Cina
Anche la Cina si è decisa. Il secondo mercato al mondo per Internet dopo gli Stati Uniti con 111 milioni di utenti, ha deciso di prendere provvedimenti drastici contro la pirateria.
Il governo ha annunciato misure rigide contro il downloading illegale di film, video e musica, in modo da tutelare i diritti d’autore.
Il Regolamento, pubblicato sul sito Internet del Consiglio di Stato, entrerà in vigore a partire dal prossimo primo luglio e prevede multe che possono arrivare fino a 100.000 yuan (12.500 dollari) e la confisca del materiale.
Grazie alle nuove disposizioni, tutti gli utenti che scaricano film, video, musica o testi per scambiarli sulle reti peer-to-peer, copiarli o per altri usi dovranno avere l’autorizzazione da parte dei titolari di diritti d’autore e pagare il dovuto.
Le nuove regole impediscono la produzione, importazione e utilizzazione dei software che permettono di aggirare le misure di protezione.
Secondo un dirigente governativo, responsabile per gli affari legali, che non ha voluto fornire il proprio nome, con le nuove regole si intende conciliare le posizioni degli aventi diritto, gli internet service provider e gli utenti.
A settembre, uno dei motori di ricerca più popolari in Cina, Baidu, noto come il “Google cinese”, era stato condannato a versare 68.000 yuan (8.400 dollari) a una casa discografica per aver violato le norme sulla proprietà intellettuale
La Cina conta di muoversi velocemente e contrastare con misure più restrittive il dilagare della pirateria. Sottoposta alle pressioni dell’Unione europea e degli Stati Uniti sulla questione dei diritti d’autore, il governo cinese moltiplica le dichiarazioni di buone intenzioni e i regolamenti contro le violazioni della proprietà intellettuale.
In questo senso, secondo indiscrezioni il mese scorso dovrebbe essere stata depositata una denuncia contro la società Kuro, produttrice di software che consentono lo scaricamento di Mp3 con la tecnologia peer-to-peer.