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L’evoluzione delle tecnologie mobili non conosce sosta, con gli operatori alle prese con l’ obiettivo ultimo di portare la banda larga anche sulle reti mobili insieme a tutta una serie di nuove funzionalità.
In questo contesto, la fa da padrone la tecnologia HSPA, meglio nota come super Umts: una soluzione basata sull’esistente sistema WCDMA, in grado di migliorare la performance della rete e di consentire un accesso wireless a banda larga più economico.
La tecnologia, appositamente studiata per grandi volumi di trasmissione dati a pacchetto, ha tutto il potenziale per ridurre notevolmente i costi e migliorare la capacità degli operatori di fornire applicazioni avanzate quali i servizi video e di mobile Tv, il download di musica e giochi interattivi e le applicazioni business avanzate.
Dall’uso di reti HSPA perverrà nel 2012 il 60% dei profitti legati alle infrastrutture, un mercato che raggiungerà per quella data un valore superiore ai 100 miliardi di dollari.
Secondo la società Telecom Trends International (TTI) la tecnologia WCDMA ha conosciuto livelli di crescita senza precedenti, garantendo notevoli economie di scala e aiutando la riduzione dei costi per le attrezzature.
L’HSPA, evoluzione del WCDMA, porterà a un aumento sia della trasmissione dati, sia della capacità di rete e, dal 2012, diventerà di fatto uno standard globale, un po’ come è successo per il suo ‘antenato’ GSM.
Già nel 2007, con la transizione al cosiddetto ‘Edge Evolution‘, le reti Edge diverranno più efficienti in termini di gestione dello spettro, aggiungendo capacità vocale e dati e aumentando la velocità di trasmissione dei dati fino a tre volte gli attuali livelli.
Le reti Edge Evolution genereranno il 20% dei profitti delle infrastrutture nel 2012, grazie soprattutto alla spinta generata dal numero sempre maggiore di terminali dual-mode che consentiranno l’interoperabilità tra le reti HSPA ed Edge Evolution e permetteranno un roaming globale e senza interruzioni.
Sempre secondo TTI, la famiglia di tecnologie CDMA2000 (sviluppata da Qualcomm e utilizzata prevalentemente negli Usa) conoscerà nei prossimi anni un graduale declino, fino a essere relegata a una nicchia di mercato.
Nei prossimi 7 anni, dunque, gli operatori mobili che utilizzano la tecnologia cominceranno a migrare verso le reti Edge evolution e HSPA. Il motivo di questo ‘abbandono’ è da ricercare nel fatto che il CDMA, nonostante le sue capacità avanzate, non è riuscito a conquistare l’interesse degli operatori in paesi come l’Asia e l’America Latina, dove la telefonia mobile è cresciuta negli ultimi anni a livelli molto elevati.
Di conseguenza, il CDMA2000 non sarà in grado di raggiungere l’economicità delle reti e dei telefonini WCDMA/HSPA ed EDGE e gli operatori che utilizzano la tecnologia saranno svantaggiati dal punto di vista della competitività.
L’HSDPA è una realtà, con 18 reti commerciali già attive in 14 Paesi – Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Isola di Man, Israele, Kuwait, Madeira, Olanda, Filippine, Portogallo, Sud Africa e Stati Uniti.
Entro la fine dell’anno, poi, dovrebbero essere aperte almeno altre 29 reti.
Attualmente, i network HSDPA commerciali aperti nel mondo sono 8: i pionieri assoluti sono stati Cingular Wireless negli Usa (i servizi sono partiti a ottobre del 2005) e Manx telecom nell’Isola di Man a novembre 2005.
In Europa sia T-Mobile che Mobilkom Austria hanno lanciato i servizi in Austria; T-Mobile li ha lanciati anche in Germania, mentre in Bulgaria Mobitel li ha lanciati lunedì. A febbraio era toccato a Optimus in Portogallo e a Watania Telecom nel Kuwait.
Per quanto riguarda il mercato italiano, l’HSDPA di H3G partirà da Roma e sarà poi esteso a Milano. Entro la fine di giugno, grazie ai 3200 siti on air, la copertura dovrebbe toccare le principali 150-200 città italiane, pari al 35% della popolazione. Entro fine anno, poi, con oltre 6000 antenne, la copertura raggiungerà 1.500 comuni, pari al 60% della popolazione italiana.
Vodafone, che ha presentato a marzo i suoi prodotti HSDPA (sia cellulari che laptop con la tecnologia integrata) è stato il primo operatore in Italia ad avviare i test pilota, mentre TIM dovrebbe partire a breve con i servizi.
Nel corso del 2006, con un investimento tra i 60 e i 70 milioni di euro, TIM potenzierà 5 mila centrali UMTS con la tecnologia HSDPA con l’obiettivo di coprire circa il 50% del territorio nazionale entro la fine dell’anno.
La disponibilità di apparecchiature HSDPA è raddoppiata rispetto a sei mesi, con 25 dispositivi (data card per Pc, telefonini e moduli embedded) già in commercio.