Italia
Check-up sulla modernizzazione della Pubblica amministrazione italiana, al centro del Convegno Cnipa (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione), in occasione dell’annuale cerimonia di presentazione della Relazione sull’attività svolta nel 2005.
A illustrare lo stato della riforma digitale dell’apparato pubblico, il più grande sistema produttivo del nostro Paese, è stato Livio Zoffoli, presidente del CNIPA, ai rappresentanti delle istituzioni, dell’apparato pubblico e del mondo dell’imprenditoria. Presenti Luigi Nicolais, Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella PA, insieme ai sottosegretari Beatrice Magnolfi e Giampiero Scanu.
“Quello che stiamo vivendo – ha dichiarato il ministro – è un momento storico per il nostro Paese: è un momento, infatti, in cui cerchiamo di accedere a questa grande globalizzazione. Per fare questo stiamo portando il Paese a una competitività sempre più spinta e a un’innovazione a 360 gradi. Per innovare, però, abbiamo bisogno di valorizzare i nostri funzionari e tutto il personale della Pubblicazione Amministrazione; dobbiamo sviluppare attività di formazione continua perché le nuove tecnologie richiedono una formazione diversa da quella del passato”.
Da qui la necessità di coniugare la componente tecnologica con quella umana. Proprio per questo, ha detto Nicolais, “dobbiamo formare in continuazione il personale pubblico, coinvolgendo in primo luogo le amministrazioni locali“.
Per il Ministro, “…bisogna partire da ciò che è stato fin qui realizzato per pianificare le azioni future, coinvolgeremo anche le amministrazioni locali perché solo in tal modo riusciremo a modificare il modo di operare del nostro paese e investiremo sull’interoperabilità che oltre ad essere una tecnologia è soprattutto un modo di pensare e di essere”.
“Sono convinto che il Paese sta vivendo un momento di rilancio e in questo momento tecnologia e innovazione sia per le imprese sia per la Pubblica amministrazione devono rappresentare i punti salienti”.
Il percorso d’innovazione tecnologica sostenuto dal Cnipa, ha assunto caratteristiche di irreversibilità e di crescente visibilità.
La riforma digitale, definita e disponibile su tutti i suoi strumenti, può consentire il recupero di produttività della Pubblica Amministrazione, la più grande struttura produttiva del Paese, e di conseguenza sostenere la crescita del Sistema Italia, ma a condizione che si investa nel fattore umano.
È quanto emerge anche dalla Relazione annuale sull’attività nel 2005 del Cnipa. La fotografia mostra luci ed ombre del complesso processo di modernizzazione della Pubblica amministrazione ma, soprattutto, pone in evidenza che, come ha detto Zoffoli, “il percorso di innovazione tecnologica sostenuto dal CNIPA ha assunto caratteristiche di irreversibilità e di crescente visibilità, come confermano la diffusione delle applicazioni di eGovernment sul territorio nazionale, la maturità raggiunta in termini di consapevolezza diffusa del loro valore da parte delle istituzioni e della società civile, la crescente domanda di servizi pubblici disponibili in rete”.
Il presidente del CNIPA ha posto l’esigenza di “un salto di qualità, a partire da quello culturale e umano, dal quale dipende la piena affermazione dell’eGovernment come strumento capace di migliorare l’efficienza e l’economicità dei servizi ai cittadini e alle imprese e, in definitiva, la competitività del Sistema Paese”.
Secondo Zoffoli, quindi, occorre agire “sia sul versante dell’offerta di eGovernment, affinché tutti i dirigenti pubblici comprendano appieno le potenzialità della digitalizzazione; sia su quello della domanda, affinché cittadini e imprese si avvalgano delle semplificazioni e dei benefici, anche economici, indotti dall’eGovernment”.
Dalla Relazione 2005 emerge che l’ormai diffusa disponibilità, negli uffici pubblici, dei computer in rete costituisce la premessa per un uso abituale della posta elettronica, risorsa basilare del nuovo modello di pubblica amministrazione digitale. Nelle amministrazioni e negli enti centrali il rapporto tra caselle di posta elettronica e dipendenti informatizzabili negli ultimi tre anni è quasi raddoppiato: dal 48% del 2002 all’86% del 2005.
Lo scorso anno sono state avviate 30 iniziative di applicazione di posta elettronica in 300 procedimenti amministrativi, con un investimento di 50 milioni di euro, innescando un risparmio a regime di 150 milioni di euro l’anno.
Cresce la diffusione e l’utilizzo della posta elettronica: il numero di caselle di posta da 392 mila nel 2004 è diventato di 471 mila nel 2005; il numero dei messaggi scambiati all’interno passa dai 280 milioni nel 2004 a 335 milioni nel 2005; come pure cresce il numero dei messaggi scambiati con l’esterno della PA: da 170 milioni nel 2004 a 240 milioni nel 2005.
L’Italia si pone ormai al primo posto in Europa per la firma digitale, di cui sono stati diffusi oltre 2,3 milioni di smart cart. Il nostro Paese è in posizione avanzata anche per la nuova applicazione di posta elettronica certificata (Pec), con dieci gestori certificati, che contano di rilasciare oltre mezzo milioni di caselle nel corso del 2006.
Zoffoli ha ricordato che “firma digitale e Pec si applicano anche ai rapporti fra privati, ponendo in evidenza il ruolo della Pubblica Amministrazione di volano nel promuovere tecnologie digitali ad Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione ‘Utile ai cittadini’ ambiti più ampi e, di conseguenza, una ricaduta delle attività del CNIPA oltre il perimetro dell’eGovernment, a sostegno della ‘cittadinanza digitale'”.
Dopo aver citato i 134 progetti di eGovernment, che hanno visto il coinvolgimento di ben 4 mila amministrazioni locali, Zoffoli ha reso noto che il loro stato di avanzamento ha raggiunto il 92%, ma già 62, ossia poco meno della metà, sono già conclusi e ci sono quasi 2 mila servizi disponibili in rete
.A tale proposito, ha detto che “le amministrazioni locali coinvolte hanno valutato in circa 700 milioni di euro e i risparmi annui realizzabili a regime”.
Dal marzo 2005 è attivo il Portale nazionale delle Imprese, promosso dal CNIPA, la prima esperienza europea di piattaforma trasversale di cooperazione applicativa. Ai 19 servizi già fruibili online se ne stanno per aggiungere altri 80. “Una disponibilità che va sostenuta con una utilizzazione più diffusa da parte delle imprese. Per cui ci attendiamo un impegno decisivo da parte delle loro associazioni”, ha precisato Zoffoli.
Nonostante i molti progressi fatti, “risulta carente o mancante la fase finale del pagamento online: aspetto condizionante la diffusione dei servizi di eGovernment“, per cui è stata auspicata “una maggiore collaborazione ed un impegno chiaro dal mondo bancario”.
Ribadito che l’obiettivo è di “essere utili ai cittadini“, il presidente del CNIPA ha reso noto che per misurare la soddisfazione degli utenti è stato costituito un Centro di competenza sulla customer satisfacion, vera innovazione organizzativa nella PA italiana.
Accanto alle luci anche qualche ombra. Zoffoli ha rilevato che “lo sviluppo dei servizi di eGovernment risulta limitato dalla scarsa diffusione degli strumenti digitali di accesso per il riconoscimento in rete del cittadino”.
Così, “l’originale disegno di sostenere tale fondamentale obiettivo attraverso l’emissione della Carta d’Identità Elettronica è stato vanificato da una visione corporativa, da veti e incomprensioni, che hanno causato una situazione tecnicamente insostenibile e non positiva per il Paese”. Per questo, ha aggiunto, “serve saggezza e un ripensamento in chiave politica che promuova un’azione tempestiva per assicurare un quadro di riferimento chiaro, coerente, efficace, indirizzato alla rapida diffusione e integrazione fra i vari strumenti di accesso in rete disponibili, ossia Carta d’Identità Elettronica, Carta Nazionale dei Servizi e Tessera Sanitaria“.
Il presidente del CNIPA ha poi rammentato che il lancio dell’applicazione della televisione digitale terrestre per veicolare servizi pubblici innovativi “costituisce un’altra frontiera in cui l’Italia si pone come leader in Europa”. Il CNIPA ha co-finanziato 29 progetti e 15 amministrazioni hanno già in onda i nuovi servizi; ad un secondo bando, chiuso a maggio, “hanno risposto 22 amministrazioni, a dimostrazione dell’elevato interesse di questa applicazione”.
Zoffoli ha sottolineato che “il principio di collaborazione tra Stato e Autonomie locali è stato concretamente attuato anche con la realizzazione del Sistema Pubblico di Connettività (SPC)“, ossia la superstrada digitale che collegherà tra loro tutte le amministrazioni pubbliche, centrali e locali, del nostro Paese. La Rete telematica pubblica si estende all’estero: già collega oltre 250 uffici pubblici (ambasciate, consolati, uffici Ice, etc.) ed entro l’anno ne annetterà altri 200.
“Grazie all’attivazione di meccanismi di concorrenza adottati per la prima volta, come la gara multifornitore, si sono conseguiti importanti miglioramenti della qualità dell’offerta e risparmi che per le amministrazioni centrali si aggirano, rispetto ad oggi, sul 50% della spesa complessiva”, ha sostenuto Zoffoli, auspicando che “il nuovo Governo assicuri stabilità e continuità a queste infrastrutture dal punto di vista organizzativo, gestionale e finanziario”.
Altro elemento qualificante dell’attività del CNIPA è il protocollo informatico, ormai a regime. In particolare al servizio in ASP aderiscono oltre 30 amministrazioni centrali e locali. Ad esso e alla diffusione della posta elettronica, nell’ambito di una sfida centrale per il recupero di efficienza, si associa l’obiettivo della dematerializzazione della documentazione amministrativa. Il costo di gestione della carta valore oltre 2 punti del PIL e una digitalizzazione di appena il 10% della documentazione cartacea comporterebbe risparmi per 3 miliardi di euro l’anno.
Zoffoli ha sostenuto che “in Italia abbiamo ormai un quadro normativo completo e tra i più avanzati in Europa, a partire dal Codice dell’Amministrazione Digitale; le risorse tecnologiche sono disponibili e mature: è quindi possibile affrontare la digitalizzazione della carta che circola negli uffici pubblici rendendo telematica la sua trasmissione, la sua archiviazione immateriale e la ricerca di una pratica”.
Di rilievo anche il progetto del mandato informatico, sostenuto dal CNIPA, che è ormai a regime: nel 2005 sono state gestite in rete oltre 22 milioni di atti ed impegni di pagamento. Soffermandosi sulla qualità della domanda pubblica, il presidente Zoffoli ha rilevato che “la dinamica della spesa pubblica di informatica è componente importante del mercato e contribuisce alla capacità dell’industria di promuovere la ricerca e sostenere con soluzioni adeguate e innovative i piani per la digitalizzazione delle amministrazioni”.
In particolare nel 2005 si è registrato un incremento della spesa informatica delle amministrazioni locali e degli enti pubblici nazionali, mentre quella delle pubbliche amministrazioni centrali ha messo in evidenza una contrazione di oltre il 6%. Secondo Zoffoli “desta preoccupazione il taglio rilevantissimo che la Finanziaria 2006 riserva alla spesa informatica nella PA centrale”.
Del resto, ha aggiunto, “il CNIPA ha dimostrato con progetti concreti che è possibile ottenere cospicui risparmi a fronte di investimenti contenuti con un uso sapiente delle tecnologie: è un’esperienza che mettiamo a disposizione”.
Sempre sul fronte della spesa informatica pubblica, un ruolo rilevante, anche se meno appariscente, il CNIPA lo ha svolto con l’emissione di pareri, con autonomia e indipendenza di giudizio, sulla congruità tecnico-economica dei contratti delle amministrazioni. Nel 2005 sono state trattate 245 richieste di parere, per un valore complessivo di 2.761 milioni di euro, con una rimodulazione della spesa che, tra l’altro, ha consentito risparmi per le amministrazioni di almeno 158 milioni di euro.
Rapporto integrale del Presidente Zoffoli
Relazione annuale 2005 sull’attività svolta dal CNIPA (Volume I)
Lo stato dell’informatizzazione nella Pubblica Amministrazione (Volume II)