WiMax, concluse le sperimentazioni l’industria ICT pensa al futuro. Salerno: ‘Troppa pubblicità sulla tecnologia, più attenzione ai servizi’

di Stefania Pagliara |

Italia


Guido Salerno

In seguito all’interesse mostrato dagli operatori ICT nel corso delle Audizioni Pubbliche tenutesi presso il Ministero delle Comunicazioni nel mese di novembre 2004, nei riguardi della nascente tecnologia WiMax – in grado di consentire la realizzazione di reti wireless a banda larga con tipologia punto-multipunto aventi una estensione metropolitana – è stato costituito un gruppo di lavoro formato da personale dell’Ufficio III°  della Direzione Generale Pianificazione e Gestione dello Spettro Radio del MINCOM e da personale della Fondazione Ugo Bordoni, con lo scopo di gestire una sperimentazione specifica nel tentativo di indagare su quelle che sono le effettive potenzialità ed i limiti della tecnologia WiMax e quali le reali possibilità di sviluppo.

 

La sperimentazione dovrebbe coinvolgere sia la banda a 3,5 GHz  che alcune sottobande della 5 GHz, per avere dei risultati sia in bande licenziate che in bande non licenziate. Per tale ragione il Ministero delle Comunicazioni ha avviato tutte le azioni necessarie ad ottenere la piena disponibilità in tempi brevi delle suddette bande, in considerazione del fatto che la banda a 3,5 GHz risulta in coabitazione con il ministero della Difesa.  

Per la presentazione dei risultati delle sperimentazioni la Fondazione Ugo Bordoni e il Ministero delle Comunicazioni in collaborazione con l’ISCOM, ha organizzato un convegno dal titolo Sperimentazione WiMax: i risultati L’iniziativa si è svolta in due giornate il 19 ed il 20 giugno a Roma, presso l’Aula Magna del Ministero delle Comunicazioni.

L’evento ha offerto l’occasione per illustrare al pubblico i principali risultati ottenuti nelle sperimentazioni condotte nel periodo compreso tra luglio 2005/giugno 2006, alla presenza di tutte le società che hanno ottenuto l’autorizzazione ad effettuare le sperimentazioni.

Ad aprire la due giorni Francesco Troisi – Dirigente Generale del Ministero delle Comunicazioni Pianificazione e gestione frequenze – il quale ha sottolineato l’importanza delle due giornate come un momento significativo per conoscere le caratteristiche di questa tecnologia ed i risultati dei test effettuati.

 

In rappresentanza del Ministero delle Comunicazioni è intervenuto il sottosegretario Luigi Vimercati  cha ha ribadito come il tema dell’innovazione sia fondamentale per riportare l’Italia a competere a livello mondiale e la centralità del tema nell’azione di governo, sia nel programma che il Presidente Prodi ha presentato alle Camere sia nell’azione quotidiana dei singoli dicasteri, tra i quali naturalmente, in primo piano l’attività del ministero delle Comunicazioni.

 

Ad aprire la seconda giornata Guido Salerno Direttore Generale FUB e membro dell’Advisory Board di Key4biz.

Dalla sperimentazione – ha spiegato Salerno – ci si aspetta “in primo luogo la conferma della potenza, della capacità di questa tecnologia; in secondo luogo c’è tutto il mondo non ancora coperto dall’accesso a banda larga che spera che questa tecnologia radio sia la risposta per consentire tale accesso. Ma c’è anche l’idea di utilizzare questa soluzione tecnologica per fare concorrenza ad altre piattaforme; evidentemente quindi da questa sperimentazione ci si attende di capire quanto serve per fare traffico, quanto serve in termini di banda, di capacità, in funzione dei costi delle infrastrutture”.

 

“Questa tecnologia – ha continuato Salerno – deve dunque essere utilizzata non solo per colmare il digital divide, ma anche creare competizione e concorrenza rispetto ad altre piattaforme. Non è ipotizzabile infatti un superamento delle piattaforme esistenti, ma una integrazione tra le nuove e le precedenti piattaforme”.

 

Si pone quindi il problema di stabilire delle regole certe che stabiliscano quanta banda assegnare a ciascun operatore e gli obiettivi da assegnare a questo servizio. “E questa lunga fase di sperimentazione probabilmente ha chiarito le idee non solo ai costruttori che hanno investito molto tempo quanto soprattutto agli utilizzatori”.

 

Per quanto riguarda il contesto finanziario  – ha aggiunto Salerno – “sulla tecnologia si è creata troppa attesa e si fa troppa pubblicità; molta attesa e molta attenzione c’è invece quando si parla del servizio. I mercati finanziari sono disponibili ad investire sul settore delle telecomunicazioni solo quando lo stesso offre delle prospettive di crescita e di aggregazione del mercato; la finanza teme invece un’evoluzione delle tecnologie distruttive del valore accumulato”.

 

Obiettivo della nuova tecnologia e del sistema industriale che la propone deve essere quello di arricchire la rete di contenuti e quindi la capacità di attrarre investimenti cogliendo le possibilità offerte da un mercato non espresso.

 

“Nella misura in cui riusciremo a dimostrare che questa tecnologia consente attraverso investimenti limitati di cogliere mercati non espressi, di incrementare una competizione che porta ulteriori utenti e soggetti nel mondo delle telecomunicazioni, allora l’attenzione dei  mercati finanziari e di tutto il sistema sarà positivo”, ha concluso Salerno.

 

Nonostante le diverse problematiche ancora da risolvere sul piano tecnico e politico, l’Italia si è confermata un laboratorio molto attivo, con 36 sperimentazioni avviate su 51 autorizzate.

Tra gli operatori attivi nelle sperimentazioni nel nostro Paese, nomi di rilievo a livello europeo e mondiale, da Alcatel a Siemens ed Ericsson.

Alcatel ha condotto le sperimentazioni sul WiMax nel novembre del 2005 ad Ivrea (in partnership con Wind), a Vimercate con Tim, ad Arezzo e Siena, valutando la fattibilità di servizi quali il VoIP, internet ad alta velocità e la videosorveglianza.

In ambiente LOS urbano, le misure delle prestazioni radio effettuate hanno evidenziato una sostanziale stabilità del segnale ricevuto, del rapporto segnale/rumore e della modulazione, mentre in ambiente NoLOS sub-urbano (2.5Km) si è riscontrata una sostanziale instabilità del segnale ricevuto e di S/N.

Per quanto riguarda invece l’ambiente rurale,  le misure delle prestazioni radio effettuate in modalità LOS rurale (2,44Km) hanno evidenziato la stabilità dei valori radio, mentre in ambiente NoLOS si è registrata una maggiore instabilità di S/N.

Il gruppo – che ha avviato sperimentazioni anche in Francia, Austria e Norvegia – ha sempre creduto nelle potenzialità della tecnologia di “migliorare la qualità della vita dei cittadini e l’efficienza delle imprese, con servizi innovativi”.

Il WiMax, ha spiegato Alcatel, andrà a completare il percorso evolutivo della banda larga, rendendo l’accesso a Internet ad alta velocità ” ‘universale’, facile da usare e conveniente”.

La sperimentazione di Ericsson si è basata invece sul programma “WiMax Open Trial”, che ha avuto come obiettivo quello di valutare caratteristiche e applicabilità delle soluzioni WiMax a portafoglio nell’ambito del programma di sperimentazione coordinato dalla Fondazione Bordoni.

 

Le attività avviate presso la sede Ericsson di Roma lo scorso 26 ottobre – hanno coinvolto numerosi partecipanti, fra i quali Albacom, Create-Net,  Iniziative Industriali Italiane, Infratel, Labcoop, Maxfon, Mobilmente, Tele2, Wind, Rai, Telecom Italia, Università di Tor Vergata e altri, a diversi livelli di coinvolgimento, in modo da massimizzare l’efficacia delle attività, in termini di rapidità di condivisione dei risultati e di sinergie conseguibili nel perseguimento degli obiettivi di verifica.

 

L’aggiornamento degli apparati alla più recente versione commerciale ha permesso di eseguire, oltre ai test specificamente previsti dal programma della FUB – in una varietà di situazioni e differenti approcci – anche test di funzionalità di servizi VoIP, Streaming and Internet Browsing.

 

Gli apparati utilizzati sono la Base Station MacroMAX AS.MAX (outdoor) e il CPE EasyST (indoor), prodotti da Airspan e distribuiti da Ericsson.

 

Per il gruppo svedese, la tecnologia apre importanti opportunità per tutti gli operatori tlc: quelli di rete fissa potranno estendere la portata delle tecnologie DSL anche alle aree rurali e orograficamente complesse e offrire servizi di accesso a banda larga mobile; gli operatori mobili potranno evitare il sovraccarico delle reti 3G e offrire servizi fissi e mobili anche dove non sono in possesso di licenza, mentre i new entrant potranno bypassare gli incumbent e avvantaggiarsi delle nuove opportunità apertesi nei Paesi emergenti.

 

Per Siemens, che ha condotto le sperimentazioni a Champoluc (Valle D’Aosta), Parma, Val D’Ossola e Cassina De’ Pecchi (MI)  avvalendosi della collaborazione di partner quali Fastweb, Rai Way, Infratel Italia, Telecom Italia, Vodafone e Wind, “le ampie e diversificate sperimentazioni condotte in Italia hanno dimostrato che la tecnologia Wimax è una tecnologia pienamente consolidata, in grado di fornire da subito un’adeguata risposta alle esigenze di accesso fisso e nomadico a banda larga”.

 

Per il gruppo tedesco il WiMax è “una tecnologia che già oggi si presenta sul mercato con prodotti certificati e interoperabili secondo uno standard comune, e perciò intrinsecamente pensati e sviluppati per uno scenario competitivo nell’interesse dell’utente finale”

 

La tecnologia può inoltre “contribuire in Italia a risolvere i problemi del digital divide impiegando una banda, il 3.5 GHZ, che la sperimentazione ha dimostrato adeguata allo scopo purché non siano imposti limiti inopportunamente severi alla potenza irradiata”.

 

In base a quanto rilevato nel corso delle sperimentazioni, il WiMax è dunque “pronto a passare da una fase sperimentale ad una fase di servizio pienamente operativo”.

 

Per Siemens, dunque, “le regole di assegnazione dei canali e le regole di coesistenza fra operatori devono essere studiate con grande attenzione ed essere basate sugli studi effettuati in CEPT che dimostrano la possibile coesistenza anche fra tecnologie differenti”.

 

Sono soprattutto gli operatori piccoli o medi, o comunque quelli che non dispongono di tecnologie “tradizionali” che sono interessati all’uso di questa tecnologia.

 

“Ne consegue – ha concluso Siemens – che la struttura delle licenze dovrà adeguarsi alle richieste di questi operatori inevitabilmente con un taglio principalmente locale. D’altro canto le aree di licenza non potranno essere tenute troppo piccole per evitare che gli inevitabili margini di interoperabilità fra aree contigue limitino di fatto le possibilità di copertura”.

 

La sperimentazione condotta da Eutelia ad Arezzo su un’area estesa sia al contesto Urbano che Sub Urbano e Rurale, peraltro interessata dal digital divide come la Val Di Chiana, ha consentito di sperimentare il rilascio ai clienti driver dei servizi di accesso ad Internet ed alla Rete Pubblica Telefonica con tecniche di VoIP su piattaforma Eutelia con Protocollo SIP.

 

Eutelia ha sperimentato con successo servizi video di monitorizzazione in tempo reale con tecniche di codifica MPEG2 e MPEG4 su IP con banda impegnata di 2/4 Mbps tanto che il WiMax, ha spiegato la società “ci è parsa una tecnologia adatta anche alla realizzazione di VPN on demand per videoconferenza poiché i tempi di latenza risultano molto bassi e fenomeni di Video Audio Delay non risultano particolarmente evidenti”.

Il WiMax è stato sperimentato con successo anche per il BackHauling di Celle di copertura Wi-Fi del nuovo servizio SKYPHO WI-FI lanciato a marzo 2006 da Eutelia.

 

Eutelia è particolarmente interessata ad investire sul Wireless, e quindi anche sul WiMax come soluzione tecnologica complementare a quelle già disponibili, ritenendo che la tecnologia abilita “lo sviluppo dell’accesso a banda larga nelle aree prive di servizi ma anche nelle aree già servite da ADSL in quanto, con investimenti particolarmente contenuti, è possibile rilasciare servizi di accesso equivalenti a quelli assicurati dalle più evolute tecniche di accesso su rame e fibra nelle aree già servite da ADSL su rame”. 

 

Se si desidera che si inneschi “il circolo virtuoso della competizione vera”, ha concluso Alfonso Cutolo di Eutelia, è fondamentale “che siano messe a disposizione degli operatori le frequenze nelle gamme in cui siano accessibili tecnologie di accesso a basso costo. Infatti il problema delle frequenze 3,5 GHz è un problema meramente amministrativo in quanto le frequenze sono assegnate al Ministero della Difesa che però praticamente non le utilizza se non in alcuni impianti pilota e di fatto lo spettro risulta praticamente libero”.

 

Eutelia si auspica un Bando Regionale (anche provinciale va bene) entro il 2006 relativo all’uso Licenziato delle Frequenze a 3,5 GHz non necessariamente ed esclusivamente impiegabili per WiMax ma anche per WLL e tecniche di accesso Radio in genere con porzioni di Canale RF almeno di 28 MHz.

 

Le licenze dovrebbero essere assegnate entro al massimo il terzo trimestre 2007, ma – spiega il gruppo SEAM – “al fine di rendere il WiMAX un’opportunità di rilancio nel settore delle telecomunicazioni la procedura di assegnazione delle licenze dovrebbe tenere in considerazione alcuni elementi principali come la messa in atto delle misure asimmetriche che consentano di creare una reale competizione nel segmento dell’accesso; la parcellizzazione delle licenze in funzione del territorio; la definizione di una struttura di costi strettamente collegata all’area geografica in funzione delle relative caratteristiche socio economiche; la definizione di modalità di pagamento flessibili che rendano facile l’accesso alle stesse da parte di piccoli operatori e l’assegnazione di una parte dello spettro all’utilizzo a carattere privato a favore della P.A. locale e centrale e per aziende di interesse nazionale”.

 

Per AssoMax – l’alleanza dei più importanti installatori e costruttori di telecomunicazioni nazionali nata con lo scopo di creare un punto di raccolta delle esperienze nel settore wireless e implementarle nel nuovo ed emergente mondo della tecnologia WiMAX – “la rapidità di realizzazione di reti urbane, suburbane e rurali, con una ottima qualità di servizio e affidabilità, è la caratteristica più interessante di questa tecnologia che permette di far fronte ad una grande densità di dati da 10 a 40 Mps per Kmq  con celle urbane disposte in circa 500mt fino a 1,5 Km di raggio potendo fornire grande banda anche grazie al fatto di poter aumentare il numero dei canali per cella”.

 

“I risultati ottenuti dalle apparecchiature WiMax di nostra costruzione – ha concluso AssoMax – sebbene prototipali, e non ancora idustrializzate sono in linea con le aspettative tecniche ipotizzate in fase di progetto e in linea con i risultati degli altri sperimentatori.

 

Per quanto riguarda la sperimentazione – ha dichiarato a Key4biz Francesco Troisi “stiamo valutando assieme alla Fondazione Bordoni e al Ministero della Difesa l’esito dei risultati per dare notizie in merito al futuro di questa tecnologia”.

“Il risultato delle sperimentazioni è stato positivo – ha concluso Troisi – cercheremo ora di tirare le somme per capire quale sarà il futuro impiego di questa tecnologia attraverso una serie di atti più precisi e più chiari”.

 

Tutorial sulle tecnologie WiMax

 

La industry italiana dell’ICT incontra il Ministro Paolo Gentiloni

  
Isimm e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni.
Sarà un’importante iniziativa di community in occasione della quale si porranno a confronto le criticità delle aziende e le priorità dell’azione di governo.

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