Telefonare in volo: l’Ofcom comincia a valutare le richieste dell’industria aerea e delle telco

di Alessandra Talarico |

Gran Bretagna


Cellulare in areo

Anche la Gran Bretagna sta valutando la possibilità di concedere le autorizzazioni per permettere l’uso del telefonino in aereo.

L’Authority per le tlc, Ofcom, ha infatti reso noto di avere ricevuto richieste in questo senso da parte dell’industria aerea e telefonica, ma ha anche sottolineato che ci sono diverse questioni legali, tecniche e regolatorie da prendere in considerazione prima di poter rivedere il regime di licenze in vigore.

 

Sussistono inoltre diversi problemi che non rientrano nelle competenze dell’Ofcom e che devono essere risolti prima di rilasciare qualsiasi autorizzazione. L’Ofcom, infatti, si occupa esclusivamente della gestione dello spettro radio e i tra i suoi compiti c’è quello di garantirne l’uso ottimale cercando al contempo di promuovere la competizione e lo sviluppo di servizi innovativi.

 

La sicurezza dei voli innanzitutto è una questione di stretta competenza della Civil Aviation Authority, che deve anche accollarsi la responsabilità di garantire gli interessi dei passeggeri.

I servizi telefonici a bordo, dunque, dovranno soddisfare le richieste della CAA prima di essere autorizzati e, anche se si pervenisse a una decisione favorevole in questo senso, dovrebbero essere le compagnie aeree a decidere se offrirli o meno, prendendo in considerazione le esigenze e le preferenze dei clienti.

 

Per questo l’Ofcom ha deciso di pubblicare un documento col quale intende generare una discussione sulle questioni identificate come rilevanti per l’apertura dei nuovi servizi.

 

L’Authority britannica ha lavorato con i colleghi degli altri paesi europei per giungere a un approccio comune sull’argomento e spera di risolvere al più presto tutte le complesse questioni emerse nel corso di questi mesi, ma perché questo avvenga bisognerà prima sentire le ragioni di tutte le parti in causa per poi sviluppare proposte specifiche che saranno oggetto di consultazione in una fase successiva.

 

In Francia, intanto, la compagnia Air France ha reso noto che dall’inizio del 2007 partiranno sei mesi di sperimentazione per verificare l’impatto del nuovo servizio sui sistemi di bordo.

L’uso di telefoni cellulari e di apparecchi elettronici può infatti bloccare la bussola o disorientare il rilevamento magnetico della posizione a bordo degli aerei. Inoltre, la cabina di pilotaggio e gli indicatori delle strumentazioni possono essere resi instabili e imprecisi, mentre le trasmissioni audio possono subire continue interferenze.

 

La pressione dell’industria telefonica per abolire il divieto di usare i telefonini a bordo si è fatta molto più forte negli ultimi anni, ma molti studi hanno dimostrato che non bisogna sottovalutare le interferenze prodotte non solo dai telefonini, ma anche di altri dispositivi portatili come laptop e console.

 

Oltre a ragioni dettate dalla prudenza, l’abolizione del divieto ha suscitato molte perplessità tra la gente comune: l’aereo è al momento una delle ultime zone franche in cui potersi rilassare senza per forza dover ascoltare le dissertazioni telefoniche del vicino e l’idea di dover sopportare i già onnisquillanti telefonini anche ad alta quota non è piaciuta alle associazioni dei consumatori.

 

Secondo una recente indagine commissionata dalla FCC, il 63% degli intervistati ha dichiarato di essere favorevole al mantenimento delle attuali restrizioni sull’uso del telefonino a bordo, mentre solo il 21% ritiene sia ora di consentire le conversazioni telefoniche durante i voli.

 

Sia l’FBI che il Dipartimento di Giustizia temono infine che autorizzare i passeggeri dei voli di linea a usare il cellulare a bordo potrebbe permettere a potenziali terroristi di coordinare un eventuale attacco o di azionare un congegno esplosivo all’interno del velivolo, anche se i maligni sostengono che l’FBI si mostra reticente soprattutto perché non potrebbe far valere le leggi sulle intercettazioni.

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