Unione Europea
Prima riunione stamani, sotto la presidenza di Viviane Reding, Commissario Ue alla Società dell’Informazione e Media, per il Gruppo d’esperti high level sulle biblioteche digitali. L’intenzione è quella di sostenere la Commissione europea nelle future azioni che accompagneranno la messa online del patrimonio culturale d’Europa.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato la Reding – è di mettere il patrimonio culturale e scientifico dell’Europa a disposizione di tutti i cittadini e ricercatori europei per i loro studi, il lavoro o il semplice piacere”.
“Grazie alle immense competenze e conoscenze, questo gruppo potrà apportare un contributo essenziale alla biblioteca digitale europea“.
Nei prossimi cinque anni, almeno sei milioni di libri, documenti e altri beni culturali saranno resi accessibili a chiunque attraverso un collegamento Internet, grazie alla Biblioteca digitale europea.
Questo gruppo di esperti conta 20 membri con grande competenza del sottore. Si tratta di esperti di biblioteche, archivi, musei e fornitori di contenuti, rappresentanti dell’industria ICT (motori di ricerca, fornitori di tecnologie…), e di organismi per la ricerca. I membri sono nominati a titolo personale e il loro mandato è biennale e rinnovabile. Presenti anche due italiani: Paolo Galluzzi, direttore dell’Istituto e Museo Nazionale di Storia della Scienza di Firenze, e Marco Ricolfi, professore all’Università di Torino ed esperto del diritto d’autore.
Nell’ambito della riunione, che si è tenuta oggi a Bruxelles, il gruppo ha esaminato il punto di vista della Commissione e ha stabilito un piano di lavoro per gli incontri futuri. Gli esperti hanno anche avuto un iniziale confronto sulla complessa questione della proprietà intellettuale.
Una recente consultazione online ha evidenziato che i detentori dei diritti sono favorevoli alle attuali regole in materia e sostengono la necessità di rispettare le norme vigenti e applicarle pienamente. Le istituzioni culturali hanno, invece, messo in evidenza un certo numero di problemi nell’attuale quadro, che potrebbero addirittura compromettere l’efficacia della digitalizzazione e della conservazione digitale.
I risultati di una precedente inchiesta, iniziata il 30 settembre 2005, evidenziano un atteggiamento favorevole all’iniziativa, considerata come un’occasione per rendere l’eredità culturale europea più accessibile e utilizzabile su Internet. Esse dimostrano peraltro che le opinioni divergono sui problemi di copyright, in particolare tra istituzioni culturali e detentori dei diritti d’autore.
Le risposte registrate sono state 225 e provengono da biblioteche, archivi e musei (46%), editori e titolari di diritti d’autore (19%) nonché università, studiosi e docenti (14%).
I risultati della consultazione sono stati utili alla Commissione per definire meglio l’assetto concreto della Biblioteca digitale europea, che offrirà un accesso multilingue e altamente visibile alle risorse digitali delle istituzioni culturali europee. Essa si baserà sull’infrastruttura TEL, il sistema che permette attualmente di consultare i cataloghi online di diverse biblioteche nazionali e di accedere anche una serie di risorse digitalizzate delle biblioteche aderenti.
TEL (The European Library) è stata creata da alcuni membri della Conferenza dei direttori delle biblioteche nazionali europee e ha fruito di finanziamenti della Comunità europea nella fase iniziale.
Entro la fine del 2006, la Biblioteca digitale europea (BDE) dovrebbe avvalersi della collaborazione di tutte le biblioteche nazionali dell’Unione europea. Negli anni a venire questa collaborazione verrà estesa agli archivi e ai musei. Entro il 2008 saranno accessibili tramite la BDE due milioni di libri, film, fotografie, manoscritti e altre opere. La cifra salirà ad almeno sei milioni nel 2010, ma in realtà sarà molto più elevata poiché, entro quell’anno, ogni biblioteca, archivio e museo d’Europa sarà potenzialmente in grado di collegare il proprio contenuto digitale alla BDE.
Il progetto di Biblioteca digitale europea è il portabandiera della strategia i2010, ossia della strategia generale della Commissione volta a incentivare l’economia digitale. I tratti salienti di questo progetto esemplare, inteso a promuovere la digitalizzazione e l’accessibilità online del patrimonio scientifico e culturale europeo, sono stati resi noti nel settembre 2005 nella comunicazione “i2010: le biblioteche digitali”. Nel novembre 2005, il Consiglio dei ministri della Cultura ha approvato l’approccio della Commissione in tema di biblioteche digitali.
La Commissione intende presentare, verso la metà del 2006, una proposta di raccomandazione per affrontare, insieme agli Stati membri e al Parlamento europeo, gli ostacoli alla digitalizzazione e all’accessibilità online. Più avanti nel corso dell’anno, la Commissione presenterà anche la propria strategia per le biblioteche digitali, basata su studi e informazioni scientifiche. Entro la fine dell’anno, una comunicazione della Commissione sui “contenuti online” farà il punto su problematiche più generali come la gestione dei diritti di proprietà intellettuale nell’era digitale.