Web e tendenze: ancora troppo presto per internet mobile, mentre si fa largo lo spot ‘mirato’

di Alessandra Talarico |

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L’industria web sta riponendo molte speranze sulla versione mobile di Internet, ma la tecnologia non sembra ancora pronta a soddisfare le esigenze dei consumatori, stando a uno studio Isobar-Yahoo.

 

“Sebbene internet mobile è il futuro, la tecnologia non è ancora pronta per il prime time”, si legge nel report “Fluid Lives” che esamina l’influenza del web sui consumatori.

 

Per i ricercatori, l’industria continua a immettere sul mercato una miriade di tecnologie all’avanguardia, senza notare che molti utenti continuano a utilizzare il telefonino principalmente per telefonare o inviare messaggi, perché ritengono le funzioni avanzate ancora troppo complicate, o troppo costose, o poco utili.

 

“I contenuti digitali destinati alla fruizione dal telefonino – news, giochi, musica e video – richiedono tempi di download eccessivi, e anche i pochi che sono riusciti a scaricare qualcosa velocemente, hanno constatato che non avevano una memoria abbastanza capiente”, spiega il rapporto, che si basa sulle risposte fornite da 341 utenti dotati di connessioni a banda larga tra ottobre 2005 e febbraio 2006.

 

Lo studio ha analizzato anche l’atteggiamento degli utenti nei confronti della pubblicità online, concludendo che questa non dispiace – anzi, non è ritenuta affatto irritante – a patto che gli spot siano associati ai contenuti preferiti e agli interessi specifici degli internauti.

Un dato che sorprende e chef a capire che i pubblicitari “non hanno colto a pieno la potenza e il fascino dei contenuti internet come mezzo privilegiato per raggiungere un’audience vastissima”.

 

Il 62% degli intervistati ha infatti dichiarato che la pubblicità dovrebbe essere maggiormente legata ai contenuti e ha ammesso di leggere solo gli ad “utili e pertinenti” ai propri scopi.

 

I pubblicitari che vogliono avere successo sul web, insomma, dovrebbero pensare a degli spot mirati, in quello che viene definito ‘behavioral targeting‘, cioè l’invio di spot basati sulla navigazione degli utenti. Un po’ come fa il sito Amazon.com che manda ai propri clienti raccomandazioni basate sui precedenti acquisti.

 

Questa nuova frontiera dell’advertising dovrebbe generare profitti per 2,1 miliardi di dollari nel 2008.

 

Gli spot, secondo il 30% degli utenti, dovrebbero essere più divertenti e puntare sull’intrattenimento, mentre per il 12% gli ads dovrebbero essere più simili a quelli della Tv o a un mini film.

 

Perdono sempre più colpi, invece, i pop-up: il 62% degli utenti ha infatti installato un blocco per evitare la loro intrusione sulla pagina che si sta visitando.

“Quasi tutti hanno dimostrato un vero e proprio odio verso i pop-up e altri format altrettanto intrusivi“, si legge nel report.

Un chiaro messaggio, dunque, ai pubblicitari: smettete di usarli!

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