Europa
La Commissione europea andrà avanti come previsto e proporrà entro l’estate la nuova regolamentazione sul roaming, nonostante l’iniziativa congiunta di sei operatori mobili volta a dimezzare le tariffe del servizio.
Lo ha reso noto Martin Selmayr, portavoce del Commissario europeo per i media e la società dell’informazione Viviane Reding, secondo cui l’impegno volontario intrapreso dagli operatori dimostra che nel mercato del roaming “c’è spazio per ulteriori riduzioni dei costi” ed è intenzione della Commissione “far sì che questo avvenga attraverso una nuova regolamentazione”.
Non è bastata, dunque, a Viviane Reding e al suo team la proposta avanzata da T-Mobile, Orange, Telecom Italia, Telenor, TeliaSonera e Wind che hanno comunicato venerdì di voler dimezzare i costi all’ingrosso del servizio che dovrebbero scendere a 0,45 euro al minuto e 0,36 euro al minuto dallo stesso mese del prossimo anno.
Gli operatori, adottando i suggerimenti dell’ERG – il gruppo di regolatori che assiste la Commissione nel processo di applicazione delle direttive comunitarie in fatto di comunicazioni elettroniche – hanno anche proposto la verifica degli effetti al dettaglio delle riduzioni delle tariffe all’ingrosso da parte di un ente indipendente che ogni sei mesi pubblicherà un indice per segnalare il livello dei prezzi del roaming in Europa.
Le sei società si sono inoltre impegnate ad applicare questo tetto anche alle tariffe offerte ad altri operatori – europei e non – e ad estendere a tutte le società operanti nello Spazio Economico Europeo l’invito a firmare il ‘codice di condotta’.
Prima di questo gruppo di operatori, anche altre società europee – Orange, T-Mobile e Vodafone – avevano avanzato proposte volontarie per ridurre i costi del servizio, sperando di convincere il Commissario Reding a non regolamentare il settore.
Ma il Commissario, che negli ultimi anni ha più volte intimato agli operatori di abbassare i costi del servizio, non sembra voler sentire ragioni, poiché – come ha sottolineato anche Martin Selmayr, “Gli operatori hanno avuto abbastanza tempo per ridurre le tariffe come richiesto per molti anni dalla Commissione”, ma nonostante tutti gli appelli la situazione è rimasta sostanzialmente invariata.
La riduzione delle tariffe di roaming – ha puntualizzato più volte la Reding – “riveste un’importanza fondamentale per la competitività dell’Europa. L’utilizzo del telefono cellulare all’estero deve smettere di essere un pretesto per l’imposizione di tariffe eccessive e deve diventare, invece, un utile servizio a chi viaggia per lavoro e per vacanza in uno qualsiasi dei 25 Stati membri dell’UE.”
L’offerta di ridurre volontariamente i costi del servizio, ha aggiunto Selmayr, “rappresenta un passo avanti nella giusta direzione”, ma “è deplorevole che sia necessaria la minaccia della regolamentazione per avviare una trasformazione che avrebbe potuto e dovuto avvenire anni fa”.
D’accordo con la Reding – unica voce fuori dal coro nel settore – il Gruppo 3, secondo cui i prezzi delle telefonate in roaming internazionale per i consumatori sono troppo alti e, pur sostenendo che sarebbe preferibile una maggior concorrenza sul mercato all’ingrosso del roaming internazionale, senza necessità di interventi regolatori dell’Unione Europea, ritiene che “la mancanza di tagli spontanei alle tariffe di roaming internazionale da parte degli operatori rende necessario, come auspicato dall’ERG, un intervento regolamentare sulle tariffe all’ingrosso”.
“Il Gruppo 3 – si legge in una nota diramata dalla società – ritiene che i prezzi al dettaglio del roaming internazionale siano elevati a causa dei prezzi eccessivi ed ingiustificati praticati sul mercato all’ingrosso. Gli operatori incumbent continuano ad applicare prezzi all’ingrosso elevati, costringendo gli operatori concorrenti ad applicare prezzi al dettaglio più alti”.
Dalla metà del 2005, il Gruppo 3 ha offerto all’ingrosso una tariffa di roaming internazionale di 0,25 centesimi di euro al minuto agli operatori mobili europei, sulla base di accordi di reciprocità. Tutti gli operatori cui è stato proposto l’accordo, ad eccezione di due, hanno accettato. Alla luce di tutto ciò, le riduzioni di prezzo annunciate da parte di altri operatori mobili sono ancora lontane dal rappresentare un’offerta equa per i consumatori.
“Crediamo che l’industria delle telecomunicazioni debba farsi carico delle preoccupazioni espresse dall’Unione Europea e dai consumatori, tagliando drasticamente i prezzi all’ingrosso per il traffico in roaming internazionale – ha spiegato Christian Salbaing, Managing Director Europe Telecommunications del Gruppo 3 – la riduzione delle tariffe all’ingrosso porterà ad una maggiore concorrenza e dunque ad avere prezzi al dettaglio minori. Siamo convinti che i tagli dei prezzi debbano essere applicati anche alle tariffe dei servizi dati”.