abusiva di contenuti digitali e creare una Rete più sicura, firmato nel marzo 2005 dagli allora Ministri delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, dell’Innovazione Lucio Stanca e dei Beni e le Attività Culturali Giuliano Urbani.

A farlo sono due deputati di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo e Pietro Folena, che hanno rivolto al Ministro per i Beni Culturali, Francesco Rutelli, un’interrogazione sull’argomento.

 

I due deputati fanno presente che in attuazione del Patto di Sanremo è stato costituito presso il Ministero per i Beni Culturali un gruppo di lavoro che, sottolineano, “dovrebbe sovrintendere alla predisposizione di ‘codici deontologici’ per il contrasto alla diffusione abusiva di opere dell’ingegno e per la promozione del diritto d’autore”.

 

Acerbo e Folena ricordano che il Patto di Sanremo prevedeva che “i suddetti codici venissero predisposti dai fornitori di servizi Internet, dai titolari dei diritti d’autore e dai proprietari delle piattaforme distributive”.

Ma ad oggi, “gli unici ad avere presentato un codice deontologico sono stati i fornitori di servizi Internet”.

 

I due esponenti di Rifondazione Comunista chiedono allora “con quale titolo i  rappresentanti dell’industria audiovisiva italiana (direttamente o tramite  le loro associazioni di categoria) abbiano partecipato alle attività del gruppo di lavoro del Ministero per i Beni Culturali destinata ai fornitori di servizi Internet”.

 

Chiedono anche a Rutelli “se risponda al vero che questi soggetti, intervenendo sui contenuti del codice dei fornitori di servizi Internet, abbiano richiesto che venissero imposti contrattualmente da parte dei fornitori dei servizi Internet, a tutela dei propri interessi commerciali, degli obblighi di data-retention sull’uso dell’Internet da parte dei clienti, che la normativa vigente riserva alle sole attività di contrasto al terrorismo”.

 

Il Ministro dovrà rispondere anche su “quali garanzie intenda offrire per far sì  che nelle modifiche alla disciplina del diritto d’autore vengano adeguatamente e concretamente tutelati anche gli interessi dei cittadini-consumatori, con particolare riferimento alla tutela della loro riservatezza e al rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti”.

 

E infine, Acerbo e Folena chiedono “quali iniziative intenda adottare per  garantire una effettiva e concreta trasparenza nella predisposizione di atti normativi o para-normativi, nonché una partecipazione diretta aperta anche alle associazioni di utenti e cittadini“. E “se non ritenga che tali metodi rischino di sottrarre o facilitare la sottrazione della podestà legislativa del Parlamento“.

Il Patto di Sanremo, per la vastità dei settori coinvolti, non ha precedenti in Europa. E’ nato per trovare soluzioni positive al fenomeno della diffusione abusiva di contenuti digitali attraverso le reti telematiche, per consentire di promuovere lo sviluppo virtuoso del mercato di tali contenuti, delle reti e delle nuove tecnologie a supporto della diffusione della creazione artistica del nostro Paese.

  

Lo scorso anno, sulla base di un’analisi dello sviluppo del mercato dei contenuti digitali, svolta dall’apposita Commissione interministeriale presieduta da Paolo Vigevano e sviluppatasi attraverso più di 100 ore di audizioni dei rappresentanti delle categorie interessate, si è giunti all’elaborazione delle “Linee Guida per l’adozione di codici di condotta ed azioni per la diffusione dei contenuti digitali nell’era di Internet“, con lo scopo di creare un ambiente digitale “sicuro” che incoraggi i titolari dei contenuti a mettere a disposizione sulle reti telematiche il maggior numero possibile di opere attraenti per il consumatore, destinate alla fruizione e allo scambio da parte degli utenti.

 

La industry italiana dell’ICT incontra il Ministro Paolo Gentiloni
   
Isimm e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni.
Sarà un’importante iniziativa di community in occasione della quale si porranno a confronto le criticità delle aziende e le priorità dell’azione di governo.

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