TDT: fissata al 31 luglio la data dello switch-off per Sardegna e Valle d’Aosta

di Raffaella Natale |

Paolo Romani: ‘Uniformato il termine per assicurare la transizione tra i due sistemi televisivi senza alcun disagio per i cittadini’

Italia


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Il 31 luglio termina la fase di sperimentazione del passaggio dal segnale analogico a quello digitale anche per le città capoluogo di provincia di Valle d’Aosta e Sardegna, come per il resto del territorio regionale. La notizia arriva dal sottosegretario al ministero delle Comunicazioni, Paolo Romani.

“Il 60% delle famiglie di Valle d’Aosta e Sardegna – fa sapere Romani – è dotato di decoder abilitato a ricevere il segnale digitale televisivo terrestre. Questo importante dato conferma che il ruolo pilota di queste due regioni verso la digitalizzazione sta dando risultati più che soddisfacenti

 

Al fine di assicurare la transizione tra i due sistemi televisivi senza alcun disagio per i cittadini di Sardegna e Valle d’Aosta, spiega il sottosegretario, “è stato opportuno uniformare il termine della fase di sperimentazione nelle città capoluogo di provincia a quello già fissato, 31 luglio 2006, del passaggio dal segnale analogico a quello digitale sull’intero territorio regionale”.

 

La decisione del governo arriva dopo la richiesta, ribadita in più occasioni dalle istituzioni regionali di Sardegna e Valle d’Aosta, di riprogrammare la sperimentazione della Tv digitale terrestre nelle due regioni, e le date stabilite da un protocollo d’intesa siglato nell’aprile 2005 con il ministero e l’associazione DGTvi, che raggruppa tutti le Tv digitali, che appunto prevedeva una tappa intermedia per i capoluoghi di provincia delle due regioni che dovevano passare alla nuova tecnologia digitale già dal 16 marzo.

 

Secondo una Ricerca Eurisko, il 51% delle famiglie sarde si è già organizzata per l’evento collegando il decoder al proprio televisore e il 13% è intenzionato ad acquistarlo nell’immediato. Inoltre un altro 5% ha acquistato un televisore di ultima generazione che consente di sintonizzarsi sul segnale digitale senza l’utilizzo del decoder.

I canali televisivi locali della regione stanno già passando sul digitale terrestre e da febbraio è partita una campagna di comunicazione promossa dal Ministero delle Comunicazioni che terminerà a fine luglio. Per rispondere a tutte le domande è stato attivato anche il numero verde 800 022 000.

 

Gli abitanti dell’isola che non hanno ancora provveduto all’acquisto del decoder, possono beneficiare di un contributo di 70 euro. L’acquisto può essere effettuato presso tutti i negozi di elettronica presentando la ricevuta di pagamento del Canone Rai 2006.    

 

Al momento, attraverso la televisione digitale terrestre, è possibile vedere 26 canali televisivi nazionali, alcuni dei quali esclusivi, come a esempio Rai Utile (canale di approfondimento culturale della Rai) e Boing (canale Mediaset dedicato ai bambini), mentre con il segnale analogico sono disponibili soltanto otto canali nazionali.

 

Viviane Reding, Commissario Ue alla Società dell’Informazione e Media, ha avuto parole incoraggianti nei confronti del lavoro dell’Italia nel mercato delle comunicazioni, proprio in occasione della presentazione dell’XI Rapporto d’Implementazione sulle Comunicazioni Elettroniche – Electronic Communications Regulation and Market 2005.

Il Commissario ha parlato in termini “assolutamente positivi” di quanto sta avvenendo in Italia per passare alla nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva.

  

La Reding ha apprezzato il piano di passaggio scelto dal governo che porterà all’abbandono del segnale analogico per il digitale terrestre. Mi ritengo “assolutamente soddisfatta dell’evoluzione del mercato delle telecomunicazioni italiano – ha detto – è un’evoluzione verso la concorrenza, verso una maggiore scelta, verso prezzi più bassi e verso un aumento della scelta complessiva”. Anche se siamo nella “pista giusta”, le difficoltà non mancano, si tratta tuttavia di “piccoli problemi che devono essere risolti, ma nel complesso è il modo giusto di procedere“.

  

Quanto detto dalla Reding, ha sottolineato il Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi: “Dovrebbe far riflettere quanti nel nostro Paese considerano tale frontiera tecnologica un’ossessione del centrodestra e non invece un ambizioso obiettivo europeo”.

E i numeri parlano chiaro: nel 2005, il Ministero ha stimato che a livello nazionale siano stati venduti circa 3.700.000 decoder per il digitale terrestre. E ancora, 30 canali televisivi a diffusione nazionale, circa 200 canali locali, oltre una diecina di canali televisivi visibili mediante carta prepagata e, soprattutto, la grande innovazione resa possibile dalla tecnologia digitale: l’interattività, per accedere ai servizi della società dell’informazione. Si tratta indubbiamente di cifre molto incoraggianti che fanno sperare che presto l’Italia raggiungerà gli altri Paesi e non arretrerà davanti all’ormai irrefrenabile innovazione tecnologica.

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