Europa
Verizon Communications ha presentato un’offerta informale da 40 miliardi di dollari per rilevare la quota del 45% che Vodafone detiene nella loro joint venture Verizon Wireless.
L’operazione potrebbe aiutare entrambe le compagnie, soprattutto Vodafone, ad allentare la pressione degli azionisti.
Il gruppo britannico, dopo una drastica riduzione delle prospettive di crescita per il 2006, ha incassato il malumore degli investitori, che lo vorrebbero più concentrato sul mercato europeo, e le dimissioni del presidente onorario Chris Gent.
Allo studio, anche l’eventuale cessione della filiale giapponese Vodafone KK al provider nipponico Softbank.
Il consolidamento sul mercato americano delle tlc, dopo l’acquisizione di BellSouth da parte di AT&T, aggiunge nuove pressioni sui player d’oltreoceano, in particolare nel settore mobile, dal momento che Cingular Wireless, il primo operatore mobile del paese passerà interamente sotto il controllo di AT&T.
Verizon deve quindi correre ai ripari e sta spingendo per avere il pieno controllo sulla divisione mobile, valutata intorno ai 36 miliardi di euro.
Desiderio espresso alcuni mesi fa anche dalla stessa Vodafone, che al momento non ha rilasciato alcuna comunicazione ufficiale.
Verizon Wireless, nell’ultimo trimestre, ha contribuito a realizzare ricavi per 8,7 miliardi di dollari (+18,3% rispetto a un anno prima), grazie a un incremento di 2 milioni nel numero di utenti, a fronte di utili che per la casa madre sono scesi del 56,6% a 1,7 miliardi di dollari (58 centesimi per azione), rispetto ai 3 miliardi di dollari (1,08 dollari per azione) riportati nello stesso periodo del 2004.
Alla fine dell’anno, la divisione mobile di Verizon Communication contava su 51,3 milioni di utenti, poco al di sotto del principale rivale Cingular Wireless (54,1 milioni di utenti).
Tornando al gruppo britannico, il presidente onorario Chris Gent ha lasciato la sua carica in seguito a speculazione che lo vedevano al centro di macchinazioni volte a rimuovere il Ceo Arun Sarin. Voci più volte definite dallo stesso Gent ‘senza fondamento’.
Gli analisti, intanto, ritengono che Vodafone sia ormai a un punto di svolta e lanciano indiscrezioni sulle probabili strategie future del gruppo, forse troppo ancorato al mobile.
Per alcuni è verosimile l’ipotesi che la società possa puntare ad acquisire una qualche compagnia fissa e spunta anche il nome di BT.
“Vodafone si è chiusa in un angolo privilegiando una strategia solo-mobile”, ha spiegato Dean Bubley di Disruptive Analysis.
“Comprare BT darebbe al gruppo una piattaforma di crescita, ma se vogliono farlo devono farlo in fretta, prima che tutti gli altri implementino le proprie strategie core”, ha aggiunto l’analista.
I rumors su una possibile messa in vendita di BT si inseguono da due settimane: si tratterebbe di un’acquisizione da oltre 20 miliardi di sterline, il maggiore takeover di una compagnia britannica.
Sempre Bubley critica l’eventuale acquisto della maggioranza di Verizon Wireless: “Il futuro è su altri mercati come la Cina”, ha spiegato l’analista, sottolineando come non sempre una strategia improntata solo sulla mobilità ripaghi a dovere, almeno non allo stato attuale in cui la parola d’ordine è convergenza.
Un momento cruciale, dunque, per Vodafone in cui si deciderà il futuro del gruppo, a partire dal management per finire alla strategie di business che dovranno riuscire a confermare la leadership a livello mondiale.