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Il Tar del Lazio dà ragione a Vodafone: in arrivo maxi-rimborso dai ministeri dell’Economia e delle Comunicazioni

Italia


Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, accogliendo la domanda di esecuzione della sentenza n.45/2005 proposta da Vodafone Italia, ha imposto ai ministeri dell’Economia e delle finanze e delle Comunicazioni di restituire alla società telefonica un importo pari a circa 190 milioni di euro, pagato allo Stato nell’ambito della legge Finanziaria del 1999 che prevedeva il pagamento da parte degli operatori, di un contributo sostitutivo del canone di concessione divenuto inapplicabile dopo la liberalizzazione del mercato.

 

Il contributo, come riconosciuto anche dal Giudice La Medica, è però in netto contrasto con le norme comunitarie, dal momento che la direttiva Ue 97/13 sulla liberalizzazione esclude il pagamento di un canone di concessione per gli operatori di telefonia e già dal 2000 gli operatori italiani avevano fatto ricorso al Tar del Lazio per chiedere la  revisione delle modalità di versamento (che prevedeva il pagamento del 3% del fatturato ’98 da pagare nel 1999, per arrivare al 2% nel 2002) e la restituzione dei contributi relativi all’esercizio 1999.

 

 

Il Collegio ha dunque stabilito che “la restituzione del contributo versato costituisce una diretta ed automatica conseguenza dell’avvenuto annullamento dell’atto a suo tempo impugnato e della disapplicazione della norma che ne costituiva il titolo di giustificazione”.

 

I ministeri hanno ora 120 giorni di tempo per attuare il rimborso e, in caso di inadempienza, sarà un ‘commissario ad acta – nella fattispecie il Dirigente generale del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e Finanze – ad adottare “i provvedimenti necessari per assicurare l’integrale esecuzione della citata sentenza”.

 

Un analogo ricorso, per la restituzione di 528 milioni di euro è stato presentato anche da Telecom Italia.

La sentenza è attesa per i prossimi giorni.

 

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