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Virus & Co: cresce d’intensità la minaccia ai telefonini

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Si parla con sempre più insistenza della minaccia virus contro i telefonini.

Dopo aver funestato i sistemi informatici di tutto il mondo, sembra infatti che gli hacker stiano puntando alle reti mobili per guadagnarsi l’accesso ai sistemi aziendali.

 

A lanciare l’allarme, la società di ricerca F-Secure: parlando a Londra nell’ambito della conferenza Websec, il ricercatore Miko Hypponen ha dichiarato che ci sono sempre più prove del fatto che i pirati informatici stiano dedicando la loro attenzione ai telefonini, sempre più utilizzati dalle aziende come mezzi per mantenere il contatto lavorativo con i dipendenti, ma anche nuovi strumenti privilegiati per la trasmissione di virus, worm e trojan diretti alle reti aziendali.

 

Hypponen ha riferito che i cosiddetti esperimenti ‘honeypot‘ condotti nel corso del CeBIT di Hannover sono stati per lui una rivelazione, dal momento che da essi si è potuta ottenere una lista dettagliata delle decine di device bluetooth estremamente vulnerabili, quindi soggetti all’attenzione degli hacker.

“Abbiamo constatato la facilità di intromissione in oltre 100 apparecchi bluetooth e abbiamo effettuato oltre 12 mila accessi in apparecchi abilitati e chiaramente visibili”, ha dichiarato Hypponen.

 

La trappola ‘honeypot’, basata su software Linux, sarà ulteriormente sviluppata, così da essere disponibile per diversi tipi di telefonini contemporaneamente.

Appena sarà possibile collezionare un maggior numero di dettagli, ha spiegato ancora Hypponen, la compagnia svilupperà un nuovo prodotto per prevenire la trasmissione dei virus da un apparecchio all’altro.

 

Fin dall’individuazione del primo virus mobile nel 2004, l’utilizzo della tecnologia mobile e le sue applicazioni hanno aperto la strada a minacce e virus più complessi. Gli avanzati cellulari odierni, e  i dispositivi che vi si collegano, offrono diversi punti di ingresso ai codici dannosi, mentre gli operatori stentano a comprendere la necessità di monitorare proattivamente le vulnerabilità all’interno delle loro reti.

 

Le minacce rivolte ai cellulari sono anche più pericolose perché i virus writer hanno imparato molto dalle loro esperienze in ambito PC.

Ecco perché, avvertono gli esperti, gli attacchi più pericolosi si verificheranno con poco rumore e il massimo danno.

 

Sebbene non si siano ancora verificati attacchi ‘gravi’ alle reti mobili, ignorare la minaccia rappresentata dai virus mobili comporterà quasi sicuramente perdite finanziarie e danni significativi a aziende consolidate e affidabili.

 

Secondo i dati di Economist Intelligent Unit, infatti, la maggior parte delle aziende si è rivelata scettica sulla reale pericolosità delle minacce alle reti mobili, ma otto su dieci hanno rifiutato di adottare dispositivi mobili per motivi di sicurezza.

Al momento, la pandemia sulle reti mobili si è evitata soprattutto per la mancanza di interoperabilità tra i diversi dispositivi.

Per il futuro, però, il pericolo si fa più consistente, vista la crescente ‘multifunzionalità’ e pervasività dei dispositivi mobili, dotati di connettività Internet.

 

In pericoloso aumento, secondo gli specialisti, non solo i virus mobili, ma anche gli attacchi phishing e i potentially unwanted programs (PUPs), come adware e spyware.

 

Questi ultimi cresceranno del 40-50%

 

I programmi maliziosi per i dispositivi mobili sono, tuttavia, quelli destinati a conoscere la crescita più veloce.

 

Ad accentuarne la diffusione, la scarsa consapevolezza degli utenti, meno propensi a installare software di sicurezza sul telefonino e la crescente astuzia dei creatori di malware mobili, che hanno imparato dagli hacker e dai virus writer a creare minacce sempre più sofisticate, invisibili agli utenti e in grado di fornire loro guadagni economici.

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