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La telefonia su internet, che contava 25 milioni di utenti in tutto il mondo nel 2005, ne conterà 250 milioni nel 2011, secondo uno studio condotto da Idate.
Secondo l’Istituto europeo delle telecomunicazioni e l’audiovisivo, il VoIP – che ha raggiunto in maniera sorprendente il mercato consumer nel corso dello scorso anno, ha i numeri giusti per trasformare radicalmente i modelli economici dei servizi telefonici, portando importanti riduzioni nelle tariffe grazie a pacchetti flat e permettendo l’ingresso di nuovi player in un mercato tradizionalmente dominato dagli operatori telefonici. Questi ultimi, quindi, dovranno fare i conti con uno scenario in veloce mutamento e adeguarsi alla nuova realtà per non vedere i propri profitti cannibalizzati dalle tecnologie IP.
Lo sviluppo del VoIP, tuttavia, non avviene in tutti i Paesi alla stessa velocità.
I mercati che hanno recepito prima di tutti gli altri la rivoluzione della telefonia su internet, come sempre avviene per le novità tecnologiche, sono quelli asiatici: in Giappone, ad esempio, ci sono già 10,6 milioni di utenti, contro i 4,5 milioni degli Stati Uniti.
Il potenziale di crescita della tecnologia è, dunque, enorme nei paesi occidentali dove a guidare l’adozione del VoIP sono stati più che altro gli utenti privati, mentre le aziende dimostrano ancora una certa riluttanza, dovuta soprattutto alle preoccupazioni legate alla sicurezza.
Il successo della comunicazione via IP secondo Idate è da attribuire a un insieme di fattori favorevoli – la crescente diffusione della banda larga, la possibilità di risparmiare notevolmente sulle chiamate, i costi relativamente bassi delle attrezzature, la regolazione ‘light’ del settore – che sul lungo periodo permetteranno alla tecnologia di ridisegnare la geografia del mercato delle comunicazioni, a tutto vantaggio dei consumatori.
Un esempio: chi utilizza i servizi delle telco tradizionali non ottiene che il diritto di usare il telefono, con il conseguente dovere di pagare una bolletta molto spesso infarcita di voci extra che la fanno lievitare a dismisura.
Chi si rivolge invece a un fornitore d’accesso internet, può non solo navigare il web, ma anche telefonare, senza limiti di tempo e senza curarsi delle distanze geografiche, e guardare la televisione senza costi aggiuntivi in bolletta.
Come conseguenza molti clienti stanno decidendo di allontanarsi dagli operatori storici, optando per l’evidente risparmio sui costi delle telefonate garantito dai sistemi all-IP.
“I progressi dei servizi VoIP in tutto il mondo rafforza la pressione sui costi dei servizi tradizionali – spiega Idate – e l’impatto della tecnologia sull’industria delle comunicazioni sarà durevole, anche se si comincerà a percepire realmente solo negli anni a venire”.
Fare i conti con la nuova realtà vuol dire però anche sapersi adattare ed è per questo che dopo aver dimostrato una certa diffidenza nella tecnologia, le telco tradizionali stanno cominciando a cambiare strategia, abbracciando il cambiamento e imboccando la strada dell’integrazione con offerte innovative e competitive.
3 Italia, ad esempio, ha siglato un accordo con Skype – il pioniere del settore – per parlare gratuitamente su banda larga mobile (UMTS e HSDPA), mentre la stessa Skype lancerà a breve il suo primo dispositivo mobile che funzionerà solo con connetività wireless e non sarà quindi collegato a una rete cellulare, mentre l’interfaccia Skype preinstallata nell’apparecchio sarà del tutto simile a quella del programma utilizzato sul Pc.
Anche gli operatori di rete fissa sono pronti a lanciare sul mercato nuovi dispositivi in grado di passare senza interruzioni da una rete cellulare a una Wi-Fi, abilitando di fatto l’utilizzo del VoIP.
Secondo gli analisti, il boom sarà favorito anche dal lancio di dispositivi con forte appeal sull’utenza, come il ventilato nuovo iPod con funzionalità Wi-Fi.
I dispositivi di entertainment abilitanti l’uso del Wi-Fi rappresenteranno nel 2011 il 36% di tutti i dispositivi VoIP venduti.
Sempre per quella data, Skype si aggiudicherà il 25% degli utenti mondiali e registrerà profitti per 1,2 miliardi di dollari.