Bye bye Japan: Vodafone cede la filiale nipponica a SoftBank per 8,9 mld di sterline. Previsti dividendi per 6 mld

di Alessandra Talarico |

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È ufficiale, Vodafone ha ceduto la sua filiale giapponese Vodafone KK a SoftBank per un montante di 8,9 miliardi di sterline di cui 6,8 miliardi in contanti.

La transazione, che dovrebbe essere completata nel primo trimestre dell’esercizio fiscale in chiusura il 31 marzo 2007, implica una svalutazione di circa 4,9 miliardi di sterline, ma non avrà impatto sui rating del credito anche se cambieranno le previsioni per l’esercizio in corso e per il prossimo.

 

In seguito, il gruppo distribuirà 6 miliardi di sterline agli azionisti, pari a 10 pence per azione. Il resto – per un montante di 1,5 miliardi di sterline – verrà conferito in azioni privilegiate (ma senza i relativi dividendi) di Bidco, la newco che gestirà l’operazione e si accollerà circa 0,8 miliardi di debito e altre passività di Vodafone Japan.

Le azioni privilegiate dopo il giugno del 2013 garantiranno una cedola del 12% e potranno essere riacquistate dal gruppo nipponico.

 

La crescita organica nell’esercizio al 31 marzo 2006, in seguito all’operazione, sarà compresa tra 8-9%, contro il 6-9% previsto in precedenza, mentre le svalutazioni per il secondo semestre fiscale si attesteranno nella parte alta della forchetta di 23-28 mliardi di sterline, indicata lo scorso 27 febbraio.

 

Vodafone avrà comunque il diritto di nominare un membro nel board sia di Bidco che di Vodafone KK, poiché – si legge nella nota diffusa da Vodafone – lo scopo della relazione “è anche quello di condividere conoscenze e informazioni e di assicurare che Vodafone continui ad avere accesso agli sviluppi delle tecnologie e dei servizi nell’industria mobile giapponese”.

 

La conclusione della transazione “è un buon risultato per Vodafone”, ha commentato il Ceo Arun Sarin, sottolineando la redistribuzione di 6 miliardi di sterline agli azionisti e l’impatto positivo della cessione sull’utile per azione consolidato.

 

Il Board, ha spiegato Sarin, ha deciso che fosse giusto lasciare il mercato giapponese per diverse ragioni: “Cerchiamo di investire capitali solo dove riteniamo di poter generare i maggiori profitti per gli investitori e in mercati che offrono una forte posizione locale”.

Nel caso del Giappone, nonostante i progressi registrati negli ultimi mesi, la serrata competizione “ha ridotto le prospettive dei profitti sul lungo periodo” ragion per cui, avendo valutato congrua l’offerta di SoftBank, “il Board ha deciso di vendere”.

 

Vodafone KK – terzo operatore mobile giapponese dopo NTT DoCoMo e KDDI  – ha registrato, nel semestre concluso a settembre 2005, una crescita del fatturato del 15,9% a 3,6 miliardi di sterline e conta su poco più di 15 milioni di utenti.

Sempre a settembre dello scorso anno, il gruppo contava asset per 6,2 miliardi di sterline, mentre per l’esercizio che si concluderà a fine marzo registrerà un utile pre-tasse pari a 0,7 miliardi.

 

In realtà, però,la filiale non ha mai raggiunto gli obiettivi prefissati dal gigante britannico, diventando ben presto la sua spina nel fianco.

 

Proprio ieri, il gruppo britannico aveva ricevuto un’offerta da 15 miliardi di dollari da due società di private equity, Cerberus Capital e Providence Equity Partners, ma alla fine Softbank – il più grande fornitore di accesso a Internet giapponese che ha di recente acquisito una licenza di telefonia 3G – ha avuto la meglio.

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