Quale futuro per Mediaset? La Borsa premia la riconferma dei vertici, ma pesano i timori per le prossime scelte politiche  

di Raffaella Natale |

Italia


Fedele Confalonieri - presidente Mediaset

Grande spazio per Mediaset sulla stampa internazionale. Dubbi e perplessità riguardano il futuro della storica azienda televisiva, davanti alla vittoria di un centrosinistra, che non nutre molta simpatia per la famiglia dell’ex premier Silvio Berlusconi, che controlla la società.

Il gruppo ha più volte, durante questa campagna elettorale dai toni sicuramente aspri e più polemici di quanto si desiderasse, fatto presente i propri timori. Cosa succederà? Il centrosinistra ha già promesso che modificherà la Legge Gasparri , che ha riformato il panorama radiotelevisivo, e adotterà un nuovo quadro normativo per regolamentare il conflitto di interesse.

 

Restano ancora tanti interrogativi…e anche i media stranieri si chiedono quale sarà l’atteggiamento del prossimo governo davanti a una società che ha comunque contribuito alla storia della televisione italiana.

 

“Qualche preoccupazione l’abbiamo“, ha commentato il presidente Fedele Confalonieri. E dopo le nuove suggestioni sulla possibile soluzione del conflitto di interessi con il passaggio di Mediaset ai figli di Berlusconi, il primogenito Pier Silvio, vicepresidente del gruppo, chiarisce: “non c’è nessun lavoro, né progetto in atto” in vista di un riassetto delle quote Fininvest. La stessa Fininvest smentisce “nel modo più categorico” ipotesi “di cessione a chicchessia“. Confalonieri scherza su Shakespeare: “Berlusconi ha letto molto bene ‘King Lear’, lui sa cosa vuol dire sbagliare in queste cose”, dice riferendosi alle lotte fratricide seguite alla spartizione della Britannia da parte del leggendario re Lear.

 

Con il voto “speriamo non cambi niente“, dice infine senza troppi giri, dichiarandosi fiducioso che “qualsiasi sia il governo, agirà con prudenza“. “Crediamo che Mediaset debba e possa essere tranquilla con qualunque governo”, ha aggiunto anche Pier Silvio Berlusconi.

Secondo Confalonieri la questione è che “Ad alcuni farebbe comodo una Mediaset più piccola e più debole, un settore della comunicazione disegnato a tavolino con un occhio di riguardo per gli editori amici che tanto si sono spesi in campagna elettorale”. Ma sono tutti interventi che secondo il presidente Mediaset non hanno a che fare “con le vere questioni dello sviluppo industriale del nostro Paese“. Perché se “interi settori sono in crisi“, è pur vero che “la televisione italiana è sana, e Mediaset ne rappresenta una grande parte“.

 

Intanto questa mattina il Consiglio d’amministrazione di Mediaset, eletto ieri dall’Assemblea degli Azionisti, si è riunito sotto la presidenza di Fedele Confalonieri.

I consiglieri Pier Silvio Berlusconi e Giuliano Adreani, in carica per i prossimi tre anni, sono stati riconfermati rispettivamente vicepresidente e amministratore delegato del gruppo televisivo. Il Consiglio ha anche provveduto a nominare il nuovo Comitato Esecutivo, composto da quattro membri: ne fanno parte, oltre al presidente, al vicepresidente e all’amministratore delegato, il consigliere Gina Nieri.

Ha inoltre nominato il nuovo Comitato per il controllo interno composto dai Consiglieri Luigi Fausti (presidente), Alfredo Messina e Carlo Secchi.

 

In più, in considerazione della recente evoluzione dei principi di corporate governance e dell’attenzione che il Consiglio d’amministrazione ha sempre riservato alla materia, il Cda ha istituito due nuovi comitati consultivi: il Comitato per la remunerazione, che avrà il compito di formulare al Consiglio proposte in ordine alla remunerazione degli amministratori che ricoprono particolari cariche, ai criteri generali di remunerazione dell’alta dirigenza e ai piani di stock option aziendali; il Comitato per la governance, formato esclusivamente da amministratori indipendenti, con la funzione di aggiornare e valutare lo sviluppo del codice di autodisciplina di cui si è dotata la società.

 

Buona l’apertura di stamani in Borsa, dove le azioni Mediaset, che ieri hanno incassato un rialzo superiore al 3%, guadagnano l’1,51%, a 10,35 euro.

Proprio ieri, l’assemblea dei soci di Mediaset, durante la quale ha avuto grande spazio anche l’accordo tra la società Tv e Vodafone Italia nella Mobile Tv su DVB-H (entro il 2006 partiranno le prime trasmissioni del mercato europeo), ha visto gli azionisti approvare il bilancio 2005 chiuso con un utile netto consolidato di 603,4 milioni, in salita del 9,8% rispetto ai 549,6 del 2004, che consentirà di distribuire dal 25 maggio prossimo un dividendo unitario di 0,43 centesimi ad azione (più 13% rispetto ai 0,38 centesimi per azione del 2004).

 

Per il resto, l’occasione dell’assemblea Mediaset è quella per una nuova smentita delle voci su Telecom Italia. “Non c’è nulla – ha detto Confalonieri – Non sono previste jointventure di carattere industriale, mentre è in corso una collaborazione” per la Tv sul telefonino. “Non capisco come possano nascere queste cose – dice invece Pier Silvio Berlusconi -, comprendo il fascino che possono avere, ma sono complete fantasie”.

 

Intanto, “le prime indicazioni sul 2006 sono positive – ha spiegato il vicepresidente -. Possiamo essere contenti”. Nel digitale, “ci sono già 250 film offerti” e “in autunno trasmetteremo la Coppa dei campioni nella totalità”, ha sottolineato Pier Silvio Berlusconi. Le tessere di Mediaset Premium sono vicine ai 2 milioni, con l’obiettivo di 2,5 milioni a fine anno (già oggi sono 2,5 milioni con le ricariche). Mentre il gruppo sta già definendo i palinsesti autunnali, con Paolo Bonolis atteso in prima serata, e due nuovi reality show tra Canale 5 e Italia 1 (escluso un anticipo del Grande Fratello).

 

Intanto, per quanto riguarda la Mobile Tv , si apprende che DMT sarà il principale fornitore di tecnologia digitale per lo sviluppo della rete DVB-H di Mediaset, che ospiterà i servizi degli operatori mobili – Telecom Italia e Vodafone.

La fornitura di apparati per l’implementazione della Tv digitale mobile – informa una nota – riguarderà oltre 800 impianti di trasmissione (per un valore totale di oltre 20 milioni di euro) ridistribuiti sia sugli asset infrastrutturali extraurbani in media potenza che su quelli urbani in media potenza che su quelli urbani in bassa potenza.

La nuova piattaforma renderà possibile la perfetta ricezione dei contenuti televisivi in formato digitale in alcune zone urbane già a partire dal prossimo mese di settembre.

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