Italia
Arriveranno a breve anche in Italia i primi telefonini 3G abilitati all’utilizzo di Skype, grazie all’accordo di collaborazione siglato tra la VoIP company e 3 Italia.
L’introduzione di Skype avverrà gradualmente, secondo una road map concordata e prevede il lancio di un pacchetto in abbonamento che comprende una PC-Card per parlare gratuitamente su banda larga mobile (UMTS e HSDPA), un auricolare con microfono, il software Skype e fino a 30 minuti di traffico Skype Out per chiamare telefoni fissi e cellulari .
L’annuncio dell’accordo ha coinciso con lo sbarco di Skype in Italia e va incontro a quella che il sociologo Enrico Finzi ha descritto come l’attitudine tutta italiana a “scaldare la tecnologia”.
Nel corso della presentazione è stato illustrato, in anteprima per l’Italia, Skype 2.5, aggiornamento del popolarissimo software gratuito (scaricato circa 300 milioni di volte dal sito Skype) che l’azienda si appresta a lanciare a livello mondiale.
Skype 2.5 racchiude numerose migliorie finalizzate a rendere ancora più semplice e intuitivo ottenere il massimo dalle potenzialità del software. Il sistema di registrazione dei nuovi utenti è stato semplificato, così come la composizione di numeri telefonici di rete fissa o mobile. Inoltre, nell’aggiornamento sono state affinati servizi quali la Conference Call, che ora offre una qualità audio ancora migliore.
La società, che fa capo a eBay ed è leader mondiale nel campo delle telefonate via Internet, ha appena raggiunto quota 100 milioni di clienti registrati e dimostra di credere nelle prospettive di decollo verticale del mercato italiano entrando in prima persona nel nostro Paese.
“Skype abilitato nei nostri smartphone 3G e dispositivi mobili di connessione rappresenta un’integrazione di eccezionale valore al nostro già ampio bouquet di servizi broadband mobili multimediali e siamo, perciò, convinti che i clienti 3 saranno entusiasti di poterne beneficiare” ha dichiarato Andrea Gualtieri, Direttore Marketing Consumer di 3 Italia (H3G).
Fondata nel 2003 da Niklas Zennström e Janus Friis, imprenditori divenuti famosi per aver creato Kazaa, il software più scaricato nella storia di Internet, Skype rappresenta un fenomeno globale senza precedenti per la rapidità della sua espansione. Oggi, infatti, Skype è il più popolare e diffuso tra i software che permettono di telefonare attraverso Internet con facilità e con una qualità audio superiore a quella ottenibile con le reti telefoniche tradizionali, al punto di essere diventato sinonimo di un modo di comunicare più semplice, sicuro, conveniente e alla portata di tutti.
“Skype è nato per essere un servizio mobile, come dimostra il fatto che i nostri utenti possono accedere a Skype ovunque per mezzo di PC portatili abilitati al WI-FI o di palmari dotati di connessione internet. Inoltre, Skype ha attivato partnership con alcuni tra i maggiori produttori mondiali di smartphone e PDA con l’obiettivo di far crescere l’offerta di dispositivi wireless in cui Skype sia implementato e utilizzabile al meglio delle sue potenzialità,” ha dichiarato Enrico Noseda, Country Manager di Skype in Italia. “L’accordo siglato con 3 si inserisce in questo scenario e fornirà agli utenti mobili italiani prodotti che ampliano e arricchiscono il loro modo di tenersi in contatto con amici, colleghi e familiari, dovunque si trovino e per tutto il tempo che desiderano.”
L’ufficializzazione dello sbarco in prima persona di Skype sul mercato italiano è un segnale importante poiché conferma che le prospettive di una crescita ancora maggiore delle telefonate via internet nel nostro Paese saranno una realtà.
Per l’utenza, sia privata che aziendale, la presenza diretta di Skype promette di rendere ancora più attraente e competitiva la migrazione alle comunicazioni via internet.
Ma quale sarà l’accoglienza riservata a Skype e al modo di comunicare che propone nel nostro Paese? A questa domanda ha fornito elementi utili per una risposta il sociologo Enrico Finzi, Presidente di Astra Ricerche, che ha tracciato uno scenario del rapporto controverso tra gli italiani e la tecnologia.
L’Italia – ha ricordato Finzi – “è un Paese “tardivo” nell’accettazione della tecnologia. Sino alla fine degli anni ’80 siamo stati una nazione di tecnofobi, culturalmente tetragoni alle innovazioni (60% della popolazione), mentre dagli anni ’90 in poi siamo diventati tendenzialmente tecnofili (66% a fine 2005): segno che recuperiamo terreno molto velocemente”.
L’italiano in genere non apprezza l’innovazione continua, la modifica frequente degli standard, la moltiplicazione delle funzioni (complicazione), la perdita di controllo nell’interazione (insicurezza), ma preferisce tecnologie semplici nell’uso, basic, che semplifichino la vita e abbiano comportamenti prevedibili.
Tuttavia, gli italiani sono imbattibili nell’uso relazionale delle tecnologie. Utilizzano ogni tecnologia pur di chiacchierare tra loro, al punto che l’antropologo Eugene Beauty ha parlato di una vera e propria “Italian way to technology”.
Non a caso, nessun altro Paese europeo ha le stesse percentuali dell’Italia nell’utilizzo per comunicazioni personali del telefono fisso (89%), del cellulare (88%) e di Internet (79%).
Gli italiani “scaldano” la tecnologia che vuol dire relazione e, quindi, passione. Per questo, secondo Finzi, ci sono pochi dubbi che il successo già conquistato da Skype sia avviato a diventare ancora più evidente in Italia, anche perché è facile, essenziale e utile, sicuro (la comunicazione è crittografata contro le intrusioni di terzi), costa poco o niente (attizzando il senso di rivalsa verso la presunte malefatte degli operatori tradizionali).
Gli italiani riusciranno a scaldare Skype mettendoci del loro, salvaguardando anche sul computer quel gusto per la chiacchiera e quel calore solare nei rapporti umani che niente e nessuno riesce a spegnere. (a.t.)