Telefonia e banda larga, elementi trainanti dell’industria Tlc. Le previsioni Ericsson

di Alessandra Talarico |

Europa


Carl Henrich Svanberg - CEO Ericsson

La telefonia mobile e la banda larga sono tecnologie destinate a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni, trainate dall’esigenza di un pubblico che ritiene sempre più importante restare connesso ai servizi media e di comunicazione in ogni luogo e in ogni caso.

 

È questo il pensiero di Carl-Henric Svanberg, presidente del gruppo svedese Ericsson che si è tra l’altro aggiudicato un importante contratto per la fornitura di una rete ottica DWDM all’operatore spagnolo Telefonica.

 

“La banda larga sta diventando una necessità basilare nella moderna società dell’informazione ed è attualmente il segmento che registra la crescita maggiore nell’intera industria delle telecomunicazioni”, ha spiegato Svanberg, sottolineando come la “forte crescita degli abbonati continuerà sia nelle reti mobili che nella banda larga fissa”.

Entro la fine del 2007, prevede ancora il numero uno di Ericsson, verrà raggiunta quota 3 milioni di abbonati mobili.

 

A trainare la crescita del mercato mobile saranno i Paesi emergenti, dove operatori e vendor hanno concentrato il loro interesse – visti i grandi margini di crescita – lanciando telefonini low-cost e avviando progetti per una più ampia diffusione della banda larga non solo attraverso la produzione di Pc a basso costo, ma anche con la sperimentazione di nuove tecnologie (come il WiMax) che hanno, sulla carta, tutto il potenziale di colmare il digital divide.

 

Ericsson può vantare in questo senso una vera e propria supremazia, essendo uno dei maggiori fornitori di tecnologie mobili a banda larga come WCDMA e HSDPA. Dopo l’acquisizione di Marconi, inoltre, il gruppo può contare un portfolio di tutto rispetto anche nel settore del trasporto, della trasmissione e dell’accesso broadband fisso.

 

La crescita dei servizi a banda larga richiede inoltre una rapida modernizzazione delle reti telefoniche tradizionali in reti IP, come ha fatto ad esempio, BT Group col progetto 21st century network, di cui Ericsson è uno dei fornitori.

Il piano quinquennale dell’operatore britannico prevede investimenti per 3 miliardi di sterline l’anno e la graduale chiusura delle reti tradizionali PSTN (Public Switched Telephone network).

 

Grazie agli investimenti nel progetto, BT potrà risparmiare a partire dal 2008 un miliardo di sterline all’anno e semplificare radicalmente le sue operazioni, garantendo al contempo agli utenti l’accesso a qualsiasi servizio di comunicazione da qualsiasi dispositivo e da qualunque posto, sempre a banda larga.  

 

L’evoluzione delle reti tradizionali è anche necessaria per fornire servizi convergenti e offerte triple play.

 

“Una rete IP è necessaria per supportare nuovi servizi multimediali sulle reti a banda larga e per espandere i network in maniera relativamente economica”, ha spiegato Svanberg.

 

Ericsson continuerà a concentrarsi su 4 aree: la diffusione delle reti mobili con particolare attenzione ai paesi emergenti, la trasformazione della banda larga – sia fissa che mobile – la modernizzazione delle reti core con tecnologie softswitching e IMS e l’espansione dei servizi telecom.

 

Per quanto riguarda infine il contratto siglato con Telefonica, Ericsson si occuperà dell’installazione di una soluzione Multihaul WDM per migliorare la capacità del network di trasporto metropolitano in Spagna.

 

La nuova rete permetterà a Telefonica di gestire in maniera ottimale l’aumento del traffico generato dalla crescente diffusione della banda larga.

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