Unione Europea
Il Parlamento europeo ha approvato una relazione atta a garantire a tutti la possibilità di beneficiare dei nuovi servizi offerti dalla tecnologia digitale, assicurando pluralismo dell’informazione e la separazione fra il potere politico e gli interessi dei gruppi di mass media.
In altre parole l’intervento pubblico è importante, ma non deve falsare la concorrenza, anche se va garantita una televisione pubblica forte e indipendente.
Henri Weber, il deputato socialista francese che ha predisposto il testo della relazione, ritiene che le nuove tecnologie audiovisive dovrebbero innanzitutto “permettere la diffusione di un’informazione plurale e di programmi di qualità“, accessibili a un numero costantemente in crescita di cittadini.
La raccomandazione che il Parlamento Ue rivolge agli Stati membri è quella di garantire maggiori informazioni ai consumatori sulle possibilità offerte dalle piattaforme digitali e sulle attrezzature necessarie, nonché di assicurare che la transizione non implichi maggiori costi per il consumatore. Inoltre, all’aumento e alla diversificazione dell’offerta di servizi dovrà corrispondere la possibilità “per tutti” di utilizzarli e occorrerà compiere i dovuti sforzi in termini di educazione digitale.
Gli europarlamentari chiedono, quindi, ai poteri pubblici di incoraggiare un’offerta di contenuti di qualità sulle reti televisive e garantire la diffusione dell’informazione pubblica. Inoltre, andrà sostenuto il ruolo che possono svolgere le collettività locali e regionali nello sviluppo delle televisioni locali nei settori dell’istruzione, della formazione professionale, della sanità e della promozione di contenuti culturali e turistici, come pure in materia di offerte sul mercato del lavoro a livello locale e regionale.
Il Parlamento suggerisce che, per lottare contro la pirateria, facilitata dal digitale, la Commissione prosegua i suoi lavori sull’armonizzazione del diritto d’autore. Per i deputati, il rispetto del pluralismo dell’informazione e della diversità di contenuti non sarà automaticamente garantito dall’aumento del numero di canali televisivi e radiofonici, ma deve attuarsi attraverso una politica attiva e costante dei poteri pubblici.(r.n.)
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Il mondo ICT non è un’isola separata dal resto del mondo.