Europa
Gli italiani sono sempre più telefonino-dipendenti, ma stentano a riversare la stessa passione su Internet, la cui diffusione nel nostro Paese è al di sotto della media europea.
È quanto emerge da uno studio sulle Tlc pubblicato da Eurostat, l’Ufficio statistico della Ue, secondo cui in Italia gli abbonamenti a rete mobile sono pari a 108,4 per ogni 100 abitanti, una delle medie più alte in Ue.
L’Italia è infatti seconda soltanto al Lussemburgo dove ci sono 143 telefonini per 100 abitanti.
Una penetrazione superiore al 100% è stata registrata soltanto in altri tre Paesi: la Svezia (108,9%), la Repubblica Ceca (105,6%) e il Regno Unito (102,4%).
Un tasso di crescita impressionante se si pensa che nel 1996 si contavano appena 11 telefonini su 100 abitanti, pari a 6,4 milioni di utenti.
Per quanto riguarda il numero totale di abbonamenti alla telefonia mobile, l’Italia, con 62,8 milioni di utenti, è seconda solo alla Germania che contava, alla fine del 2004, 71,3 milioni di utenti ed è seguita dal Regno Unito con 61,1 milioni di abbonati.
A livello europeo, dal 1996 al 2004, il tasso annuale medio di crescita è stato pari al 36,2%
Per quanto riguarda invece la telefonia fissa, poco è cambiato negli otto anni dal 1996 al 2004: la penetrazione media è infatti passata, in Italia, dal 44,4% al 44,8%.
A livello europeo, il numero totale di linee telefoniche fisse si è stabilizzato a quota 226 milioni .
I mercati più importanti sono la Germania con 54,7 milioni di linee, la Francia con 33,9 milioni e l’Italia con 25,9 milioni.
A fare da contraltare alla passione italiana per la telefonia mobile, la scarsa penetrazione di Internet, ferma al 34% contro una media europea del 43%.
Le differenze tra gli Stati sono notevoli, se si pensa, ad esempio, che in Islanda la penetrazione di Internet è all’81%, in Danimarca al 69% e in Olanda al 65%.
Anche per quanto riguarda nello specifico la banda larga, a gennaio 2005, la penetrazione è al 9,5%, in crescita del 6,5% rispetto allo stesso periodo 2004, ma ugualmente al di sotto della media europea del 10,6%. E sono sempre i Paesi nordici a svettare alti nella classifica: in Olanda la penetrazione delle connessioni veloci è del 22,4%, in Danimarca del 22%.
Leggermente in calo il livello di occupazione nel settore: la produttività, rileva Eurostat, è aumentata, permettendo di produrre più servizi ma con meno manodopera.