Microsoft e Creative Commons insieme per le licenze sul copyright. Valboni (Microsoft): ‘Prova del nostro impegno nel cercare la coesistenza tra modelli diversi, nell’interesse dell’utente finale’

di Raffaella Natale |

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Andrea Valboni

Importante accordo quello raggiunto da Microsoft e Creative Commons, organizzazione no-profit che offre licenze di copyright flessibili per opere creative. I due gruppi hanno deciso di lavorare insieme alla realizzazione di uno strumento per la gestione delle licenze sul diritto d’autore che consente di aggiungere con facilità, ai lavori creati, utilizzando le applicazioni di Microsoft Office, le informazioni di licensing volute dall’autore, tra quelle previste nei Creative Commons.

 

Lo strumento di licensing del copyright sarà disponibile gratuitamente sul sito di Microsoft Office Online e su CreativeCommons.org.

 

Come ha dichiarato a Key4biz Andrea Valboni, National Technology Officer di Microsoft Italia: “Le licenze Creative Commons hanno acquistato un favore crescente dalla loro prima apparizione nel 2002 da parte dei creatori di contenuti. Ciò che le rende particolarmente attrattive è il principio che sta alla loro base: chi crea un’opera deve avere il diritto di decidere il livello di protezione della loro opera. Un principio che condividiamo pienamente. Inoltre Creative Commons.org offre molteplici forme di licenza che ben si modellano sulle intenzioni di un autore di fornire accesso alle proprie opere”.

 

“Come Microsoft – ha riferito Valboni a Key4biz – abbiamo la possibilità di creare diversi livelli di cooperazione che tengano conto di queste licenze e tra questi: permettere a un creatore di contenuti che usi i nostri strumenti di applicare tali licenze al proprio lavoro; distribuire alcuni dei nostri lavori (in particolare specifiche tecniche) con tale tipo di licenza”.

 

“L’annuncio di questi giorni – ha sottolineato – indirizza il primo punto. Vi è un alto numero di creatori di contenuti che usano i nostri strumenti di produttività e ci è parso quindi importante poter mettere a disposizione una funzionalità che consentisse loro di inserire facilmente una licenza Creative Commons direttamente da dentro Word, Excel e PowerPoint”.

 

Valboni aggiunge che anche sul piano dell’utilizzo di licenze Creative Commons da parte di Microsoft le cose si sono già mosse: “alcuni documenti di specifica architetturale prodotti dalla divisione Server & Tools sono state rilasciate con tali licenze, così come le specifiche tecniche del protocollo che sta alla base di InfoCard, una nuova tecnologia di Windows Vista per la gestione delle identità digitali”.

 

“Quanto annunciato in questi giorni – ha concluso Valboni a Key4biz – vuole essere anche la testimonianza del nostro impegno nel cercare forme costruttive di coesistenza tra modelli diversi di licenze, convinti che si possono creare collaborazioni tra organizzazioni profit e no-profit nell’interesse dell’utente finale”.

 

In occasione della conclusione dell’accordo, Craig Mundie, Chief Research and Strategy Officer di Microsoft, ha affermato: “Siamo molto contenti di collaborare con Creative Commons per offrire ad autori e artisti di ogni genere un modo nuovo e collaborativo di intendere le licenze sul copyright”.

“È un onore sapere che i professionisti creativi in tutto il mondo scelgono gli strumenti Microsoft per dare forma alle proprie idee. Ci siamo impegnati per rimuovere le barriere che impediscono la condivisione delle idee al di là di confini e culture, ed è con questo approccio che oggi offriamo ai nostri utenti questo nuovo strumento”.

 

Lawrence Lessig, professore di diritto presso la Stanford Law School e fondatore di Creative Commons, ha chiarito che “L’obiettivo di Creative Commons è permettere ad autori e artisti di proteggere, tramite semplici strumenti, il proprio lavoro creativo con tutta la libertà con cui desiderano farlo”.

“Siamo entusiasti all’idea di collaborare con Microsoft per rendere tutto questo possibile e disponibile alle centinaia di milioni di utenti di Microsoft Office”.

 

“È molto interessante vedere grandi aziende come Microsoft lavorare insieme a organizzazioni no-profit per supportare artisti e creativi nella diffusione delle proprie opere“, ha affermato Gilberto Gil, Ministro per la cultura del Brasile, che ospiterà il Creative Commons iSummit a Rio de Janeiro dal 23 al 25 giugno, dove verrà presentato il nuovo strumento per la gestione delle licenze sul copyright. Gil, che terrà il discorso di apertura dell’iSummit, ha diffuso uno dei primi documenti che utilizzano l’add-in di Creative Commons per Microsoft Office.

 

Ian Angell, professore di Information Systems presso la London School of Economics (LSE), ha spiegato che “L’apertura dimostrata da Microsoft nella collaborazione con Creative Commons è sicuramente interessante, poiché un autore può facilmente integrare le licenze nelle proprie opere creative durante il processo di innovazione”.

“Si tratta di un passo importante per fornire ad ogni individuo la consapevolezza dei propri diritti di proprietà intellettuale – e di quelli degli altri. Non vediamo l’ora di collaborare con Microsoft per supportare tutti coloro che contribuiscono alla ricchezza intellettuale a partecipare più attivamente all’uso commerciale delle loro opere”. La LSE collabora con Creative Commons per promuovere l’adozione e la conoscenza delle licenze di Creative Commons in Inghilterra e nel Galles.

 

Juan Carlos De Martin, docente al Politecnico di Torino e Responsabile Creative Commons in Italia, ha commentato: “Penso sia uno sviluppo importante per rendere più facilmente accessibili le licenze Creative Commons a chi produce contenuti con il proprio personal computer. Tra l’altro, il nuovo add-in per Microsoft Office consente la possibilità di selezionare agevolmente la versione italiana delle licenze Creative Commons”.

 

Davis Guggenheim, regista dei documentari “An Inconvenient Truth” e “Teach” e membro del Consiglio direttivo di Creative Commons, ha dichiarato: “Le licenze di Creative Commons sono essenziali per proteggere il mio lavoro creativo e per condividerlo con gli altri. Semplificano il lavoro connesso agli aspetti di copyright,  lasciandomi più tempo per concentrarmi sul mio lavoro, che è quello di girare film.  Sono felice che ora gli utenti di Microsoft Office possano usare così agevolmente gli strumenti di Creative Commons“.

 

 

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