Italia
Secondo e ultimo giorno di lavori per il LinuxWorld 2006 – organizzato da IDC Italia e IDG Communications Italia – luogo di incontro per aziende e principali hardware e software vendor del mondo Linux.
In questo contesto, dove tradizionalmente è possibile conoscere e valutare prodotti e servizi offerti dagli operatori del mondo Linux, la presenza di Microsoft – con un stand all’interno della manifestazione e due workshop di approfondimento sul tema dell’interoperabilità – rappresenta un chiaro segnale dell’apertura al confronto con il mondo dell’open source che ha caratterizzato il posizionamento della società negli ultimi anni.
“La nostra presenza a LinuxWorld non solo ci consentirà di entrare in contatto con il vasto mondo dell’open source, ma soprattutto di continuare nel percorso intrapreso ormai da anni per favorire il dialogo e il confronto aperto. Un confronto basato su elementi fattuali e non emotivi, che risponde, tra l’altro, alle esigenze attuali dei clienti, che richiedono sistemi informativi sempre più integrati e interoperabili”, ha dichiarato Pier Paolo Boccadamo, direttore Strategie di Piattaforma di Microsoft Italia.
“Fortemente impegnata su questi fronti, Microsoft continua a credere nell’importanza del modello del software commerciale per sostenere l’innovazione e gli investimenti dei clienti“, ha proseguito Boccadamo. Non vogliamo dimenticare, infatti, che alcune cose è bene metterle in comune ma altre, quali la proprietà intellettuale, devono essere protette”.
Microsoft, oltre a essere presente con il proprio stand, ha preso parte ai due workshop sui seguenti argomenti: “Linux e Windows: interoperabilità e integrazione di ambienti eterogenei attraverso la piattaforma Microsoft” e “Costruire software che sia interoperabile “by design”: Microsoft .NET, tecnologie, licenze, open standard”.
Presentando il proprio approccio “concreto”, che mira a valutare con attenzione le esigenze reali delle aziende, siano esse pubbliche o private, Microsoft condivide la necessità di una valutazione di tipo complessivo, legata alle funzionalità tecnologiche e al livello di sicurezza, all’analisi dei costi di gestione e di formazione, che è oggi necessaria per tutte le imprese che intendono investire in IT e innovare in maniera strutturata ed efficace.
Di fatto, Microsoft ha saputo trarre insegnamento dall’osservazione delle modalità di operare e dalla collaborazione con la comunità di Linux e degli altri sistemi open source. Il frutto di questa osservazione è la condivisione di alcuni posizioni che prevedono la coesistenza di software commerciale e open source, con l’obiettivo di favorire gli utenti finali.
“Crediamo che la popolarità del modello di sviluppo Open Source abbia portato un sano livello di competizione nell’industria del software e continuerà ad animare un fervente dibattito nei mesi a venire”, ha infatti concluso Boccadamo.
Per quanto concerne gli standard aperti, Microsoft riconosce l’importanza dell’interoperabilità nel mercato dell’Information Technology e la necessità, accanto alla disponibilità di codice, che tutti i principali attori e fornitori IT creino e condividano degli standard. Per esempio, la società di Redmond sta lavorando con ECMA, ente di standardizzazione internazionale, per l’approvazione di OpenXML, che diventerà il nuovo formato di default di Office e sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno sviluppare nuovi prodotti e applicazioni. La creazione di uno standard aperto formato su formati quali Office Open XML consente agli sviluppatori di lavorare liberamente con questi formati, favorendo la creazione di un ecosistema di partner che sviluppano prodotti, applicazioni e servizi in grado di interagire in modo semplice ed efficiente – indipendentemente dal fatto che siano prodotti di Microsoft o di terzi.
In materia di Shared Source Initiative, ricordiamo che dal 2001, attraverso la Shared Source Initiative (promossa per andare incontro alle esigenze di chi voleva la condivisione dei codici sorgenti), Microsoft ha distribuito oltre 80 progetti a più di 2 milioni di sviluppatori e ha reso disponibili numerosi progetti che consentono agli sviluppatori di modificare il codice sorgente. Inoltre, Microsoft ha recentemente presentato uno schema di licenze che facilita l’accesso al codice sorgente da parte degli sviluppatori di tutto il mondo, attraverso licenze semplici e prevedibili.
Fornendo pieno accesso ai clienti e alle comunità degli sviluppatori a tutti quegli strumenti che permettono di implementare con successo le loro soluzioni ed estendendo l’accesso ai codici sorgenti alle università e alle istituzioni accademiche, Microsoft intende contribuire allo sviluppo di un’industria del software forte e competitiva. Inoltre, tramite la protezione della proprietà intellettuale attraverso politiche di licenza dei codici sorgenti, definite appositamente per soddisfare i diversi bisogni di clienti e sviluppatori, Microsoft mira a incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo. (a.gu.)