Italia
“Libera concorrenza non vuol dire assenza di regole”, così il presidente dell’AIIP Stefano Quintarelli si è espresso sulla questione deregulation che sta infiammando il settore delle telecomunicazioni italiano ed europeo.
Se infatti l’industria ha chiesto a Bruxelles di definire un chiaro percorso verso la deregolamentazione del settore per lasciare la guida alle forze di mercato, l’Associazione Italiana Internet Provider si ritrova invece nelle parole del ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni, secondo cui non è questo il momento giusto per mandare in vacanza la regolamentazione.
“Vogliamo esprimere apprezzamento per la proposta del Ministro Gentiloni di mantenere il sistema regolatorio nei mercati delle Tlc in Italia”, ha dichiarato Quintarelli, sottolineando come la deregolamentazione selvaggia non farebbe che riaffermare “la legge del più forte”, in un momento in cui il settore ha bisogno di stabilità e chiarezza per poter crescere in maniera sana.
“E’ bene invece che non si creino fraintendimenti – ha aggiunto Quintarelli – e che l’esigenza di regole venga ribadita come necessaria anche in altri mercati come la banda larga al dettaglio, mercato non previsto dal regolatore europeo, ma che può essere introdotto dall’Autorità italiana”.
All’Agcom, AIIP chiede che vengano definite oggi le regole che consentiranno la competizione negli anni a venire e permetteranno agli operatori di fronteggiare uno scenario in continua evoluzione basato sulla convergenza fisso-mobile, chiaramente emersa come un trend dirompente che non mancherà di avere ampie ripercussioni sui modelli di business, la distribuzione dei contenuti e lo sviluppo di nuovi servizi avanzati.
Una sfida, quella della convergenza di piattaforme e servizi, che ha posto in essere nuove importanti opportunità ma anche molte incognite, rappresentate dall’ingresso nel mercato di nuovi player provenienti da settori prima completamente indipendenti e meno regolamentati.
Alleggerire il fardello regolatorio per creare le basi di una competitività incentrata sulle infrastrutture alternative è quindi una richiesta sacrosanta ma non bisogna dimenticare che in alcuni settori, come quello della telefonia mobile, un set di regole ferree ha favorito la creazione di una concorrenza ‘sana’ tra 3-4 operatori, a vantaggio dell’utenza finale che ha potuto godere della riduzione delle tariffe.
La stessa opinione è stata espressa alcuni mesi fa anche dall’ad di Fastweb Stefano Parisi che ha sottolineato che “nei Paesi che hanno una regolamentazione più forte la concorrenza ha prodotto risultati straordinari in termini di investimenti”, aggiungendo che “la banda larga ha bisogno ancora di molti investimenti in futuro”.
L’Agcom, comunque, non intende allentare la presa e, dopo aver avviato un’indagine conoscitiva sulle attuali offerte convergenti fisso-mobili, ha comunicato la decisione di voler bloccare il lancio del telefono fisso-mobile ‘Unico‘ di Telecom Italia¤, poiché l’offerta non sarebbe replicabile dalla concorrenza.
La questione della replicabilità è stata sollevata da Tiscali e Tele2 Italia che hanno lamentato l’indisponibilità, in Italia, di un’offerta all’ingrosso di ‘Adsl nudo’, comprendente cioè solo la linea dati, senza dover pagare il canone a Telecom Italia.
In un tipico scenario di convergenza tra servizi fissi e mobili, gli utenti hanno la possibilità di utilizzare lo stesso telefono per l’accesso a reti cellulari o fisse e di passare senza interruzioni tra le due tecnologie.
E proprio su questo concetto si basa il dispositivo ‘Unico’ che, sfruttando la tecnologia UMA , avrebbe permesso di chiamare da casa senza costi aggiuntivi tutti i telefoni fissi e i telefonini Tim, con la possibilità di chiamare a costo 0 due numeri Tim e un numero fisso dall’esterno.
La industry italiana dell’ICT incontra il Ministro Paolo Gentiloni
Isimm e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni.
Sarà un’importante iniziativa di community in occasione della quale si porranno a confronto le criticità delle aziende e le priorità dell’azione di governo.